Rifugio Stella Alpina al Lago Corvo 2425 m e P.so di Rabbi 2449 m
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Impegnativa salita e nefasta discesa al Rifugio Lago Corvo.
Già anni fa era stata rocambolesca la salita al rifugio e disastrosa la discesa ma poichè la neve scarseggia, ci riproviamo…
Partenza da Cavallar, Val di Rabbi. Neve poca ma tanto ghiaccio, subdolamente nascosto da un sottile strato di neve. Raggiungiamo la Malga Paludè Bassa (Caldesa). Proseguiamo fino al bivio, dove andando a dx si sale al rifugio tramite il percorso usato dalle mountain bike in estate, proseguendo diritto si sale lungo il ripido sentiero escursionistico.
A torto, ci sembra di vedere poca neve in alto, dove si potrebbero trovare delle difficoltà nel caso di neve ghiacciata, per cui decidiamo di salire da qu,i anche perché facendo l’altro percorso quello che più ci lascia perplessi è il traversino finale per raggiungere il rifugio.
La giornata doveva essere simile a quella di ieri ma non lo sembra per nulla.
Il primo tratto di salita, fino a quando siamo nel rado bosco non presenta problemi se non qualche grosso accumulo di neve. Al termine degli alberi calziamo le ciaspole e ben presto ci accorgiamo che la situazione è simile a quella di anni fa. Neve ventata, dura, che le ciaspole non riescono a scalfire, tanto che a un certo punto Marco rimane bloccato, per mia fortuna sono più in basso e mi fermo in tempo, lo vedo scendere lentamente cercando di fare una sorta di pedonata con le ciaspole, pochi metri grazie al cielo. Decidiamo allora di proseguire nell’ampio canalone, meno ripido, alla nostra dx. Raggiungiamo le roccette dove dovrebbe passare il sentiero. Dubbio…proseguiamo sulle roccette oppure continuiamo ancora su neve…scegliamo la neve…ma fatti pochi passi siamo costretti a togliere le ciaspole e mettere i ramponi, dove ci regge proseguiamo bene, in altri punti dentro fino al ginocchio…fortuna vuole che siamo quasi arrivati, nebbia totale, i 2400 m del rifugio non sono serviti a farci uscire dalle nebbie.
Entriamo nel locale invernale e visto che non si vede a un palmo dal naso e qui l’ambiente è totalmente diverso da quello di ieri, quello che possiamo fare per proseguire è veramente minimo.
Rimesse la ciaspole proviamo a dirigerci verso i laghi, ma non riusciamo a capire dove sia meglio passare, non si notano le pendenze, se ci sono buchi, siamo nel nulla più totale. Dietrofront e decidiamo di salire i pochi metri che ci separano dal P.so di Rabbi, ammesso di trovarlo poi!
Vaghiamo un po’ sulla piana sopra il rifugio fino all’apparire del cartello, foto ricordo tra nebbia e vento anche e poi giù al rifugio dove troviamo un'altra coppia.
Scopriamo che loro sono saliti dal sentiero per mountain bike, ci dicono essere in pratica pulito, bisogna solo fare un po’ di attenzione lungo il traverso, dopo di che si scende senza ciaspole e ramponi.
Arriva un’altra coppia che ha invece seguito le nostre tracce solo che senza ciaspole e con solo dei ramponcini di fortuna non se la sono vista granché bene ma grazie al cielo sono arrivati incolumi a destinazione.
Dopo una bella pausa, quando ormai i piedi rischiavano il congelamento, prendiamo la via del ritorno sul sentiero delle mountain bike.
Per dispetto la nebbia si dirada, vediamo quella che speravamo essere la nostra meta ma ormai il tempo non ci concede altro che la discesa.
Allunghiamo un poco il giro scendendo a Malga Paludè Alta e torniamo a Cavallar lungo la forestale. La speranza era di riuscire ad evitare il ghiaccio, invece non solo non lo evitiamo ma capitomboliamo entrambi, stile filmato di Paperissima solo che Marco non si fa un tubo io invece sono solo pochi giorni che riesco a vestirmi stando in piedi. Le future uscite mi vedranno rigida come se avessi ingoiato un manico di scopa, ma quando la testa è più dura del fondoschiena si va avanti lo stesso!
DATI GPS
Dislivello 1164 m – 11,80 km
Kommentare (6)