Se la meteo promette pioggia, io faccio il "Gallo"... e il Besum! Comeback in val Degagna.
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
La scoperta delle Prealpi Gardesane sta procedendo spedita e la Val Degagna, fa da rampa di lancio verso nuovi itinerari. Oggi, si parte da Carvanno.
Carvanno (571 mt), è un piccolo borgo situato sul lato Sx della Val Degagna, posizionato su un balcone naturale, la visuale che si gode da questo agglomerato di case, lo rende un posto meritevole di esser visitato, tutt’attorno, si possono scoprire tante cime di media montagna veramente interessanti.
Parcheggiata l’auto nella minuscola piazzetta della chiesa, incamminatevi verso N/O lasciando alle spalle il paese. Giunti al limitar delle case, trovate una fontanella con adiacente una prima palina che indica a Sx per la Sorgente del Fae, una seconda palina posta all’inizio di una strada cementata(vedi foto), indica la direzione per le due cime della giornata. La palina ha bisogno di un restauro urgente e anche per il resto dell’escursione, la segnaletica sarà quasi nulla, quindi, attenti alle mie indicazioni.
In maniera ripida proseguite sulla cementata, dopo 5 minuti la strada diventerà sterrata e sempre con buona pendenza, giungerete in prossimità di una panchina “belvedere”, sotto, si nota il paese di Carvanno, uno spicchio del Garda e la parte a Sud della val Degagna. Qua una foto è di rito. Voltando le spalle alla panchina (vedi foto), un sentiero si inoltra in un rado bosco, lo risalite senza troppo impegno sino a sbucare ancora sulla sterrata, la percorrete per 5 minuti, ed arrivate in prossimità di una bella casa. Giunti alla casa, trovate un Pino con affisso un cartello di pericolo d’incendio; seguendo la carrareccia si può continuare il percorso senza problemi, ma se girate a Sx rispetto al Pino (vedi foto) si continua per mulattiera. Su sentiero In moderata pendenza , lasciate la casa sulla Sx , poco dopo vi trovate sul primo Dosso, passate due roccoli e spuntate su un secondo Dosso molto panoramico (D.so dell’Ora). Proseguite ancora con modesta pendenza sino a lambire il Fienile Rango (semi abbandonato), perdete leggermente quota, ed arrivate in prossimità di una cascina dove finisce la sterrata che proviene da Carvanno. Qua ci sono due opzioni ovviamente non segnalate. Ad Ovest si punta dritto per il Passo del Cul, io sono andato a Nord aggirando per 180° il perimetro della cascina, seguite una breve mezzacosta ed arrivate in prossimità di un crocevia. Qua attenzione e buon senso dell’orientamento. A Dx proseguite per il Dos Spiases, diritto la mulattiera perde quota e la ignorate, a Sx invece il sentiero punta in maniera ripida verso Ovest; a volte il sentiero diventa traccia, continuate imperterriti sino a che la pendenza diventa moderata e ignorate un sentiero che scende a Sud, subito dopo trovate dei scoloriti segnali Tricolori disegnati sugli alberi. Qua siete sul sentiero Partigiano Settima Brigata Matteotti. In bella mezzacosta seguite il sentiero ed arrivate ad una selletta , perdete quota per qualche metro e siete giunti al Passo del Cul (973 mt. Vedi foto). 1h10 dal paese. La segnaletica è presente ma fa veramente cacare (passatemi il termine), anche qua un ritocco di colore sui cartelli direzionali non guasterebbe; soprattutto è un sentiero Partigiano e preservare la memoria non fa poi così male! Comunque… da questo punto si snodano i due sentieri che ci interessano. Puntando decisi verso Sud, seguite l’evidente sentiero che sale ripido su un primo Dosso, arrivati in cima, seguite una traccia che vi porta ad una selletta proprio sotto di voi( pochi passi), altri 5 minuti di ripida salita e siete sul Monte Besum (1115 mt) con la chiesetta dedicata ai Partigiani che vi darà il benvenuto . 1h30 dal via con passo costante. E’ un posto ben tenuto e la vista è a 360°, si vede il L. di Garda ed il resto delle vette che vi ho descritto quando sono salito allo M. Zingla, anche qua le foto vanno a nastro…
La chiesetta sulla cima è recintata, ma basta togliere un “armenicolo” posizionato sulla porta e lo spazio per il pit stop sarà tutto per voi! Fatte le dovute foto, ritornate per medesimo sentiero sino al Passo del Cul, poi puntando verso Nord un sentiero sale ripido, si porta in mezzacosta per qualche minuto, sino a giungere in prossimità di una baitella, la aggirate sulla SX con un brevissimo tratto esposto e poi per crinale puntate verso la seconda meta. Dalla baita in poi, il sentiero è in crinale con esposizione a Ovest, camminate con un minimo di attenzione e di problemi non ne avrete. Prima di arrivare sul Gallo (1136 mt), trovate una sorta di anticima, proseguite sul sentiero e dopo pochi metri siete arrivati. 30 minuti dal Besum e 2h dal via sempre a passo costante. Qua non c’è nessun cartello che indichi dove vi trovate, solo una piccola piramide di sassi regna sovrana su questa cimetta. La vista anche qua è molto bella e si può notare quanto sia remoto il luogo, certo si intravede qualche paese, ma le montagne sono selvagge e poco battute; se avete più tempo a disposizione, vi consiglio di proseguire a Nord con sentiero in crinale a tratti esposto (EE), in continui saliscendi giungerete al M. Pùttola (975 mt). Se non siete un po’ esperti, mollate l’impresa! Il ritorno è su medesimo sentiero, io, in 1h 10 di cammino “allegro”sono arrivato al parcheggio.
Nota 1: Graziosa escursione su sentieri poco battuti dalla “grande folla”, solo qualche innocuo roccolo disturba l’impatto visivo, ma è proprio poca roba. No acqua e posti di ristoro sul percorso.
Nota 2: La segnaletica è disgraziata ma se seguite le mie indicazioni non sarà difficile riuscire a compiere questo giro, d’altronde se l’ho fatto io che non conosco i posti… a maggior ragione sarà più facile dopo queste semplici “dritte”.
Nota 3: Le poche informazioni trovate danno come tempi 4h di cammino A/R facendo entrambe le cime, io allungando un po’ il percorso, l’ho effettuato in 3h15 senza correre. Dislivello nominale 565 mt, complessivo 700 mt.
Nota 4: Devo fare una menzione a Olmo; dopo il piccolo intervento chirurgico subito otto giorni fa, oggi sembrava uno stambecco e saltava felice come nei giorni migliori, per lui la montagna è la migliore medicina possibile… Evvai libero, amico a quattro zampe motrici!
A la Prochaine. Domenico

Kommentare (6)