Corno di Canzo Orientale (1239 m): pace, sole e foschia!
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Dopo diverse escursioni in compagnia, oggi torno a fare una solitaria. Visto il super caldo di questi giorni, evito di andare a "nuotare" nella neve e cerco un percorso più asciutto possibile.
Da tempo inoltre voglio andare ad "esplorare" la zona dei Corni, a me praticamente sconosciuta.
Parto in realtà non convintissimo.
"Ci sarà una foschia terribile" pensavo stanotte. Ed infatti la montagne oggi non le vedi finchè non ci sbatti contro, altro che Monte Rosa dalla tangenziale come al solito
"Sono reduce da una mezza influenza, sarò un pippone oggi". Ed infatti dopo 5 minuti di salita mi sento già stanco.
Ma nonostante le premesse, l'escursione sarà più che positiva: il percorso azzeccatissimo (pochissima neve pestata), la forma migliorerà strada facendo e i panorami... beh nulli dal lato pianura ma comunque ottimi verso il lago e le Grigne.
E poi finalmente ho iniziato la mia opera di "conquista" (fa ridere questa parola associata a delle cime dove salgono centinaia di persone ogni weekend!!) dei Corni.
Parto da Gajum alle 8.35, e decido di salire sulla stradina di ciottoli, che già avevo percorso nella mia unica escursione in queste zone (al Cornizzolo) oltre 4 anni fa.
Come detto inizio ad arrancare fin da subito, la mezza influenza dei giorni scorsi si fa sentire.
Salendo tranquillamente raggiungo Prim'Alpe, Second'Alpe ed infine Terz'Alpe (1 h 00), dove la stradina finisce e si svolta a sinistra imboccando il sentiero.
Appena sopra Terz'Alpe ignoro il bivio per i Corni, da cui scenderò al ritorno, e proseguo dritto verso La Colma, che raggiungo in una mezzora (1 h 30).
Qui, un pò indeciso sul da farsi, decido di puntare al Corno Orientale, sapendo che per gli altri due Corni probabilmente le condizioni non sono ancora ideali.
Seguendo un escursionista della zona dunque scendo in pochi minuti all'Acqua del Fò, dove svoltiamo a sinistra ed iniziamo la ripida salita nel bosco.
Raggiunta la Bocchetta di Luera (1 h 55) fa la sua comparsa la neve, che tuttavia disturba davvero poco nel breve tratto verso la vetta.
In un attimo sono in cima al Corno Orientale (2 h 00), dove sono inaspettatamente solo.
Mi fermo in vetta oltre mezzora ad ammirare il bel panorama sul dirimpettaio fratello maggiore (il Corno Centrale), sulle Grigne e sul Lago, e a godermi il sole e la pace che regnano sovrani.
Al momento di ripartire sono nuovamente indeciso sul da farsi, alla fine opto per il giro attorno agli altri due Corni, passando per il Rifugio SEV.
Mi tocca pestar neve, ma l'unico modo per evitarla era tornare dallo stesso percorso di salita.
Procedendo con cautela per via del fondo scivoloso (nello zaino ho i ramponcini, ma non ho nessuna voglia di metterli!!) percorro il facile traverso innevato e raggiungo il Rifugio SEV (2 h 20).
Al Rifugio non vedendo cartelli decido di proseguire dritto, su sentiero sempre più o meno pianeggiante ed ampiamente innevato.
Raggiungo quindi un bivio segnalato dove tornano ad esserci le paline e l'indicazione per Terz'Alpe.
Aggirato anche il Corno Occidentale si cambia finalmente versante e, nei pressi di una croce in legno, la neve sparisce all'improvviso.
Con una picchiata bella ripida nel bosco, su sentiero tranquillo ma un pò spaccagambe (quanto odio la discesa!!), torno nuovamente a Terz'Alpe (3 h 30), che, essendo ora di pranzo, è strapiena di gente.
Scarto subito l'ipotesi di mangiare qualcosa lì ed inizio immediatamente la discesa verso Gajum, seguendo stavolta il Sentiero Geologico.
