Sasso Palazzo (1470 m) - Denti della Vecchia
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Classica escursione autunnale ai Denti della Vecchia.
Inizio dell’escursione: ore 8:10
Fine dell’escursione: ore 13:40
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1022 hPa
Temperatura alla partenza: 12°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3800 m
Temperatura al rientro: 18°C
Sorgere del sole: 7:56
Tramonto del sole: 18:18
Tempo mite con sole velato fino a mezzogiorno, in seguito, condizioni quasi estive. Per l’ultimo fine settimana d’ottobre organizzo un’escursione classica nel Luganese, fra i colori dell’alta Val Colla.
Arrivo alle 8.00 a Cimadera (1100 m), una delle località di partenza per raggiungere i Denti della Vecchia; probabilmente quella più gettonata dalla maggior parte degli escursionisti.
Parto alle 8:10, preceduto da tre cacciatori con dei cani che sembrerebbero dopati, tanto sono eccitati e desiderosi di correre. Emettono dei latrati impressionanti, come se stessero inseguendo una lepre. Ho percorso innumerevoli volte la sterrata che conduce alla Capanna Pairolo: si sviluppa in una bellissima faggeta che ogni tanto permette di contemplare dei panorami incantevoli. Poco prima del Riale delle Spine, la strada è addirittura in discesa. A quota 1400 m raggiungo il crinale sopra l’alpeggio, che permette di lanciare un colpo d’occhio ai Denti della Vecchia, le Dolomiti ticinesi. La Capanna Pairolo (1447 m) è a 5 min, 300 m più in basso.
Il toponimo “pairolo” secondo Bruno Campana è dovuto alla presenza di doline, ossia di cavità nel suolo simili a giganteschi paioli (Bruno Campana e Lucio Campana, “Villaggi e paesaggi di Val Colla”, Associazione Amici della Val Colla, Losone, 1982).
Il fuoristrada del guardiano è presente; dal comignolo fuoriesce un filo di fumo. Tiro dritto, niente pausa caffè. Passo fra tre grandi macigni, spesso utilizzati per prove d’arrampicata, quindi risalgo il sentiero a meridione della capanna, che porta alla sella che confina con la Valsolda. La dolomia affiora abbondantemente accentuando la traccia del sentiero nel pascolo. Ammiro sul versante opposto il magnifico rosso dei faggi, quindi mi immergo nella mugheta. A 1420 m di quota seguo il segnavia per il Sasso Palazzo che corrisponde al sentiero di cresta: per pochi metri si sviluppa su territorio italiano. A circa 1470 m, con un sentierino un po’ esposto, arrivo alla sommità più elevata del Sasso Palazzo. Si tratta di una struttura dolomitica che offre innumerevoli vie d’arrampicata. Si va dalla via “Spigolo del Palazzo” (un tiro da 30 m), al “Diedro di Goya”, al “Vint Ghei”, al “Mister Copuzza”, alla “Maestri”, via percorsa anche da Cesare Maestri, al “Caprazoppa” e via dicendo.
Anche il sottoscritto, qualche decennio fa, si è cimentato in alcune “semplici” arrampicate in zona. Mi ricordo della “Scalinatella”, una delle salite più belle dei Denti della Vecchia, che presenta un passaggio chiave non indifferente: per passare da un pilastro al successivo occorre spiccare un salto sopra un baratro. A tal proposito, rispolvero le vecchie diapositive che mi ricordano l’evento; era il 15 maggio 1978…
Oggi sono solo soletto, senza corda né guida: meglio rimanere sul sentierino! Proseguo in direzione del Passo Streccione (1399 m) seguendo la linea di confine. Lo raggiungo alle 10:10, a meno di due ore dalla partenza da Cimadera. Su questa bocchetta è infisso il cippo di confine 7M. Proseguendo sul sentiero verso Sud-Ovest si raggiunge Pian di Scagn (1174 m), l’Alpe Bolla (1129 m) e Brè (785 m).
A poche decine di metri di distanza si erge l’imponente Sasso Grande (1491 m), il punto culminante dei Denti della Vecchia. In alcuni dialetti, i “denti della vecchia” indicherebbero i ghiaccioli che crescono all’insù. Anche l’altro toponimo “canne d’organo” indica i ghiaccioli lunghi e numerosi.
Altri toponimi usati per questo torrione sono “Dente Maggiore” e “Torrione di Valsolda”.
Desidero fotografare “Il Cammello”, una formazione rocciosa che ricorda l’animale usato già dai Romani come animale da soma, da guerra o da circo. Lo si raggiunge facilmente in circa 50 m di salita dal passo.

Il Cammello dei Denti della Vecchia
Osservo la cengia che permette di affrontare la salita al Sasso Grande. Mi viene la tentazione di provarci. Ho già raggiunto questa cima alcune volte, ma non in tempi recenti. Non ricordo bene né il percorso né la difficoltà. Mi incammino senza una grande convinzione, anche perché non c’è in giro anima viva. Alla base di un canalone abbandono i bastoncini: sulla roccia sono di grande impiccio. Il passaggio si restringe ulteriormente: già, mi ritrovo nel “camino”. Ora ricordo che in questo punto, bisognava togliersi lo zaino, arrampicarsi sulla roccia umida e farselo passare dal compagno che seguiva. Oggi la roccia non è solo umida, ma addirittura bagnata. Non mi va di abbandonare il sacco con tutti gli “attrezzi del mestiere”, che normalmente uso soprattutto in vetta. Faccio uno sforzo strisciando fra le pareti e scalando con una mano sola, tenendo lo zaino nell’altra. Così non va! Mi chiedo come abbia fatto a portare su questo dentone anche delle persone che non erano mai andate in montagna: l’incoscienza giovanile. Mi ricordo pure che poco prima della cima occorre superare una placca rocciosa di una ventina di metri, sfruttando le fessure come appigli. Rinuncio alla vetta, per questa volta, il Sasso Grande non scappa. Ritornerò in compagnia: l’unione fa la forza!
Per il ritorno alla Capanna Pairolo scelgo il sentiero settentrionale, che passa alla base del Sasso Palazzo, della Paretina dei Chiodi, del Sass del Gatt, dello Sparviero, del Vajolett e di altre piramidi minori.
Escursione nel capitolo più appassionante della dolomia triassica ticinese (225 – 190 Mio d’anni fa): i Denti della Vecchia.
Tempo di salita: 2 h 15 min
Tempo totale: 5 h 30 min
Tempi parziali
Cimadera (1080 m) – Capanna Pairolo (1347m): 1 h
Capanna Pairolo (1347m) – Passo Streccione (1399 m): 55 min
Passo Streccione (1399 m) – Sasso Grande (1491 m): 20 min
Dislivello in salita: 638 m
Sviluppo complessivo: 11,7 km
Difficoltà: T4
Coordinate Sasso Grande: 688.113 / 158.812
Copertura della rete cellulare: buona.
Kommentare (9)