Poncione-day
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Ultimo dell'anno dedicato pienamente al Poncione di Ganna... L'impianto fotovoltaico e i nuovi pannelli che permetteranno l'accensione della croce di vetta nelle ore serali/notturne sono pronti ed occorre soltanto programmare un timer per renderli attivi.
Parto da Ganna poco dopo le otto, sembra una giornata promettente, e alle nove sono all'Alpe Tedesco, dove ho appuntamento col tecnico dell'impianto: saliamo facendo il percorso più lungo, e prima delle dieci siamo in vetta. Impostiamo gli orari di accensione giornaliera (dalle 18 alle 22) e facciamo una prova d'accensione di due minuti, che alla luce del sole ovviamente si nota poco.
Sistemato tutto chiedo a Gian Battista (questo il suo nome) di portarmi con lui a Cuasso al Monte, visto che abita lì, cosicchè posso fare con tutta calma un itinerario che avevo in mente da un po', ma era sempre rimasto nel cassetto, cioè la salita al Poncione (di nuovo!) da Cavagnano per la Val Cavallizza. Si tratta inoltre di un'uscita "di studio" poichè ho il compito di occuparmi della segnaletica per il neonato PLIS "Parco delle Cinque vette". Dunque mi metto di buona lena ad individuare sin dalla frazione cuassese i potenziali luoghi in cui porre i paletti, per "accompagnare" i turisti ed escursionisti che in questa zona si perderebbero come niente poichè è un dedalo unico di sentieri. Allo "studio" tuttavia si accompagna il piacere di un lungo e suggestivo percorso di valle, accompagnato dal continuo scorrere delle acque del Rio Cavallizza, culminante nella piccola ma mirabile cascata al centro di un solco particolarmente freddo ed umido. Qui faccio la mia gustosa pausa pranzo.
Gradualmente si risale la Val Pessina su sentiero, che sarebbe anche agevole se non fosse molto bagnato e fangoso, superando e risalendo il vivace torrente sulla sponda opposta... e qui mi aiuta l'orientamento più che le cartine o la segnaletica inesistente, che non sembrano molto chiare. Giungo a un bivio, e non capisco cosa convenga fare... sinistra o destra? A sinistra ho idea che ci si diriga verso Pogliana, mentre con ogni probabilità devo stare a destra, osservando le cime circostanti... ma mi sbaglierò, seppur di poco! Vado dunque a destra, scendo e solco un altro ruscello raggiungendo delle baite isolate in mezzo a bei prati, pensando di aver raggiunto la località Rovella, ove dovrebbe passare l'itinerario del parco, ma non sono affatto sicuro in quanto ho la sensazione di essermi spostato troppo, oltrechè sul Poncione, sull'Alpe Tedesco. Difatti poco dopo riconosco poco lontano da me la grossa segheria dell'Alpe, ma quantomeno ho la possibilità di vedere il Poncione da un punto di vista per me inedito! Mi raccordo quindi con la forestale per Alpe Tedesco, Strologo e Bisuschio ma mi rendo conto di trovarmi troppo a Ovest, dunque riconvergo su quest'ultima verso est. Ora mi è chiaro d'aver sbagliato, e capisco che le baite viste poco prima non sono quelle di Rovella, ma di Case di Pian del Fò. So che Rovella, comunque, dev'essere poco lontano... Trovo una traccia a sinistra che scende ripida dalla forestale e, oplà, ecco davanti a me i ruderi di Rovella, anche se una baita sembra ancora in discrete condizioni. Faccio un giro nelle vicinanze, e capisco bene che il termine Rovella è azzeccato, visto l'intrico di rovi che ne circonda gli ex-prati: proseguo ancora verso est per sentiero contornato da muri a secco e rieccomi ancora sulla forestale... Solo ora realizzo che l'itinerario in realtà non tocca Rovella ma la sfiora soltanto, in quanto subito dopo trovo un chiarissimo sentiero che si dirige a nord, proprio verso la Val Cavallizza da cui provenivo... Lo inforco e, in poco più di dieci minuti mi ritrovo proprio al bivio sbagliato precedentemente... il cerchio è finalmente chiuso, ma noto anche che la vecchia segnaletica è assai utile a confondere le idee, in quanto indica unicamente Pogliana come itinerario raggiungibile da questo punto... mah.
