Rifugio Tre Scarperi (1626 m) nella spettacolare Val Campo di Dentro (BZ)
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Secondo giorno di ferie in Alta Pusteria, nella amata San Candido. Dopo una breve sgambata nel pomeriggio di ieri, oggi scegliamo un percorso per noi nuovo e con una meta più interessante: il Rifugio Tre Scarperi, adagiato tra spettacolari massicci dolomitici nella bella Val Campo di Dentro.
Si tratta di una passeggiata molto semplice, ma noi d'altronde, con Sara quasi al sesto mese di gravidanza, non possiamo che dedicarci ad escursioni di questo tipo, cercando comunque percorsi interessanti.
Lasciamo la macchina al primo parcheggio, non fidandoci a proseguire senza gomme da neve sulla stradina ghiacciata ed innevata.
Ciaspole ai piedi, inizialmente pensiamo di seguire il sentiero n°8 che fa un giro più alto, ma altri escursionisti ci informano che a causa di alberi crollati il sentiero non è praticabile.
Non volendoci cacciare in situazioni difficili, torniamo sui nostri passi e decidiamo di seguire la traccia di alcuni scialpinisti che ci precedono. Risaliamo l'ampio pendio, in bellissimo ambiente aperto, con pendenza moderatissima, tenendoci più alti rispetto alla stradina, che intravediamo in basso alla nostra sinistra.
La neve fuori dalla traccia è crostosa nel primissimo tratto, ma salendo diventa farina spettacolare che ci invoglia a prendercela comoda, giocando e scattando foto in continuazione.
Raggiunto il 2° parcheggio (1 h 00), non trovando nessun sentiero, proseguiamo sulla strada innevata, da qui chiusa al traffico automobilistico.
Le neve è ora battutissima, le ciaspole sono assolutamente inutili. Per fortuna, dopo pochi minuti, sulla destra della strada si stacca un sentiero più piacevole e meno affollato.
La neve è comunque battutissima anche qui, tanto che Sara decide di proseguire senza ciaspole, mentre io preferisco rimetterle.
Si continua a salire sempre con pendenza moderata nel magico bosco, fino a sbucare nuovamente sulla strada. La si attraversa e si prosegue sul sentiero (paline segnavia), in ambiente ora più aperto e panoramico.
Superato ed ignorato il bivio a sinistra per il Monte Casella di Dentro (sentiero n°12), si torna nuovamente sulla stradina, dove decido di togliere anche io le ciaspole.
In realtà dopo pochi minuti, appena dopo la località Antoniusstein, si stacca nuovamente a destra il sentiero, che noi ovviamente seguiamo.
Le pendenze si fanno per un breve tratto più ripide, e qui le racchette ai piedi farebbero comodo per avere più grip sulla neve battutissima. Noi per pigrizia proseguiamo senza, tanto sono davvero poche decine di metri.
Tornati nuovamente sulla strada, con un breve tratto pianeggiante raggiungiamo finalmente il Rifugio Tre Scarperi (2 h 30), non visibile fino all'ultimo perchè nascosto dagli alberi sulla sinistra della vallata.
Il Rifugio ovviamente è strapieno di gente, anche a causa della giornata fredda e nuvolosa che rende non invglia certo a mangiare all'aperto!
Dopo qualche minuto troviamo comunque posto e possiamo ora riposarci e mangiare un bel piatto caldo.
Usciti dal Rifugio ci aspetta una bella sorpresa: le nuvole si sono aperte, lasciando ampi sprazzi di sereno che ci consentono di ammirare le bellissime montagne circostanti.
Nel primo tratto di discesa ci dividiamo: Sara, un pò provata dalla salita più lunga del previsto, decide di seguire fedelmente la strada, mentre io per godermi un pò di powder seguo il sentiero a sinistra della strada, tagliando in neve vergine, ove possibile, nei pochi tratti un pò pendenti.
Raggiunta nuovamente la strada nei pressi del bivio sopra Antoniusstein, aspetto che arrivi anche Sara e da lì proseguiamo insieme seguendo sempre la stradina, un pò trafficata da slittinisti e scialpinisti che scendono a tutta velocità.
Come previsto la discesa sulla strada è molto più rapida ed in 1 h 15 dal Rifugio torniamo alla macchina (3 h 45 totali).
Bellissima passeggiata, un pò troppo frequentata forse, ma comunque piacevole per ambienti attraversati e per le maestose vette che circondano la vallata.
