Rifugio Città di Ciriè - Colle Battaglia
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Non ho mai visitato le valli di Lanzo Torinese quindi mi iscrivo volentieri a questa gita del CAI di Villasanta (MB).
Visitare Balme è stato un tuffo in una montagna con impianti di risalita ridotti al minimo, poche strutture turistiche, strade strette, alcune palazzine e molte case in apparente abbandono. Unici segni moderni notati: le antenne paraboliche e i cartelli espilcativi storico-artistici.
Mi viene da dire che grazie all'asprezza dei luoghi la montagna si è difesa da sola, con l'eccezione della strada per il Pian della Mussa che d'estate deve trasformare questo pianoro in un marasma (personalmente vedrei bene due navette invece delle auto private).
Partiamo appunto dal parcheggio all'inizio di Balme (m.1460), attraversiamo il paese, lasciamo la strada asfaltata per il Pian della Mussa (oggi innevata e trasformata in pista da sci-escursionismo), superiamo il torrente su un ponte e prendiamo la pista invernale ben battuta sul lato destro orografico della valle.
Superato il gradino sbuchiamo sul bordo del Pian della Mussa, a 1743 metri, dove intercettiamo la strada. Fin dall'inizio abbiamo avuto di fronte l'Uia ("ago/guglia") Bessanese (m.3604), poi sulla destra è comparsa anche l'Uia di Ciamarella (m.3676). Sui versanti si notano i segni di piccole valanghe e alla nostra sinistra abbiamo lo spuntone roccioso della Rocca Tovo (m.2299) . Finora nessuno di noi ha messo le ciaspole, la neve ben battuta tiene ancora bene.
Da questo punto il rifugio Città di Ciriè si può raggiungere percorrendo i circa 2 km del Pian della Mussa lungo il tracciato della strada sulla destra, io preferisco calpestare un pò di neve non battuta tenendo la sinistra e attraversando il pianoro molto più avanti, in vista del rifugio che si trova circa 50 metri più in alto del fondovalle. Anche in questo tratto non c'è stata necessità di ciaspole. Fino al rifugio: 1h45 circa.
Da sotto il rifugio, assieme a una metà del gruppo mi avvio ancora lungo il fondovalle fin quasi dove esso termina ai piedi della muraglia che sbarra la valle prima delle cime più alte. Adesso le ciaspole sono utili. Saliamo a destra su un pendio, passando a sinistra di un panettone roccioso-erboso fino a superarlo in altezza e sbucare per pendii di media pendenza sul Colle Battaglia, piccolo valico interno alla valle a circa 2315 metri, ai piedi della Rocca Corva (m.2364). Salendo la vista si amplia verso altre montagne alla testata della valle. Dal rifugio al colle: 1h45 circa.
Il ritorno si è svolto lungo il medesimo itinerario, con neve sempre più molle. Dal colle al rifugio circa 1h, dal rifugio a Balme circa 1h30 tenendo conto che lungo il Pian della Mussa non si perde quota.
Nel corso della gita abbiamo avvistato alcuni stambecchi, ben visibili solo col binocolo o un potente zoom, mentre alla fine volteggiava un rapace che pensiamo fosse un'aquila.
Visitare Balme è stato un tuffo in una montagna con impianti di risalita ridotti al minimo, poche strutture turistiche, strade strette, alcune palazzine e molte case in apparente abbandono. Unici segni moderni notati: le antenne paraboliche e i cartelli espilcativi storico-artistici.
Mi viene da dire che grazie all'asprezza dei luoghi la montagna si è difesa da sola, con l'eccezione della strada per il Pian della Mussa che d'estate deve trasformare questo pianoro in un marasma (personalmente vedrei bene due navette invece delle auto private).
Partiamo appunto dal parcheggio all'inizio di Balme (m.1460), attraversiamo il paese, lasciamo la strada asfaltata per il Pian della Mussa (oggi innevata e trasformata in pista da sci-escursionismo), superiamo il torrente su un ponte e prendiamo la pista invernale ben battuta sul lato destro orografico della valle.
Superato il gradino sbuchiamo sul bordo del Pian della Mussa, a 1743 metri, dove intercettiamo la strada. Fin dall'inizio abbiamo avuto di fronte l'Uia ("ago/guglia") Bessanese (m.3604), poi sulla destra è comparsa anche l'Uia di Ciamarella (m.3676). Sui versanti si notano i segni di piccole valanghe e alla nostra sinistra abbiamo lo spuntone roccioso della Rocca Tovo (m.2299) . Finora nessuno di noi ha messo le ciaspole, la neve ben battuta tiene ancora bene.
Da questo punto il rifugio Città di Ciriè si può raggiungere percorrendo i circa 2 km del Pian della Mussa lungo il tracciato della strada sulla destra, io preferisco calpestare un pò di neve non battuta tenendo la sinistra e attraversando il pianoro molto più avanti, in vista del rifugio che si trova circa 50 metri più in alto del fondovalle. Anche in questo tratto non c'è stata necessità di ciaspole. Fino al rifugio: 1h45 circa.
Da sotto il rifugio, assieme a una metà del gruppo mi avvio ancora lungo il fondovalle fin quasi dove esso termina ai piedi della muraglia che sbarra la valle prima delle cime più alte. Adesso le ciaspole sono utili. Saliamo a destra su un pendio, passando a sinistra di un panettone roccioso-erboso fino a superarlo in altezza e sbucare per pendii di media pendenza sul Colle Battaglia, piccolo valico interno alla valle a circa 2315 metri, ai piedi della Rocca Corva (m.2364). Salendo la vista si amplia verso altre montagne alla testata della valle. Dal rifugio al colle: 1h45 circa.
Il ritorno si è svolto lungo il medesimo itinerario, con neve sempre più molle. Dal colle al rifugio circa 1h, dal rifugio a Balme circa 1h30 tenendo conto che lungo il Pian della Mussa non si perde quota.
Nel corso della gita abbiamo avvistato alcuni stambecchi, ben visibili solo col binocolo o un potente zoom, mentre alla fine volteggiava un rapace che pensiamo fosse un'aquila.
Tourengänger:
andrea62

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