Percorso della memoria - Monte Zugna mt 1864
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Giornata eccezionalmente solare, dunque dopo la quantità industriale di acqua caduta il sabato e la domenica, decido di puntare sul monte Zugna; sono solo Iri decide per rimanere a casa, così parto per questo percorso della memoria.
Giungo ad Albaredo dopo un viaggio in "solitaria" sulla A22, poco traffico, fosse sempre così....., dal paese risalgo il fianco dello Zugna fino ad arrivare poco oltre la località Zugna torta, quì parcheggio su una vasta piazzola e inizio la salita del sentiero della Pace che si snoda lungo lo Zugna passando oltre la cima e perdendosi verso Passo Buole, su fino al Pasubio.
Subito la salita è molto accentuata, prendo quota velocemente passando per il bosco sul fianco della montagna, poi dopo circa un chilometro sbuco su un vasto pianoro leggermente in salita, quì tracce evidenti delle due prime linee, quì le postazioni distavano anche 80-100 metri.
Il paesaggio è costellato da fortificazioni, trincee, buche scavate dai colpi delle artiglierie, proseguo sulla strada, ora la neve si fà consistente, sono a circa 1500 metri, ora piego a dx ed entro nel bosco percorrendo il sentiero basso che sbuca a valle del rifugio, quì l'ambiente è veramente unico, il sole filtra tra i rami degli alberi, il continuo gocciolamento della neve che si scioglie dai rami accompagna il mio cammino.
Arrivo ad un piccolo cimitero detto di san Giorgio, dopo risalgo il pendio e sbuco al rifugio, ora l'orizzonte, precedentemente nascosto, mostra una corona di monti innevati; devo salire ancora più sù fino alla cima da lassù tutto sarà più straordinario.
Incontro gente che scende, famiglie e simpatici cani felici della giornata di vacanza a scorrazzare sulla neve; ora attraverso la zona dell'ospedale, ospedale delle retrovie italiane, e proseguo su questa salita che con i ramponcini diventa abbastanza dura, poi sono sulla cima : spettacolare!
Attorno a me ci sono tute le cime più immediate, rimando alle foto quì allegate, laggiù si scorge il lago di Garda nei primi raggi del tramonto; ora è il momento di tornare, firmo il libro di vetta e mi avvio, mi fermo al rifugio a mangiare qualche cosa, sono le 15,30 poi proseguo la discesa, la luce si fà morbida, questo è il momento che preferisco, scendo velocemente e sono alla macchina alle 16,10 mi attende una spiacevolissima sorpresa : qualcuno a 1300 metri di altezza, si è divertito a spaccarmi il finestrino posteriore per rubare un binocolo che avevo lasciato inavvertitamente sul sedile posteriore; che delusione, ma anche quì?
Torno a casa viaggiando in plen air.....
Giungo ad Albaredo dopo un viaggio in "solitaria" sulla A22, poco traffico, fosse sempre così....., dal paese risalgo il fianco dello Zugna fino ad arrivare poco oltre la località Zugna torta, quì parcheggio su una vasta piazzola e inizio la salita del sentiero della Pace che si snoda lungo lo Zugna passando oltre la cima e perdendosi verso Passo Buole, su fino al Pasubio.
Subito la salita è molto accentuata, prendo quota velocemente passando per il bosco sul fianco della montagna, poi dopo circa un chilometro sbuco su un vasto pianoro leggermente in salita, quì tracce evidenti delle due prime linee, quì le postazioni distavano anche 80-100 metri.
Il paesaggio è costellato da fortificazioni, trincee, buche scavate dai colpi delle artiglierie, proseguo sulla strada, ora la neve si fà consistente, sono a circa 1500 metri, ora piego a dx ed entro nel bosco percorrendo il sentiero basso che sbuca a valle del rifugio, quì l'ambiente è veramente unico, il sole filtra tra i rami degli alberi, il continuo gocciolamento della neve che si scioglie dai rami accompagna il mio cammino.
Arrivo ad un piccolo cimitero detto di san Giorgio, dopo risalgo il pendio e sbuco al rifugio, ora l'orizzonte, precedentemente nascosto, mostra una corona di monti innevati; devo salire ancora più sù fino alla cima da lassù tutto sarà più straordinario.
Incontro gente che scende, famiglie e simpatici cani felici della giornata di vacanza a scorrazzare sulla neve; ora attraverso la zona dell'ospedale, ospedale delle retrovie italiane, e proseguo su questa salita che con i ramponcini diventa abbastanza dura, poi sono sulla cima : spettacolare!
Attorno a me ci sono tute le cime più immediate, rimando alle foto quì allegate, laggiù si scorge il lago di Garda nei primi raggi del tramonto; ora è il momento di tornare, firmo il libro di vetta e mi avvio, mi fermo al rifugio a mangiare qualche cosa, sono le 15,30 poi proseguo la discesa, la luce si fà morbida, questo è il momento che preferisco, scendo velocemente e sono alla macchina alle 16,10 mi attende una spiacevolissima sorpresa : qualcuno a 1300 metri di altezza, si è divertito a spaccarmi il finestrino posteriore per rubare un binocolo che avevo lasciato inavvertitamente sul sedile posteriore; che delusione, ma anche quì?
Torno a casa viaggiando in plen air.....
Tourengänger:
Amadeus

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