Monte Megna (1050 m): bell'anello da Lasnigo e sorpresa in vetta!
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Nonostante il pancione aumenti sempre più, Sara mi propone di fare una bella passeggiata insieme e così cercando un possibile percorso, trovo sulla carta questo Monte Megna, di cui non ricordavo l'esistenza.
Un'accurata lettura dei rapporti presenti qui su Hikr e decido per la salita da Lasnigo, in modo da poter fare un bell'anello rimanendo su dislivelli e tempi di percorrenza molto contenuti.
A Lasnigo, appena sopra la piazzetta con le Poste, la strada si biforca ed un comodo parcheggio (15-20 posti auto) permette di lasciare l'auto proprio nel punto di inizio (e fine) dell'anello.
Seguendo la palina prendiamo la stradina di destra e con un breve strappo su asfalto raggiungiamo la Chiesa dei Morti di Valmorana.
Da qui, su sterrata ora pianeggiante, ci portiamo al piccolo nucleo di baite di Megna (0 h 30), dove inizia la vera salita alla cima.
Qui una palina indica l'improbabile tempo di 1 h 45 per la vetta del Monte Megna: noi nonostante il pancione di Sara saliremo in un'oretta.
Il sentiero di salita è davvero piacevole, specie nella prima parte si ammirano tra i rami ancora spogli alcuni scorci sui Corni di Canzo, mentre nel sottobosco iniziano a spuntare diversi fiorellini. Solo il terribile caldo afoso ci infastidisce un pò.
Ad un primo tratto di salita molto blando ne segue uno leggermente più ripido che ci porta a raggiungere per un attimo la dorsale.
Qui prendiamo il sentiero di sinistra, seguendo le indicazioni, ed in breve giungiamo ad un altro bivio dove si diramano due sentieri entrambi marcati con segnavia. Una scritta su un sasso (Croce Giubileo 2000) ci viene in soccorso, così prendiamo il sentiero di sinistra ed in pochi minuti sbuchiamo sul crinale erboso, da cui raggiungiamo in un attimo la croce di vetta del Monte Megna (1 h 30).
Non mi è ben chiaro se questa sia o no la vera cima del Monte Megna (alcuni la indicano più a nord lungo il crinale che percorreremo al ritorno) e la quota di questa cima (1040 m su Hikr, 1050 m su carta Kompass, 1033 m su carta del Triangolo Lariano, 1030 m secondo il mio altimetro).
Quisquilie comunque: quello che conta è che siamo su una cima dal panorama davvero fantastico, reso ancor più bello dalla giornata inaspettatamente limpida dopo diversi giorni di densa foschia.
Dopo circa mezzora di relax in totale solitudine, godendoci il sole e la bella arietta che tira quassù, veniamo raggiunti da altri 4 escursionisti, tra i quali mi pare di riconoscere
Lella.
Scambiamo anche due parole: loro fanno i complimenti a Sara per essere arrivata fin quassù e lei ringrazia.
Non essendo però del tutto sicuro non dico niente, ma poco dopo ecco arrivare altre persone tra cui il mitico
grandemago che riconosco all'istante!
Accettiamo volentieri l'invito di sederci insieme a tutto il gruppo (di cui fanno parte anche diverse altre Hikers:
lumi,
angy,
Franzy e mi scuso se ho dimenticato qualcun altro o se ho confuso qualche nome!!) e passiamo un'altra mezzoretta in totale relax ed in ottima compagnia.
Viene però il momento di ripartire e così, scattate un paio di foto con Aldo e salutata l'allegra compagnia, ci rimettiamo in cammino.
Al trivio appena sotto la croce proseguiamo dritti, (indicazioni per la Conca di Crezzo), seguendo il sentiero che si tiene sul crinale.
Con continui saliscendi, mai comunque lunghi o impegnativi, tocchiamo altri piccoli rilievi, del tutto insignificanti anche se forse un paio sono più alti della cima con la croce.
Il panorama purtroppo è fortemente compromesso dal fitto bosco che ci circonda, si vedono solo alcuni scorci tra i rami.
Finiti i cucuzzoli, con una breve discesa nella faggeta arriviamo ad incrociare il sentiero che sale da Valbrona, noi ovviamente andiamo in direzione opposta (sinistra) ed in breve siamo in vista della Conca di Crezzo (2 h 30).
Deviamo di qualche metro per scendere nei pressi dello stagnetto della Conca, quindi prendiamo la stradina asfaltata verso Lasnigo.
Il primo tratto di strada è anche carino, costeggiando in falsopiano il torrente Lambretto e ampi prati verdissimi. Più avanti invece il percorso si fa più noioso e abbastanza fastidioso per gambe e piedi (trovo sia una tortura camminare in discesa su asfalto), per fortuna si tratta di pochi minuti ed in breve siamo di nuovo a Lasnigo (3 h 00).
Davvero una bella scoperta questo Monte Megna, non solo per i bellissimi panorami ma anche per gli ambienti attraversati e per l'ampia rete di sentieri che ne percorre i vari versanti. Mi chiedo come mai sia così poco frequentato!!
E poi non tutte le cime hanno un
grandemago in vetta!
Un'accurata lettura dei rapporti presenti qui su Hikr e decido per la salita da Lasnigo, in modo da poter fare un bell'anello rimanendo su dislivelli e tempi di percorrenza molto contenuti.
A Lasnigo, appena sopra la piazzetta con le Poste, la strada si biforca ed un comodo parcheggio (15-20 posti auto) permette di lasciare l'auto proprio nel punto di inizio (e fine) dell'anello.
Seguendo la palina prendiamo la stradina di destra e con un breve strappo su asfalto raggiungiamo la Chiesa dei Morti di Valmorana.
Da qui, su sterrata ora pianeggiante, ci portiamo al piccolo nucleo di baite di Megna (0 h 30), dove inizia la vera salita alla cima.
Qui una palina indica l'improbabile tempo di 1 h 45 per la vetta del Monte Megna: noi nonostante il pancione di Sara saliremo in un'oretta.
Il sentiero di salita è davvero piacevole, specie nella prima parte si ammirano tra i rami ancora spogli alcuni scorci sui Corni di Canzo, mentre nel sottobosco iniziano a spuntare diversi fiorellini. Solo il terribile caldo afoso ci infastidisce un pò.
Ad un primo tratto di salita molto blando ne segue uno leggermente più ripido che ci porta a raggiungere per un attimo la dorsale.
Qui prendiamo il sentiero di sinistra, seguendo le indicazioni, ed in breve giungiamo ad un altro bivio dove si diramano due sentieri entrambi marcati con segnavia. Una scritta su un sasso (Croce Giubileo 2000) ci viene in soccorso, così prendiamo il sentiero di sinistra ed in pochi minuti sbuchiamo sul crinale erboso, da cui raggiungiamo in un attimo la croce di vetta del Monte Megna (1 h 30).
Non mi è ben chiaro se questa sia o no la vera cima del Monte Megna (alcuni la indicano più a nord lungo il crinale che percorreremo al ritorno) e la quota di questa cima (1040 m su Hikr, 1050 m su carta Kompass, 1033 m su carta del Triangolo Lariano, 1030 m secondo il mio altimetro).
Quisquilie comunque: quello che conta è che siamo su una cima dal panorama davvero fantastico, reso ancor più bello dalla giornata inaspettatamente limpida dopo diversi giorni di densa foschia.
Dopo circa mezzora di relax in totale solitudine, godendoci il sole e la bella arietta che tira quassù, veniamo raggiunti da altri 4 escursionisti, tra i quali mi pare di riconoscere

