Monte Tesoro

Per l'escursione di oggi, sentieri nuovi in una zona che non visito da molti anni.
Arrivato alla chiesa con l'autobus, e dopo aver inutilmente tentato di orientarmi con la carta 1:25000 (i rilievi risalgono ad 80 anni fà, aggiornati solo per alcuni dettagli), chiedo informazioni ad una signora.
Devo seguire la vicina via Pertüs; arrivato quasi in fondo, dove c'è la Cappella dei Morti, sulla destra inizia la ripida mulattiera che sale a Boccio.
L'aria è fresca, e devo mettere i guanti, ma dopo un po' di salita comincio gradualmente a spogliarmi.
Salendo mi accorgo che a Carenno ci sono due chiese, mentre la carta ne riporta solo una; era per questo che non riuscivo ad orientarmi.
Superato Boccio mi trovo alla fine di una strada asfaltata, che continua sterrata.
La mulattiera taglia due volte questa strada, poi al terzo incontro non vedo più proseguimento ed indicazioni, per cui seguo la strada verso sinistra in direzione del visibile Passo del Pertüs.
Ora con il sole che picchia sono rimasto in calzoncini, non sembra neanche novembre!
Lungo la strada si vedono alcuni sbiaditi bolli gialli, poi giungo ad un bivio, anche qui senza indicazioni.
Proseguo sempre verso sinistra, verso il sempre ben visibile passo dove un cartellone riflette la luce del sole, arrivando infine sotto di esso; qui la strada comincia a scendere, mentre una leggera traccia sale nel bosco.
Alcuni cacciatori che transitano in fuoristrada mi dicono che qui sopra non è il Pertüs e che devo tornare al bivio; li lascio allontanare e salgo la traccia vista poco prima, arrivando dopo pochi minuti al Pertüs, circa 1 ora e mezza da Carenno.
Esattamente come lo ricordavo da quando, 25 anni fà, sono salito all'Ocone ed alla Corna Camozzera da Valsecca, a parte il cartellone che allora non c'era.
Proseguo verso la Forcella Alta, passando a lato del Convento, e facendo un paio di varianti per restare sul versante al sole; sulla cresta l'aria è tornata fredda.
Giunto alla Forcella Alta, dove non venivo più da almeno una ventina d'anni, vedo che il posto è cambiato completamente, molte costruzioni nuove che lo rendono irriconoscibile. Anche la cima del Monte Tesoro, 50 minuti dal Pertüs, non è più la stessa.
Approffitto delle panche del rifugio per il mio pranzo, in compagnia di altri due escursionisti, ancora qualche minuto di riposo ed inizio la discesa.
Il tempo stà cambiando; sulla pianura si sono formate nubi basse che ora si stanno sollevando verso le cime.
Torno alla Forcella Alta, scendo brevemente la strada e trovo il sentiero che scende a Boccio evitandola.
Altri due escursionisti stanno scendendo senza sapere bene dove andare; io dopo aver letto diverse relazioni e consultato un paio di carte (ma con la solita cautela) mi sono fatto un'idea abbastanza precisa della zona e li guido sul sentiero giusto, dove poi abbiamo la conferma dai cartelli indicatori.
Le nubi si stanno addensando sempre più ed il Monte Tesoro è scomparso alla vista; scendiamo per un po' nella nebbia, poi torna il sole.
Arrivati al termine dell'asfalto i due escursionisti mi offrono un passaggio in auto alla stazione di Calolziocorte, però è ancora presto e preferisco scendere a piedi e godermi ancora un po' la giornata.
Quattro passi a Carenno per familiarizzarmi un po' col paese, poi salto sull'autobus per Calolzio.
Una giornata tranquilla e passata bene; tornerò ancora in zona per esplorare altri sentieri.
Alla prossima
Ciao
Stefano