Monte Leone
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Quest'anno l'alpinistica del CAI Varese è al Monte Leone: una gita classica ma che ancora mi manca, l'avevo tentata con Anna qualche anno fa ma la nebbia ci aveva fermati poco sotto il Breithornpass.
Dormiamo all'Ospizio del Sempione ed il mattino siamo pronti per affrontare la giornata che si annuncia dura, lunga e faticosa.
Questa volta la meteo sembra essere dalla nostra parte, la giornata si annuncia spettacolare, pensando al caldo che farà sul ghiacciaio, anche troppo.
Partiamo risalendo il sentierino che contorna la "bisse" , arriviamo sotto l'Hübschorn, e ci inerpichiamo per il Chaltwassergletscher fino al Breithornpass, ora ci tocca scendere un centinaio di metri per percorrere l'Alpjergletscher quasi pianeggiante fino alla bocchetta quotata 3373 metri da cui inizieremo a risalire la Stichelgrat fino alla vetta.
Come sempre sono in cordata con Angelo e Virgilio, siamo ben affiatati e procediamo spediti ma il caldo è decisamente micidiale.
Finalmente eccoci alla bocchetta, ci sleghiamo, lasciamo la nostra corda su un masso ed iniziamo a salire per la cresta che è, per lo più, formata da un informe ammasso di grossi blocchi rotti che si affrontano senza un percorso preciso, solo in alcuni punti il percorso diviene obbligato: la cresta si fa più stretta e vi è anche un breve passaggio aereo, ma non difficile, a picco sulla sottostante Alpe Veglia.
Arriviamo in vetta, la vista è veramente grandiosa: i 4000 vallesani e dell'Oberland sono schierati dinanzi a noi e, come sempre, è una gara a chi ne riconosce il maggior numero.
Qualche foto, un breve spuntino ed arriva l'ora di ridiscendere, riaffrontiamo il passaggino delicato e poi, rapidamente ridiscendiamo fino alla nostra corda.
Ora viene la parte più penosa: il traverso pianeggiante dell'Alpjergletscher, non bastasse il caldo aumentato dal riverbero della neve, vi è anche la parete della Stichelgrat che rifrange i raggi solari: un autentico forno, al Breithornpass vi è un po' d'aria, sembra di rivivere!
Scendiamo lungo il Chaltwassergletscher ripercorrendo la via di salita, superata la zona che potrebbe celare qualche crepaccio ci sleghiamo e cominciamo a scendere scivolando sulla neve rammollita sognando la magnifica birra fresca che ci attende all'Ospizio.
Gran gita, da farsi una volta nella vita: il traverso infinito e pianeggiante fa passare la volta di ritornarci, però il panorama dalla cima merita la faticaccia.
Le difficoltà della cresta non superano il I grado anche se il passaggino è piuttosto aereo e sconsigliabile a chi soffre il vuoto.
Dormiamo all'Ospizio del Sempione ed il mattino siamo pronti per affrontare la giornata che si annuncia dura, lunga e faticosa.
Questa volta la meteo sembra essere dalla nostra parte, la giornata si annuncia spettacolare, pensando al caldo che farà sul ghiacciaio, anche troppo.
Partiamo risalendo il sentierino che contorna la "bisse" , arriviamo sotto l'Hübschorn, e ci inerpichiamo per il Chaltwassergletscher fino al Breithornpass, ora ci tocca scendere un centinaio di metri per percorrere l'Alpjergletscher quasi pianeggiante fino alla bocchetta quotata 3373 metri da cui inizieremo a risalire la Stichelgrat fino alla vetta.
Come sempre sono in cordata con Angelo e Virgilio, siamo ben affiatati e procediamo spediti ma il caldo è decisamente micidiale.
Finalmente eccoci alla bocchetta, ci sleghiamo, lasciamo la nostra corda su un masso ed iniziamo a salire per la cresta che è, per lo più, formata da un informe ammasso di grossi blocchi rotti che si affrontano senza un percorso preciso, solo in alcuni punti il percorso diviene obbligato: la cresta si fa più stretta e vi è anche un breve passaggio aereo, ma non difficile, a picco sulla sottostante Alpe Veglia.
Arriviamo in vetta, la vista è veramente grandiosa: i 4000 vallesani e dell'Oberland sono schierati dinanzi a noi e, come sempre, è una gara a chi ne riconosce il maggior numero.
Qualche foto, un breve spuntino ed arriva l'ora di ridiscendere, riaffrontiamo il passaggino delicato e poi, rapidamente ridiscendiamo fino alla nostra corda.
Ora viene la parte più penosa: il traverso pianeggiante dell'Alpjergletscher, non bastasse il caldo aumentato dal riverbero della neve, vi è anche la parete della Stichelgrat che rifrange i raggi solari: un autentico forno, al Breithornpass vi è un po' d'aria, sembra di rivivere!
Scendiamo lungo il Chaltwassergletscher ripercorrendo la via di salita, superata la zona che potrebbe celare qualche crepaccio ci sleghiamo e cominciamo a scendere scivolando sulla neve rammollita sognando la magnifica birra fresca che ci attende all'Ospizio.
Gran gita, da farsi una volta nella vita: il traverso infinito e pianeggiante fa passare la volta di ritornarci, però il panorama dalla cima merita la faticaccia.
Le difficoltà della cresta non superano il I grado anche se il passaggino è piuttosto aereo e sconsigliabile a chi soffre il vuoto.
Tourengänger:
paoloski

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