Mont Velan in traversata
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Lunga trasferta oggi per salire sul Mont Velan. Il programma è quello di salire per il Canale d'Annibal e scendere per il ghiacciaio di Valsorey.
Arrivati al parcheggio di Bourg St. Bernard c'è un mucchio di gente. Sono un attimo disorientato, abituato ultimamente a fare dei percorsi con nessuno o poca gente in giro.
Per fortuna molti si dirigono verso il Passo del Gran San Bernardo ma comunque ne rimangono ancora tanti e sicuramente sono tutti diretti al Velan.
Anche il tempo è più brutto del previsto ma dovrebbe migliorare, quindi partiamo.
Si spallano gli sci per 5 minuti poi neve continua. Da subito il ritmo è sostenuto e anche le pendenze aiutano a salire velocemente.
Arriviamo al passo che conduce alla base della muraglia tra l'Aiguille du Velan e il Mont Velan, da dove partono tutti e tre i "famosi" canali. Tutta la gente è diretta al Canale d'Annibal, solo due persone risalgono il Canale Centrale.
Per un attimo valutiamo la possibilità di salire per il Canale-a-Y o quello Centrale ma il vento che soffia e la copertura nuvolosa ci fanno temere per una situazione poco piacevole in cresta.
Continuiamo così sulla nostra idea originale. Arriviamo alla postazione di cambio assetto e ci prepariamo per salire a piedi. Qui incontriamo l'unica nota positiva di avere tanta gente davanti, c'è già la traccia nel canale e si sale rapidi.
Il canale è bello, largo e si fa apprezzare. Superiamo qualche altra cordata e sbuchiamo sulla selletta. Chi era davanti si prende una pausa, io ne approfitto per continuare verso la vetta in solitudine. So che manca poco quindi tengo gli sci in spalla anche se si potrebbero rimettere ai piedi.
Affronto quindi il plateau sommitale in solitaria, godendomi con tranquillità quegli attimi che precedono la vetta.
Tocco la vetta e subito mi dirigo verso la prima parte di discesa per provare a stare più riparato dal vento. Essendo la cima praticamente pianeggiante c'è il rischio di perdersi con questa nebbia, quindi mi fermo nei pressi di un gruppo di persone che è appena salito dalla via normale e attendo i miei due compagni (ci ho messo quattro ore a salire).
Siamo un po' delusi per il mancato panorama e anche un po' preoccupati di dover scendere con scarsa visibilità. Iniziamo la discesa seguendo le tracce di chi è salito. Arriviamo sopra un muretto di neve e attendiamo qualche minuto che la luce migliori. Appena intuiamo il percorso scendiamo subito.
Fatti i primi 150/200 metri la visibilità migliora notevolmente e anche l'umore, riuscendo a vedere la straordinaria grandiosità del luogo e la consapevolezza di stare effettuando un bellissimo giro.
La neve è buona e sciamo agilmente tra maestosi seracchi. Riusciamo a superare un bel gruppetto con guida alpina che rimane compatto, perché vorremmo scendere nella parte più ripida per primi e senza avere troppa gente intorno. Il "passaggio chiave" è un canale a quota 3000 di circa 150 metri sui 40° che troviamo in ottime condizioni, con bella neve che ci fa divertire. Finito il canale ci attendono i pendii che ci portano a quota 2150 dove .... sigh .... dobbiamo già mettere gli sci in spalla per scendere i 500 metri per arrivare in paese.
Che differenza di innevamento tra il sud e il nord delle alpi, giusto pochi giorni fa partivamo e arrivavamo con gli sci a quota 1300 mentre qui è tutt'altra cosa.
Comunque il sentiero di discesa è comodo è ci porta dolcemente in paese, dove cerchiamo un passaggio (che fortunatamente arriva presto) per tornare a riprendere la macchina.
Gita da consigliare in un ambiente straordinario.
Arrivati al parcheggio di Bourg St. Bernard c'è un mucchio di gente. Sono un attimo disorientato, abituato ultimamente a fare dei percorsi con nessuno o poca gente in giro.
Per fortuna molti si dirigono verso il Passo del Gran San Bernardo ma comunque ne rimangono ancora tanti e sicuramente sono tutti diretti al Velan.
Anche il tempo è più brutto del previsto ma dovrebbe migliorare, quindi partiamo.
Si spallano gli sci per 5 minuti poi neve continua. Da subito il ritmo è sostenuto e anche le pendenze aiutano a salire velocemente.
Arriviamo al passo che conduce alla base della muraglia tra l'Aiguille du Velan e il Mont Velan, da dove partono tutti e tre i "famosi" canali. Tutta la gente è diretta al Canale d'Annibal, solo due persone risalgono il Canale Centrale.
Per un attimo valutiamo la possibilità di salire per il Canale-a-Y o quello Centrale ma il vento che soffia e la copertura nuvolosa ci fanno temere per una situazione poco piacevole in cresta.
Continuiamo così sulla nostra idea originale. Arriviamo alla postazione di cambio assetto e ci prepariamo per salire a piedi. Qui incontriamo l'unica nota positiva di avere tanta gente davanti, c'è già la traccia nel canale e si sale rapidi.
Il canale è bello, largo e si fa apprezzare. Superiamo qualche altra cordata e sbuchiamo sulla selletta. Chi era davanti si prende una pausa, io ne approfitto per continuare verso la vetta in solitudine. So che manca poco quindi tengo gli sci in spalla anche se si potrebbero rimettere ai piedi.
Affronto quindi il plateau sommitale in solitaria, godendomi con tranquillità quegli attimi che precedono la vetta.
Tocco la vetta e subito mi dirigo verso la prima parte di discesa per provare a stare più riparato dal vento. Essendo la cima praticamente pianeggiante c'è il rischio di perdersi con questa nebbia, quindi mi fermo nei pressi di un gruppo di persone che è appena salito dalla via normale e attendo i miei due compagni (ci ho messo quattro ore a salire).
Siamo un po' delusi per il mancato panorama e anche un po' preoccupati di dover scendere con scarsa visibilità. Iniziamo la discesa seguendo le tracce di chi è salito. Arriviamo sopra un muretto di neve e attendiamo qualche minuto che la luce migliori. Appena intuiamo il percorso scendiamo subito.
Fatti i primi 150/200 metri la visibilità migliora notevolmente e anche l'umore, riuscendo a vedere la straordinaria grandiosità del luogo e la consapevolezza di stare effettuando un bellissimo giro.
La neve è buona e sciamo agilmente tra maestosi seracchi. Riusciamo a superare un bel gruppetto con guida alpina che rimane compatto, perché vorremmo scendere nella parte più ripida per primi e senza avere troppa gente intorno. Il "passaggio chiave" è un canale a quota 3000 di circa 150 metri sui 40° che troviamo in ottime condizioni, con bella neve che ci fa divertire. Finito il canale ci attendono i pendii che ci portano a quota 2150 dove .... sigh .... dobbiamo già mettere gli sci in spalla per scendere i 500 metri per arrivare in paese.
Che differenza di innevamento tra il sud e il nord delle alpi, giusto pochi giorni fa partivamo e arrivavamo con gli sci a quota 1300 mentre qui è tutt'altra cosa.
Comunque il sentiero di discesa è comodo è ci porta dolcemente in paese, dove cerchiamo un passaggio (che fortunatamente arriva presto) per tornare a riprendere la macchina.
Gita da consigliare in un ambiente straordinario.
Tourengänger:
Andrea!
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