Pizzo Palù dal Diavolezza
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Giungiamo al Rifugio sul calar della sera.Sul piazzale antistante fervono i preparativi per allestire una mega schermo "gonfiabile" per la programmazione serale dell'era glaciale. Veniamo gentilmente invitati a lasciare il posto per chi è salito fino a quì per assistere all'evento.Il diavolino però ci mette lo zampino e alle 21 in punto scoppia un temporale infernale che si risolve solo verso le 22 ...la programmazione riprende ma noi andiamo a dormire ... una stupenda cameretta con vista sulla montagna tutta per noi tre.
Peccato che il nostru Ughetto ha russato per tutta la notte e non vediamo l'ora di partire. Aggiriamo il lungo costone roccioso e giungiamo all'inizio del ghiacciao quando il sole accarezza la cima.Ci leghiamo e procediamo spediti anche se i primi segnali si fanno evidenti... il ghiacciaio è alquanto tormentato e ci costringe alla ricerca della via + sicura. La neve tiene e quindi usciamo dalla "valle della morte" e iniziamo la salita su terreno sicuro. La salita in cresta non ha comportato alcuna difficoltà se non per la fatica della quota. Dopo una breve sosta in vetta deciidiamo di scendere e con calma guadagnamo il plato quando improvvisamente Ugo scompare ...la corda si tende e lo ritroviamo adagiato nella fessura a testa in giù ...prontamente lo recuperiamo illeso. Il campanello d'allarme è suonato ed ora procediamo con cautela ma ecco che inprovvisamente sotto i piedi del capo cordata ,Maurizio, si apre una fessura per il crollo di un ponte e lui sparisce.Riusciamo a trattenere la caduta grazie al fatto che maurizio è un peso piuma... una volta assicurato tentiamo il recupero ma questo risulta impegnativo... la fessura è a clessidra e la corda ha inciso il bordo lasciando il nostro compagno appeso ma incolume. Con la forza della disperazione riesce a guadagnare il bordo e con un' ultimo strappo la salvezza. Problematica è stata la discesa in quanto il crepaccio ci ha costretto ad un lungo giro per l'aggiramento con non poca "strizza" di c. Subito dopo eravamo in salvo ma costretti a schivare una scarica di sassi..... arriviamo alla funivia e solo allora ci abbracciamo.
Peccato che il nostru Ughetto ha russato per tutta la notte e non vediamo l'ora di partire. Aggiriamo il lungo costone roccioso e giungiamo all'inizio del ghiacciao quando il sole accarezza la cima.Ci leghiamo e procediamo spediti anche se i primi segnali si fanno evidenti... il ghiacciaio è alquanto tormentato e ci costringe alla ricerca della via + sicura. La neve tiene e quindi usciamo dalla "valle della morte" e iniziamo la salita su terreno sicuro. La salita in cresta non ha comportato alcuna difficoltà se non per la fatica della quota. Dopo una breve sosta in vetta deciidiamo di scendere e con calma guadagnamo il plato quando improvvisamente Ugo scompare ...la corda si tende e lo ritroviamo adagiato nella fessura a testa in giù ...prontamente lo recuperiamo illeso. Il campanello d'allarme è suonato ed ora procediamo con cautela ma ecco che inprovvisamente sotto i piedi del capo cordata ,Maurizio, si apre una fessura per il crollo di un ponte e lui sparisce.Riusciamo a trattenere la caduta grazie al fatto che maurizio è un peso piuma... una volta assicurato tentiamo il recupero ma questo risulta impegnativo... la fessura è a clessidra e la corda ha inciso il bordo lasciando il nostro compagno appeso ma incolume. Con la forza della disperazione riesce a guadagnare il bordo e con un' ultimo strappo la salvezza. Problematica è stata la discesa in quanto il crepaccio ci ha costretto ad un lungo giro per l'aggiramento con non poca "strizza" di c. Subito dopo eravamo in salvo ma costretti a schivare una scarica di sassi..... arriviamo alla funivia e solo allora ci abbracciamo.
Tourengänger:
caco

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