Comunque, finisco di "trafficare" per studio e non mi resta che puntare ancora il Poncione, nonostante inizi ad imbrunire, al quale avrei anche potuto rinunciare visto che c'ero già stato in mattinata... ma al tramonto non c'ero mai stato, e l'occasione è quantomai propizia. Cerco la salita più diretta, rinunciando all'itinerario comune (che da questo punto mi è ampiamente noto), puntando alla testata della Val Pessina tra Minisfreddo e Poncione, dove un ampio sentiero a mezzacosta porta a ridosso di quest'ultimo, ma ancora troppo sotto. Seguo dunque il punto di massima pendenza del pendio raccordandomi col sentiero "lungo", come in mattinata, raggiungendo infine la vetta da dove rivedo il solito spettacolare panorama, ma in ombrosa versione serale: le vette innevate dei dintorni, dal Generoso, al Gazzirola-Camoghè, al Lema-Gradiccioli, fino al Limidario e lo Zeda son spettacolari, come pure l'ampio arco alpino dominato dall'immancabile Monte Rosa. E giù giù, nitido nitido, sua Maestà il Monviso nel tramonto rosso fuoco! Spettacolo.
Poi giù, più veloce della luce dalla "normale diretta", all'Alpe Tedesco nella semi-oscurità: ovviamente per tornare a Ganna son costretto a passare su asfalto perchè sui sentieri è buio pesto (non avevo preventivato di fare così tardi). E tanto per cambiare... mi rendo conto di come tuffarsi in Valganna significhi più o meno passare alla Siberia.
Giornata bella, utile e divertente sotto ogni aspetto: e da settembre a oggi son già almeno dieci salite al Poncione... non starò esagerando? ;)
Parto da Ganna poco dopo le otto, sembra una giornata promettente, e alle nove sono all'Alpe Tedesco, dove ho appuntamento col tecnico dell'impianto: saliamo facendo il percorso più lungo, e prima delle dieci siamo in vetta. Impostiamo gli orari di accensione giornaliera (dalle 18 alle 22) e facciamo una prova d'accensione di due minuti, che alla luce del sole ovviamente si nota poco.
Sistemato tutto chiedo a Gian Battista (questo il suo nome) di portarmi con lui a Cuasso al Monte, visto che abita lì, cosicchè posso fare con tutta calma un itinerario che avevo in mente da un po', ma era sempre rimasto nel cassetto, cioè la salita al Poncione (di nuovo!) da Cavagnano per la Val Cavallizza. Si tratta inoltre di un'uscita "di studio" poichè ho il compito di occuparmi della segnaletica per il neonato PLIS "Parco delle Cinque vette". Dunque mi metto di buona lena ad individuare sin dalla frazione cuassese i potenziali luoghi in cui porre i paletti, per "accompagnare" i turisti ed escursionisti che in questa zona si perderebbero come niente poichè è un dedalo unico di sentieri. Allo "studio" tuttavia si accompagna il piacere di un lungo e suggestivo percorso di valle, accompagnato dal continuo scorrere delle acque del Rio Cavallizza, culminante nella piccola ma mirabile cascata al centro di un solco particolarmente freddo ed umido. Qui faccio la mia gustosa pausa pranzo.