Costeggiando il torrente Ravella raggiungo lo stradino acciottolato che sale da Gajum a San Miro, ed in pochi minuti sono di nuovo alla macchina (4 h 15).
Da tempo inoltre voglio andare ad "esplorare" la zona dei Corni, a me praticamente sconosciuta.
Parto in realtà non convintissimo.
"Ci sarà una foschia terribile" pensavo stanotte. Ed infatti la montagne oggi non le vedi finchè non ci sbatti contro, altro che Monte Rosa dalla tangenziale come al solito
"Sono reduce da una mezza influenza, sarò un pippone oggi". Ed infatti dopo 5 minuti di salita mi sento già stanco.
Ma nonostante le premesse, l'escursione sarà più che positiva: il percorso azzeccatissimo (pochissima neve pestata), la forma migliorerà strada facendo e i panorami... beh nulli dal lato pianura ma comunque ottimi verso il lago e le Grigne.
E poi finalmente ho iniziato la mia opera di "conquista" (fa ridere questa parola associata a delle cime dove salgono centinaia di persone ogni weekend!!) dei Corni.
Parto da Gajum alle 8.35, e decido di salire sulla stradina di ciottoli, che già avevo percorso nella mia unica escursione in queste zone (al Cornizzolo) oltre 4 anni fa.
Come detto inizio ad arrancare fin da subito, la mezza influenza dei giorni scorsi si fa sentire.
Salendo tranquillamente raggiungo Prim'Alpe, Second'Alpe ed infine Terz'Alpe (1 h 00), dove la stradina finisce e si svolta a sinistra imboccando il sentiero.
Appena sopra Terz'Alpe ignoro il bivio per i Corni, da cui scenderò al ritorno, e proseguo dritto verso La Colma, che raggiungo in una mezzora (1 h 30).
Qui, un pò indeciso sul da farsi, decido di puntare al Corno Orientale, sapendo che per gli altri due Corni probabilmente le condizioni non sono ancora ideali.
Seguendo un escursionista della zona dunque scendo in pochi minuti all'Acqua del Fò, dove svoltiamo a sinistra ed iniziamo la ripida salita nel bosco.
Raggiunta la Bocchetta di Luera (1 h 55) fa la sua comparsa la neve, che tuttavia disturba davvero poco nel breve tratto verso la vetta.
In un attimo sono in cima al Corno Orientale (2 h 00), dove sono inaspettatamente solo.
Mi fermo in vetta oltre mezzora ad ammirare il bel panorama sul dirimpettaio fratello maggiore (il Corno Centrale), sulle Grigne e sul Lago, e a godermi il sole e la pace che regnano sovrani.
Al momento di ripartire sono nuovamente indeciso sul da farsi, alla fine opto per il giro attorno agli altri due Corni, passando per il Rifugio SEV.
Mi tocca pestar neve, ma l'unico modo per evitarla era tornare dallo stesso percorso di salita.
Procedendo con cautela per via del fondo scivoloso (nello zaino ho i ramponcini, ma non ho nessuna voglia di metterli!!) percorro il facile traverso innevato e raggiungo il Rifugio SEV (2 h 20).
Al Rifugio non vedendo cartelli decido di proseguire dritto, su sentiero sempre più o meno pianeggiante ed ampiamente innevato.
Raggiungo quindi un bivio segnalato dove tornano ad esserci le paline e l'indicazione per Terz'Alpe.
Aggirato anche il Corno Occidentale si cambia finalmente versante e, nei pressi di una croce in legno, la neve sparisce all'improvviso.
Con una picchiata bella ripida nel bosco, su sentiero tranquillo ma un pò spaccagambe (quanto odio la discesa!!), torno nuovamente a Terz'Alpe (3 h 30), che, essendo ora di pranzo, è strapiena di gente.
Scarto subito l'ipotesi di mangiare qualcosa lì ed inizio immediatamente la discesa verso Gajum, seguendo stavolta il Sentiero Geologico.
Costeggiando il torrente Ravella raggiungo lo stradino acciottolato che sale da Gajum a San Miro, ed in pochi minuti sono di nuovo alla macchina (4 h 15).
Tourengänger:
peter86

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (6)