Piz de la Lumbreida (2983 m) con discesa diretta sul fianco Nord/Ovest - SKT
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https://www.youtube.com/watch?v=bl0mPJKaAFg&list=UUqXe5Pfls_0Y6ebxCDQYF1w
tapio: Partiamo sotto una leggera pioggerella che, salendo, si trasforma in neve. Alla Cassina de Vignun c’è anche vento, e la neve, naturalmente, arriva negli occhi. Procediamo nella Val Vignun e poco prima della Motta del Caslasc facciamo conoscenza con un gruppo elvetico originario del Lago di Costanza che ci rivela avere la nostra stessa meta, anche se da una via meno diretta (la nostra prevedeva originariamente di toccare la quota 2555 e da lì la sella 2721). Data la pessima situazione meteo (c’è anche nebbia, oltre al vento e al nevischio) decidiamo di seguire il loro itinerario. Così arriviamo nei pressi dello Strec de Vignun, dove iniziamo a salire in direzione del Piz de Vignun ritrovandoci, nella parte alta di questa fase di salita, con la “montagna dalle pietre verdi” quotata 2782, sulla nostra destra. Arriviamo fino sotto al torrione SW del Piz de Vignun, a quota 2829 (dove finalmente si comincia ad intravedere il sole), e qui ci accorgiamo che, se vogliamo proseguire per il Piz de la Lumbreida, dobbiamo cambiare assetto e scendere il canale davanti a noi.
Senza tema di smentite si può parlare qui di “sci ripido”: abbiamo messo D come difficoltà massima, visto che il raffronto con il D- (del Gabuzzi) relativo alla successiva discesa sul fianco NW del Piz pesa senz’altro maggiormente in favore di questa prima discesa. Come si usa dire in questi casi, “possibile solo scivolare o saltare”: saltare, su pendenze superiori a 45° e con neve molto dura, lo abbiamo ritenuto troppo rischioso, per cui, uno dopo l’altro, scivoliamo fino al cambio di direzione (almeno uno lo facciamo…) e di qui effettuiamo un traverso sotto le rocce, per dirigerci poi verso la sella 2721.
Dopo questa scarica di adrenalina, ripelliamo e saliamo il pendio fin dove possibile; a circa 2880 m di quota, imitando il gruppetto che ci precede, depositiamo gli sci.
La salita si potrebbe fare anche senza ramponi (come parzialmente è stata fatta), ma visto che durante la nostra salita incrociamo la discesa del “Gruppo Bodensee”, che tritura il bel lavoro di scalinatura fatto precedentemente, finiamo con il dotarci dell’aguzzo ferro e in tal guisa raggiungiamo la vetta della Lumbreida.
Ignoriamo completamente il rigonfiamento nevoso alla nostra sinistra (il punto di vetta quotato) e ci dirigiamo all’uomo di vetta posizionato a picco su San Bernardino e sulla Mesolcina. La vetta del Piz de la Lumbreida è costituita da un ampio plateau pianeggiante di quota pressoché identica (2983 m).
Con circospezione (e con anche qualche piccola variante rispetto alla via di salita, ormai danneggiata e parzialmente rischiosa) torniamo al deposito sci e ci prepariamo per la fantastica discesa verso “la Fopen del Piz” (discesa a Nord-Ovest).
Per entrare sul pendio (dal colletto 2880) tagliamo una piccola cornice e poi ci gustiamo questa magnifica discesa fino alla quota 2403, dove ci concediamo una breve pausa allietata da un sorso di birra.
Ci aspetta il secondo passaggio chiave di giornata, ripido quasi come il primo, ma con neve molle e tendente a scivolare verso valle. C’è però una strozzatura rocciosa a metà canale. Paolo ci passa letteralmente sopra, mentre io e Silvia adocchiamo un passaggio meno ardito, seppur sempre tra due rocce, verso destra, e usciamo dall’imbuto raggiungendo i pendii più abbordabili che vanno ad acquietarsi sul letto del Ri di Fontanalba.
Le emozioni non sono finite, perché dopo un lungo traverso sopra il fiume, per raggiungere il ponticello di quota 2032 e raccordarci al tracciato di salita, ci toccano altri due passaggi da brivido sulle gole e sulle cascate, con in più l’aggravante della neve orami papposa e cedevole.
Superati anche questi, raggiungiamo San Bernardino dove ci aspetta un ricco spuntino che ci ridà l’energia che abbiamo lasciato alla montagna.
Gita stupenda sotto tutti i punti di vista. Ringrazio Paolo e Silvia per averci creduto (perdonate la ripetizione) e per aver costituito un team ottimamente integrato. Fantastica Lumbreida!
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