Scambiamo anche due parole: loro fanno i complimenti a Sara per essere arrivata fin quassù e lei ringrazia.
Non essendo però del tutto sicuro non dico niente, ma poco dopo ecco arrivare altre persone tra cui il mitico

Accettiamo volentieri l'invito di sederci insieme a tutto il gruppo (di cui fanno parte anche diverse altre Hikers:



Viene però il momento di ripartire e così, scattate un paio di foto con Aldo e salutata l'allegra compagnia, ci rimettiamo in cammino.
Al trivio appena sotto la croce proseguiamo dritti, (indicazioni per la Conca di Crezzo), seguendo il sentiero che si tiene sul crinale.
Con continui saliscendi, mai comunque lunghi o impegnativi, tocchiamo altri piccoli rilievi, del tutto insignificanti anche se forse un paio sono più alti della cima con la croce.
Il panorama purtroppo è fortemente compromesso dal fitto bosco che ci circonda, si vedono solo alcuni scorci tra i rami.
Finiti i cucuzzoli, con una breve discesa nella faggeta arriviamo ad incrociare il sentiero che sale da Valbrona, noi ovviamente andiamo in direzione opposta (sinistra) ed in breve siamo in vista della Conca di Crezzo (2 h 30).
Deviamo di qualche metro per scendere nei pressi dello stagnetto della Conca, quindi prendiamo la stradina asfaltata verso Lasnigo.
Il primo tratto di strada è anche carino, costeggiando in falsopiano il torrente Lambretto e ampi prati verdissimi. Più avanti invece il percorso si fa più noioso e abbastanza fastidioso per gambe e piedi (trovo sia una tortura camminare in discesa su asfalto), per fortuna si tratta di pochi minuti ed in breve siamo di nuovo a Lasnigo (3 h 00).
Davvero una bella scoperta questo Monte Megna, non solo per i bellissimi panorami ma anche per gli ambienti attraversati e per l'ampia rete di sentieri che ne percorre i vari versanti. Mi chiedo come mai sia così poco frequentato!!
E poi non tutte le cime hanno un

Tourengänger:
peter86

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Kommentare (7)