Tamierhorn...O-ring...dal canalone del Talli...
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Benvenuti a ballare la rava-Talli-Tami dance....
Non avendo altra scelta, andare o andare domenica.....
La meteo dice: “volge al bello...vento da nord"....meglio a sud.....qualche idea che girava, si invola insieme al tempo......
Non così distante dalla cresta alpina, ma nel suo angolo privè, mi torna alla mente, il Tamierhorn. Con gli scivoli, conoscevo la normale, nà sola!
Ma il Tami, passando dal canalone del Corno Talli, non ancora.
Più volte, trovandomelo di fronte, lo avevo rimirato.
Il canalone del Talli, è per eccellenza, un canale di valanga perfetto, la prima cosa da tener presente per questo itinerario. Ma, dopo l' ultimo periodo di caldazza, ciò che doveva scendere sarà sceso, ravanoso certamente ma a prova di bomba.
....proposta lanciata, proposta accettata.
Domenica mattina.....saliamo in Formazza.....e piove!
Canza - dalla strada - il canale, per un certo tratto è ben visibile: “urki!!! è peggio del solito....con la tanta neve di quest' anno, più che da valanga è percorso da svalangoni”.....mmhhh, dubbio....duro lavoro di rava-rava.....
Indecisi anche per il tempo, proseguiamo fino a Riale. Con gli scarponi ai piedi, pronti a partire....si, ma per cosa? Da queste parti, bene o male, le conosciamo tutte.
...demotivati...continua a pioggerellare...l' ora, oramai tarda, propongo: “aprono il Sage, tiriamoci in su di là e poi un giro verso il Forno....”
Mauro, che ancor più di me, stava ad entusiasmo zero, accetta.
Rinfiliamo gli scivoli in macchina e, senza togliere gli scarponi, (vero teppista), scendiamo.
Nuovamente lungo la strada...e tac....eccolo, riappare il canalone!
Da questa nuova prospettiva, almeno la parte finale, sembra bella bianca e liscia, non la prima parte e più su dove arriva l' occhio: lì c' è di tutto, la forza della natura deve aver fatto risuonare l' intera valle "che botta"...alberi interi, tronchi, terra e pietre come stelle cadenti.....potenza impressionante!
Stop della car....”dai, dai, proviamo, voglio vedere questo posto, forse qualche bella lingua bianca si insinua e riusciamo ad aggirare lo sfacelo”......
Vero, a volte capita di trovare delle comode linee che agevolano la progressione.....convinta da questa idea....“andiamo”.....
Non è capitato!
E allora? Vai che si balla, la rava-Talli-dance....no rava? no Talli, no Talli? No Tami!
Per aggirare lo svalangone, ben pochi spazi “sani”, salvo la parte finale. Dopo un inizio con gli sci, la prima "strozzatura" a piedi, salticchiando tra rocce e neve come i due amici ungulati che, oltre a tenerci compagnia, avevano scelto come noi, lo stesso percorso.....che pazzi, quei ragazzi!
Poi più su, gigantesche rigole di neve dura, veri e propri muri, alti più di noi. Bardandoci ulteriormente, ci immergiamo con pika e ramponi, riusciamo a scavallarli e zizzagando tra pietre e ontani raggiungiamo la parte finale....mia ma è infinito sto canalone!
Non ricordo quanti togli e metti abbiamo fatto in aggiunta ai ramponi.....
E così, dopo il rava-party, sbarchiamo come due della S. Marco, sul bel pianoro soleggiato, la giornata è splendida, altrove grandi nuvoloni sono smossi dal vento... Proseguiamo nella bella valletta sospesa fino ad arrivare ai ripidi pendii sud che portano alla bocchetta, sulla cresta del Talli-Tamierhorn (quota 2797).
Il vento da nord, qui inizia a pizzicare, ci risveglia dal dolce tepore.
Sul traverso con qualche centimetro di neve fresca, lo zoccolage onnipresente, Eolo però, è clemente fino a quando riemergendo dall' ultima conca, diventa forte, freddo, fastidioso, sbattucchiati siamo, fino alla cima.....
Dalla cima, oggi non c' è una gran vista......ma almeno il sole c'è.
Con le mani “saltate”....penso solo alla discesa....
L' idea di ripercorrere la via di salita, vista la situazione canale, già scartata a priori.....un vero peccato!
Soluzioni?....due.
O scendere dalla normale, verso il Maria Luisa, o raggiungere uno degli intagli sulla cresta e con canalino molto ripido, raggiungere il pendio Est e poi giù fino al Tamierpass e l' intero vallone all' Alpe Tamia.....
Vista la mia cristallizzazione, propendo per la più semplice.....Mauro, mannaggia a me che gli avevo descritto questa alternativa, ovviamente deve andare a vedere....
Nemmeno il tempo di fare la prima curva, e lui? lui è già la, appollaiato come un falchetto sulla cresta a guardar giù: “vieni, vieni....bello....bello.....tanto o di qui o di la, scendendo il freddo passa”.........già lo sapevo.....
Con cautela, ci immettiamo nello stretto pertugio che da subito, ci presenta un bel lastroncello di neve nuova soffiata.....bonificando un po', riusciamo a scenderlo sci ai piedi...e poi ancora giù, scurvettando i bei pendii fino al passo e l' infinito vallone......
La bella neve, crogiolata a puntino, ci accompagna fino in fondo e, come spesso ci accade, scendiamo oltre....oltre il punto dove attraversando, avremmo trovato il comodo sentiero per Canza.....
Voglia di risalire? Zero!
Guardando la cartina, sentieri qui non ce ne sono, c' è l' impianto di una vecchia teleferica e il bosco, purché ripido, sembra percorribile, mantenendo le giuste distanze, dalla forra del fiume.....
Delle belle lingue di neve, ci aiutano nei passaggi più ostici, benedetta neve......e tra un “vado a vedere”, un su e un giù, riusciamo a sgusciare dall' intricato labirito..... rava-stop....Grovella city.
Di auto, per un pass, manco l' ombra.....questa volta, caro Mauro ti tocca....del resto, dopo il liscio della settimana scorsa, la rava-rava dance, era di rigore per noi che....."No rava, no party"!!!
Qualche anno fa, avevo avuto il piacere di conoscere da vicino queste zone, belle e selvagge, un lungo giro a piedi, troppo lungo...da Canza, Corno Talli, Tamierhorn, Rifugio delle Creste (ottimo), Fiorera, Cazzola con rientro su Valdo....sicuramente consigliabile ma autodistruttivo per le mie povere ginocchia.....
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