Gradualmente si risale la Val Pessina su sentiero, che sarebbe anche agevole se non fosse molto bagnato e fangoso, superando e risalendo il vivace torrente sulla sponda opposta... e qui mi aiuta l'orientamento più che le cartine o la segnaletica inesistente, che non sembrano molto chiare. Giungo a un bivio, e non capisco cosa convenga fare... sinistra o destra? A sinistra ho idea che ci si diriga verso Pogliana, mentre con ogni probabilità devo stare a destra, osservando le cime circostanti... ma mi sbaglierò, seppur di poco! Vado dunque a destra, scendo e solco un altro ruscello raggiungendo delle baite isolate in mezzo a bei prati, pensando di aver raggiunto la località Rovella, ove dovrebbe passare l'itinerario del parco, ma non sono affatto sicuro in quanto ho la sensazione di essermi spostato troppo, oltrechè sul Poncione, sull'Alpe Tedesco. Difatti poco dopo riconosco poco lontano da me la grossa segheria dell'Alpe, ma quantomeno ho la possibilità di vedere il Poncione da un punto di vista per me inedito! Mi raccordo quindi con la forestale per Alpe Tedesco, Strologo e Bisuschio ma mi rendo conto di trovarmi troppo a Ovest, dunque riconvergo su quest'ultima verso est. Ora mi è chiaro d'aver sbagliato, e capisco che le baite viste poco prima non sono quelle di Rovella, ma di Case di Pian del Fò. So che Rovella, comunque, dev'essere poco lontano... Trovo una traccia a sinistra che scende ripida dalla forestale e, oplà, ecco davanti a me i ruderi di Rovella, anche se una baita sembra ancora in discrete condizioni. Faccio un giro nelle vicinanze, e capisco bene che il termine Rovella è azzeccato, visto l'intrico di rovi che ne circonda gli ex-prati: proseguo ancora verso est per sentiero contornato da muri a secco e rieccomi ancora sulla forestale... Solo ora realizzo che l'itinerario in realtà non tocca Rovella ma la sfiora soltanto, in quanto subito dopo trovo un chiarissimo sentiero che si dirige a nord, proprio verso la Val Cavallizza da cui provenivo... Lo inforco e, in poco più di dieci minuti mi ritrovo proprio al bivio sbagliato precedentemente... il cerchio è finalmente chiuso, ma noto anche che la vecchia segnaletica è assai utile a confondere le idee, in quanto indica unicamente Pogliana come itinerario raggiungibile da questo punto... mah.
Comunque, finisco di "trafficare" per studio e non mi resta che puntare ancora il Poncione, nonostante inizi ad imbrunire, al quale avrei anche potuto rinunciare visto che c'ero già stato in mattinata... ma al tramonto non c'ero mai stato, e l'occasione è quantomai propizia. Cerco la salita più diretta, rinunciando all'itinerario comune (che da questo punto mi è ampiamente noto), puntando alla testata della Val Pessina tra Minisfreddo e Poncione, dove un ampio sentiero a mezzacosta porta a ridosso di quest'ultimo, ma ancora troppo sotto. Seguo dunque il punto di massima pendenza del pendio raccordandomi col sentiero "lungo", come in mattinata, raggiungendo infine la vetta da dove rivedo il solito spettacolare panorama, ma in ombrosa versione serale: le vette innevate dei dintorni, dal Generoso, al Gazzirola-Camoghè, al Lema-Gradiccioli, fino al Limidario e lo Zeda son spettacolari, come pure l'ampio arco alpino dominato dall'immancabile Monte Rosa. E giù giù, nitido nitido, sua Maestà il Monviso nel tramonto rosso fuoco! Spettacolo.
Poi giù, più veloce della luce dalla "normale diretta", all'Alpe Tedesco nella semi-oscurità: ovviamente per tornare a Ganna son costretto a passare su asfalto perchè sui sentieri è buio pesto (non avevo preventivato di fare così tardi). E tanto per cambiare... mi rendo conto di come tuffarsi in Valganna significhi più o meno passare alla Siberia.
Giornata bella, utile e divertente sotto ogni aspetto: e da settembre a oggi son già almeno dieci salite al Poncione... non starò esagerando? ;)
Tourengänger:
Poncione

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