Prima il Campello, l'Ario poi il Pezzeda. Ma il Tigaldine? La prossima volta...senza vestiti!
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Rieccoci di nuovo tutti assieme! Dopo la salita verticale al Trentapassi condita da ripetuti epiteti alla Patri, oggi, sono io ad organizzare questa escursione, un po’ per pacata solidarietà alla già citata “amica di viaggio”, un po’ perché, sono discendente diretto di Von Masoch…
Dopo aver concordato l’ora e il luogo di ritrovo, Vaghezza, amena località nella zona di Marmentino (Val Trompia), non resta altro che portare a compimento il percorso precedentemente studiato. Già di prima mattina, il “gruppo vacanze” è neuronicamente attivo, e il nostro chiacchericcio è pari solo al cinguettio dei numerosi passeri locali. Nonostante queste belle premesse, il “sesto senso” mi dice, che oggi sarà il “Festival dello Sproloquio”. Stay tuned!
La giornata è bella e la temperatura gradevole, quasi fresca; per circa un’ora camminiamo in un bel bosco di Faggi, su un comodo sentiero che prende quota senza mai farti perdere il respiro, e oggi, sembra che nessuno tenti la “ fuga in avanti”, nemmeno Mauro C., colui che affronta le vette come se fossero lo Zoncolan al Giro d’Italia!
A ranghi serrati, arriviamo in 1h30 al M. Ario, una bella cima con vista a 360°, tutto attorno, i prati sottostanti sono dominati dal colore verde, e le malghe, che qua sono ben tenute, aspettano trepidamente di essere vissute. Dopo un breve pit stop, continuiamo il nostro cammino verso la seconda cima della giornata, il M. Pezzeda (1799 mt), punto più elevato della nostra escursione. A dire il vero il Pezzeda sarebbe la terza meta, perché prima del M. Ario c’è una sorta di anticima, detta M. Campello, e se non fosse per la nostra carta escursionistica che ci rende edotti, quasi non ti accorgi di esserci passato. Anche dal Pezzeda si gode di un bel vedere;Il Maniva, il Golem, Il Corna Blacca, parte del Parco dell’Adamello e quasi tutta la Val Trompia… il panorama appaga la nostra voglia di conoscere questo bel territorio.
Visto che è relativamente presto, decidiamo di prolungare la nostra escursione sino al M. Tigaldine, una impervia vetta posta a Sud Est del Pezzeda, per arrivarci, bisogna prima passare per il M. Fròndine. Tutta la zona viene considerata “Sito di Interesse Strategico”, tradotto, gli escursionisti nudisti dominano queste impervie e selvagge montagne. Ora capisco il perché alla partenza, Mauro e Pino hanno indossato i pantaloni alla Full Monty! Comunque tranquilli, sul Tigaldine non ci siamo arrivati nonostante la buona volontà, i Mughi hanno invaso la flebile traccia di sentiero, ostruendo in maniera decisa il passaggio, e anche l’esposizione sui torrioni sottostanti non ha aiutato il nostro coraggio… sarà per la prossima volta.
Su una sorta di selletta, decidiamo che è il momento di “spazzolare” i viveri, io condivido con gli astanti la mia misera farinata di ceci sfornata nottetempo, Franca e Isi, come al solito, ci deliziano con i loro fantastici dolci.
Qua siamo sotto il Sol Leone, e presto i nostri cervelli mononeuronici vengono colpiti dai caldi raggi. E’ qua che parte lo sproloquio… ricordate il “sesto senso”? Le quote rosa aprono le danze “sfanculeggiando” noi poveri maschietti; Pino viene appellato Dr. Gibaud, e a Mauro viene riservato un trattamento di “tutto rispetto”, quasi mi vien voglia di coccolarlo con la melassa talmente è preso di mira. Chi manca? A già, Daniele passa quasi indenne, mentre al sottoscritto è come se sparassero sulla Croce Rossa! Sono cose strane, si passa da una futile discussione sulla Prostata, al possibile utilizzo del catetere, in mezzo, una sana letteratura su come far funzionare il “real augello” tramite astrusi marchingegni … capite che con questi “chiari di Luna” non si va da nessuna parte….!
Fatta incetta di “puttanate stratosferiche”, è arrivata l’ora di ritornare. Scendendo per pendii scoscesi, incrociamo il “sentiero delle capre”, ed in poco tempo siamo al Campo di Nasso; da qua, un fantastico pianoro ci riporta al Pian del Bene, poi, giù spediti nel bosco sino a Vaghezza.
Nota 1: Mauro nella salita al Fròndine, si è procurato un’escoriazione talmente profonda che dalla fuoriuscita del suo sangue non siamo stati capaci di estrarre nemmeno il DNA, se penso a Rambo mi vien da piangere!
Nota 2: Bel giro in un ambiente poco frequentato in questa stagione, l’ ottima compagnia, come sempre è il valore aggiunto di queste escursioni. Oggi ho conosciuto Daniele, persona simpatica e piacevole. Come sempre… grazie ragazzi!!!
A la Prochaine! Domenico e Olmo

Finalmente mi piglio una pausa di riposo.....grazie a

Nient'altro da aggiungere a quanto da lui scritto....se non che è stata una piacevolissima giornata....con una compagnia sempre al top....
Ma questo è ormai scontato.....
Bellissimo il giro che abbiamo compiuto, una cima dopo l'altra, in un ambiente che tutti abbiamo gradito e apprezzato, grazie forse alla vista di cui abbiamo potuto godere, al verde in cui eravamo immersi, ai fiori....conosciuti e non....e all'allegria che ci ha sempre accompagnati, rendendo più leggero il nostro cammino.
Tigaldine senza vestiti....?????
Io no....grazie!
Con noi hanno camminato: Esilde, Daniele, Franca, Marica, Mauro C. e Pino
Kommentare (22)