Traversata dell'Isola d'Elba (GTE)
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Per Pasqua decidiamo di esplorare "nuove terre" e sbarchiamo sull'Isola d'Elba per compierne la traversata da ovest ad est (denominata GTE, Grande Traversata Elbana).
Il tracciato di circa 50 km lo si potrebbe percorrere anche in un paio di giorni ma ciò obbligherebbe a rimanere "fedeli" al percorso senza potersi concedere varianti (anche inventate al momento) e soprattutto con qualche difficoltà per il pernottamento.
Quindi decidiamo di prendercela con più calma (camminando per tre giornate e mezzo) e siccome abbiamo escluso di dormire in tenda per questioni "logistiche", dovremmo anche scendere ai vari paesi per pernottare. Anche questo ci sembra un valore aggiunto ad un percorso che, a parte la partenza e l'arrivo, non passa per nessun paese.
Non starò qui a descrivere il percorso tappa per tappa, penso diventerebbe un po' troppo noioso (ci sono già le tantissime foto ad annoiarvi) ma mi piacerebbe condividere alcune sensazioni e momenti affrontati durante il breve trekking ...
Il primo impatto è bellissimo, l'Elba è verdissima e con un sacco di rilievi che la rendono "movimentata" e piena di scorci speciali. E' anche molto particolare il fatto di camminare su un'isola non troppa grande che permette di vedere il mare sia da una parte che dall'altra. Poi dalla cima del Monte Capanne, che con i suoi 1019 metri è la vetta più alta dell'isola, si gode di un panorama stupendo, con il mare tutto intorno. Sono ben visibili alcune isole dell'Arcipelago Toscano (Pianosa, Montecristo, Capraia) e verso ovest la Corsica con le sue montagne ancora innevate.
Davvero particolare per noi, più abituati ai classici panorami con mille cime oppure al limite, se si va in Liguria, con il mare "solo" da un versante.
Il Monte Capanne presenta versanti molto scoscesi che forse non ci si aspetterebbe in questa zona e poi il sentiero 00, che ne percorre tutta la cresta, offre qualche spunto un pochino più alpinistico, rendendo la zona molto più selvaggia (siamo riusciti a vedere 3 mufloni), nonostante poi si possa arrivare in cima anche con una bidonvia.
Si passa attraverso tanti bellissimi boschi, prati con fiori, si cammina molto poco su asfalto (me ne aspettavo di più) e si incrocia poche volte "la civiltà".
Sicuramente un piccolo neo è il fatto che molte delle cime più "visibili" sono occupate da antenne e ripetitori e poi la quasi totale mancanza d'acqua lungo il percorso (uno dei motivi per cui abbiamo deciso di non andare in tenda).
Insomma, è un trekking che regala parecchie sorprese, non essendo mai noioso, se non in una breve parte dopo la località Casa Marchetti (la zona in cui è anche più facile sbagliare strada).
Poi, come dicevo, abituati ultimamente a vedere solo cime nevose, arrivare su una spiaggia e sentire il suono del mare .... è veramente qualcosa di speciale!
PS
Unica nota negativa di questo tour .... la mancata partenza del traghetto di ritorno da Cavo per dichiarato "mare mosso" che ci ha costretto a doverci spostare a Rio Marina con un taxi (essendo festivo non c'erano autobus di linea). Non tanto per la spesa del taxi (che comunque è stato onestissimo nel prezzo) ma per la sensazione, condivisa anche da altre persone sulla nave, che il nostro battello non sia partito perché avrebbe avuto pochi passeggeri a bordo. Così facendo hanno concentrato tutte le persone su un'unica nave, risparmiando un viaggio.
Il tracciato di circa 50 km lo si potrebbe percorrere anche in un paio di giorni ma ciò obbligherebbe a rimanere "fedeli" al percorso senza potersi concedere varianti (anche inventate al momento) e soprattutto con qualche difficoltà per il pernottamento.
Quindi decidiamo di prendercela con più calma (camminando per tre giornate e mezzo) e siccome abbiamo escluso di dormire in tenda per questioni "logistiche", dovremmo anche scendere ai vari paesi per pernottare. Anche questo ci sembra un valore aggiunto ad un percorso che, a parte la partenza e l'arrivo, non passa per nessun paese.
Non starò qui a descrivere il percorso tappa per tappa, penso diventerebbe un po' troppo noioso (ci sono già le tantissime foto ad annoiarvi) ma mi piacerebbe condividere alcune sensazioni e momenti affrontati durante il breve trekking ...
Il primo impatto è bellissimo, l'Elba è verdissima e con un sacco di rilievi che la rendono "movimentata" e piena di scorci speciali. E' anche molto particolare il fatto di camminare su un'isola non troppa grande che permette di vedere il mare sia da una parte che dall'altra. Poi dalla cima del Monte Capanne, che con i suoi 1019 metri è la vetta più alta dell'isola, si gode di un panorama stupendo, con il mare tutto intorno. Sono ben visibili alcune isole dell'Arcipelago Toscano (Pianosa, Montecristo, Capraia) e verso ovest la Corsica con le sue montagne ancora innevate.
Davvero particolare per noi, più abituati ai classici panorami con mille cime oppure al limite, se si va in Liguria, con il mare "solo" da un versante.
Il Monte Capanne presenta versanti molto scoscesi che forse non ci si aspetterebbe in questa zona e poi il sentiero 00, che ne percorre tutta la cresta, offre qualche spunto un pochino più alpinistico, rendendo la zona molto più selvaggia (siamo riusciti a vedere 3 mufloni), nonostante poi si possa arrivare in cima anche con una bidonvia.
Si passa attraverso tanti bellissimi boschi, prati con fiori, si cammina molto poco su asfalto (me ne aspettavo di più) e si incrocia poche volte "la civiltà".
Sicuramente un piccolo neo è il fatto che molte delle cime più "visibili" sono occupate da antenne e ripetitori e poi la quasi totale mancanza d'acqua lungo il percorso (uno dei motivi per cui abbiamo deciso di non andare in tenda).
Insomma, è un trekking che regala parecchie sorprese, non essendo mai noioso, se non in una breve parte dopo la località Casa Marchetti (la zona in cui è anche più facile sbagliare strada).
Poi, come dicevo, abituati ultimamente a vedere solo cime nevose, arrivare su una spiaggia e sentire il suono del mare .... è veramente qualcosa di speciale!
PS
Unica nota negativa di questo tour .... la mancata partenza del traghetto di ritorno da Cavo per dichiarato "mare mosso" che ci ha costretto a doverci spostare a Rio Marina con un taxi (essendo festivo non c'erano autobus di linea). Non tanto per la spesa del taxi (che comunque è stato onestissimo nel prezzo) ma per la sensazione, condivisa anche da altre persone sulla nave, che il nostro battello non sia partito perché avrebbe avuto pochi passeggeri a bordo. Così facendo hanno concentrato tutte le persone su un'unica nave, risparmiando un viaggio.
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (1)