Le ciaspole sono assolutamente inutili se si decide di seguire la stradina, mentre possono far comodo ma non sono comunque indispensabili se si segue il sentiero.
Si tratta di una passeggiata molto semplice, ma noi d'altronde, con Sara quasi al sesto mese di gravidanza, non possiamo che dedicarci ad escursioni di questo tipo, cercando comunque percorsi interessanti.
Lasciamo la macchina al primo parcheggio, non fidandoci a proseguire senza gomme da neve sulla stradina ghiacciata ed innevata.
Ciaspole ai piedi, inizialmente pensiamo di seguire il sentiero n°8 che fa un giro più alto, ma altri escursionisti ci informano che a causa di alberi crollati il sentiero non è praticabile.
Non volendoci cacciare in situazioni difficili, torniamo sui nostri passi e decidiamo di seguire la traccia di alcuni scialpinisti che ci precedono. Risaliamo l'ampio pendio, in bellissimo ambiente aperto, con pendenza moderatissima, tenendoci più alti rispetto alla stradina, che intravediamo in basso alla nostra sinistra.
La neve fuori dalla traccia è crostosa nel primissimo tratto, ma salendo diventa farina spettacolare che ci invoglia a prendercela comoda, giocando e scattando foto in continuazione.
Raggiunto il 2° parcheggio (1 h 00), non trovando nessun sentiero, proseguiamo sulla strada innevata, da qui chiusa al traffico automobilistico.
Le neve è ora battutissima, le ciaspole sono assolutamente inutili. Per fortuna, dopo pochi minuti, sulla destra della strada si stacca un sentiero più piacevole e meno affollato.
La neve è comunque battutissima anche qui, tanto che Sara decide di proseguire senza ciaspole, mentre io preferisco rimetterle.
Si continua a salire sempre con pendenza moderata nel magico bosco, fino a sbucare nuovamente sulla strada. La si attraversa e si prosegue sul sentiero (paline segnavia), in ambiente ora più aperto e panoramico.
Superato ed ignorato il bivio a sinistra per il Monte Casella di Dentro (sentiero n°12), si torna nuovamente sulla stradina, dove decido di togliere anche io le ciaspole.
In realtà dopo pochi minuti, appena dopo la località Antoniusstein, si stacca nuovamente a destra il sentiero, che noi ovviamente seguiamo.
Le pendenze si fanno per un breve tratto più ripide, e qui le racchette ai piedi farebbero comodo per avere più grip sulla neve battutissima. Noi per pigrizia proseguiamo senza, tanto sono davvero poche decine di metri.
Tornati nuovamente sulla strada, con un breve tratto pianeggiante raggiungiamo finalmente il Rifugio Tre Scarperi (2 h 30), non visibile fino all'ultimo perchè nascosto dagli alberi sulla sinistra della vallata.
Il Rifugio ovviamente è strapieno di gente, anche a causa della giornata fredda e nuvolosa che rende non invglia certo a mangiare all'aperto!
Dopo qualche minuto troviamo comunque posto e possiamo ora riposarci e mangiare un bel piatto caldo.
Usciti dal Rifugio ci aspetta una bella sorpresa: le nuvole si sono aperte, lasciando ampi sprazzi di sereno che ci consentono di ammirare le bellissime montagne circostanti.
Nel primo tratto di discesa ci dividiamo: Sara, un pò provata dalla salita più lunga del previsto, decide di seguire fedelmente la strada, mentre io per godermi un pò di powder seguo il sentiero a sinistra della strada, tagliando in neve vergine, ove possibile, nei pochi tratti un pò pendenti.
Raggiunta nuovamente la strada nei pressi del bivio sopra Antoniusstein, aspetto che arrivi anche Sara e da lì proseguiamo insieme seguendo sempre la stradina, un pò trafficata da slittinisti e scialpinisti che scendono a tutta velocità.
Come previsto la discesa sulla strada è molto più rapida ed in 1 h 15 dal Rifugio torniamo alla macchina (3 h 45 totali).
Bellissima passeggiata, un pò troppo frequentata forse, ma comunque piacevole per ambienti attraversati e per le maestose vette che circondano la vallata.
Le ciaspole sono assolutamente inutili se si decide di seguire la stradina, mentre possono far comodo ma non sono comunque indispensabili se si segue il sentiero.
Tourengänger:
peter86

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Kommentare (4)