Monte Garnasca da Guggiate di Bellagio (CO)
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Escursione panoramica nel territorio di Bellagio lungo sentieri e mulattiere che collegano le varie frazioni. Partiamo da Guggiate, raggiungibile da Como lungo la S.S. 583. Appena entrati in Bellagio, superata la frazione San Giovanni si trova sulla destra della statale una piazza lastricata in pietra con un piccola chiesa dedicata a Sant'Andrea. Qui è possibile parcheggiare ed iniziare l'escursione imboccando la via La Derta, che si infila tra due alti muri in pietra, partendo a destra della chiesa e a sinistra dell'elegante cancello di villa Ciceri. Alla destra della villa parte un'altra mulattiera con un segnavia che indica la dorsale lariana, verso San Primo e Brunate.
La salita lungo via La Derta lambisce giardini dominati da piante di ulivo e attraversa in breve altre tre frazioni di Bellagio: Suira, Casate e Visnola.
In corrispondenza di Visnola si raggiunge e attraversa la strada provinciale Valassina (che sale al Ghisallo), tenendo come riferimento il campanile della frazione, a monte, in corrispondenza dell'imbocco di una scalinata, si vedono alcuni segnavia che indicano Chevrio, Limonta.
Da qui in avanti il percorso si snoda prima tra alcune ville e poi in un bosco misto di pino silvestre, castagno, farnia, betulla. Il sentiero è facilmente individuabile, in corrispondenza dei bivi ci sono segnavia di tre tipologie (pro loco – CAI ed artigianali placcato-plastica). Seguiamo le indicazioni per Chevrio e, dopo un tratto abbastanza ripido, in corrispondenza di una recinzione, sbuchiamo su una strada sterrata.
Proseguiamo a sinistra lungo la strada fiancheggiamo la recinzione che delimita il parco del 'villino' Macallè: alla faccia del villino (così riportano le guide), il parco è stupendo, si intravede la villa che è esposta su di un dosso soleggiato con vista privilegiata sulle Grigne.
Noi ci accontentiamo di raggiungere il belvedere omonimo, una piazzola piuttosto squallida delimitata da un muricciolo protetto da filo spinato (visto la presenza del muro il filo pare superfluo per evitare cadute). Il belvedere è esposto a nord e quindi in questa stagione ombreggiato, la vista spazia su Bellagio e le montagne che sovrastano Tremezzo e Menaggio.
Scattate le foto di rito proseguiamo per Chevrio costeggiando i pascoli di un'azienda agricola (I Drenn) dove assaggiamo dell'ottimo formaggio. Rinunciamo a salire in cima al monte Garnasca. La cima è delimitata da una recinzione, troviamo un cancello aperto ma non riusciamo a capire se il passaggio è pubblico.
Raggiunto Chevrio troviamo le indicazioni, questa volta un po' meno evidenti, che consentono di aggirare a mezza costa il monte lungo il versante est. Qui l'ambiente cambia notevolmente, il sentiero è a picco su Limonta e da molto il senso di esposizione anche se in realtà non è mai pericoloso essendo sempre molto largo. Il panorama si apre sulle Grigne e sul ramo lecchese del Lario.
Praticamente ritorniamo verso il versante nord, da dove eravamo saliti, qualche decina di metri sotto il belvedere Macallè. Prima di raggiungere la zona ombreggiata ci fermiamo in una delle poche radure 'vista Grigne' per la pausa.
L'intenzione sarebbe quella di risalire a Chevrio puntare verso ovest, raggiungere Brogno e scendere lungo la dorsale del Nuvolone. I mie soci però preferiscono dilazionare la pausa ed allungarsi sul prato a godersi il sole.Mi viene anche l'idea di scendere ad est a Limonta, prima che il sole scollini, e tornare a Bellagio lungo qualche sentiero da scoprire, ma la proposta non piace.
Riduciamo quindi lo sviluppo dell'itinerario e torniamo direttamente dai mulini di Perlo percorrendo di nuovo un tratto di provinciale Valassina. Arrivati ai mulini attraversiamo la forra del torrente Perlo su un ponte e ritroviamo una mulattiera che ci accompagna tra ulivi ed ampie vedute su Bellagio verso San Giovanni e poi Guggiate.

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