Fuorcla da Tschitta 2831mt - Engadina capricciosa
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Fuorcla Tschitta 2831mt Ai piedi del Piz Ela, quando i piani B-C-D non bastano
Un' altra infrassettimanale, progettata da un pò di tempo con l' amico Enrico ( Arriviamo a St.Moritz sotto un cielo plumbeo, pioviggina, certo le previsioni sono cambiate dall’ inizio settimana (dove davano una giornata di sole) a ieri, dove si prospettavano nubi e schiarite, ma queste nuvole che coprono tutto, e la pioggerella … Inizia la discussione sul da farsi, e sul cosa tentare … chiaro che le ambite mete di oggi saltano. Ci spostiamo all’ Abulapass, questa volta non guido io e seduto sul sedile posteriore con Enrico, lui mi elenca tutte le cime che si vedono, e quelle che non si vedono, mentalmente penso a cosa potrei mettere in cantiere, ma sono talmente tante … la sua conoscenza dell’ Engadina è impressionante. Salendo all’ Abulapass, piove piuttosto bene, le cime più elevate sono immerse nelle nubi, quando spuntano anche per poco si nota parecchia neve residua. Con questo meteo neppure a pensarci. Ora l’ idea si sposta sull’ IGL Compass, secondo Enrico sicuramente fattibile anche con un meteo come oggi, anche se la cima va e viene tra le nuvole. Scendiamo sul lato opposto del passo, dove con grande gioia, si notano delle schiarite verso O, parcheggio alla stazione ferroviaria di Preda a 1790mt, e la nostra guida il “Brenna dell’ Engadina” ci suggerisce di dirigerci verso il sereno, quindi verso lo stupendo Piz Ela, non certamente per salirlo (too much …), ma puntando alla Fuorcla Tschitta da dove si scende alla Fuorcla d’Ela e la Chamonas d’ Ela . Ci incamminiamo alle 9:25, seguendo le impeccabili indicazioni, ponte sotto la ferrovia poi in discesa verso Naz Q1747 (09:44 e 1,4Km), qui si inizia a salire la Val Mulix. Fino al bivio per l’Alpe Mulix Q1953 (10:20), il sentiero è molto largo, sicuramente adibito al passaggio di bestiame, deviamo a destra per la Val Tschitta. Il sentiero sale con pendenze moderate fino a Q2300, affiancando il torrente Ava da Tschitta, poi si impenna per salire un primo balcone morenico attorno i 2600mt, la sella ancora non si vede (anzi si rischia di confonderla con altri passaggi) ma il sentiero non lascia dubbi. Si risale ad un ulteriore balconata a 2700mt, deviando molto verso destra, ora la sella è evidente, ma l’ attenzione è tutta calamitata sulla torre rocciosa del magnifico Piz Ela. Per essere precisi, quello che ci si staglia davanti è una cima a 3180mt, mentre la cima è verso NO, a ben 3339mt, un vero gigante della zona. Forse per la prima volta, sono il più giovane della comitiva, e come sempre il più scoppiato, mi fermo le mie centinaia di volte a prendere respiro, e raggiungo la comitiva di testa alle 13:04, Fuorcla da Tschitta 2831mt. Devo dire e soprattutto ringraziare Enrico, che si è prestato a farmi da badante, aspettando pazientemente le mie soste, chiacchierando anche del più e del meno. Il meteo si è ribaltato, il sole ci ha abbandonato da un pezzo, ora vento e pioggerella che ci obbliga a coprirci. Risaliamo un rilievo a destra della forcola, dove facciamo la foto ricordo, ma decidiamo di mangiare più a valle, almeno al riparo dal vento, ma non dalla pioggerella. Enrico spinge per proseguire, le sue intenzioni sono palesi, scendere al Lai Grond, poi Pass d’Ela, Capanna d’ Ela (chamonas d’ Ela), quindi giù fino a Filisur dove spera di prendere un treno per risalire a Preda … Visto il meteo pessimo, e che ormai sembra destinato a non cambiare se non in peggio, lo convinciamo a tornare dalla stessa via, quindi scendiamo fino a trovare un grosso sasso dove ripararci e mangiare, comunque sotto una debole pioggia. Pranzo veloce, circa mezz’ora per poi discendere dalla stessa via. Piove e piove, le vette al passo che abbiamo di fronte a noi, sono tutte nelle nuvole scure, abbiamo fatto bene alla fine. La discesa è veloce, come dice il Barba “il mio peso mi porta giù”, in poco più di due ore, comprese due brevi soste siamo alla stazione di Preda. Mentre ci cambiamo, l’intensità della pioggia aumenta considerevolmente, giusto in tempo per ripararsi in auto, ci è andata bene, mezz’ora dopo e ci saremmo bagnati in modo impressionante. Che dire … parafrasando l’ amico Beppe “L’ Engadina non tradisce mai”, stavolta ha fatto un po’ o capricci, ma ci siamo ricavati comunque una bella passeggiata, con oltre 1100mt di dislivello. Posti nuovi che stimolano parecchio la mia curiosità, e soprattutto la bella compagnia di Enrico e Alberto, con cui concluderemo la giornata davanti ad un bel piatto di pizzoccheri chiavennaschi ed un litro di rosso di Valtellina. Giorgio
Vista da Luciano - (
Certo è stata una giornata un po' pazzerella, pioveva ,smetteva, usciva il sole, poi ripioveva.
Vista da Enrico - ([u turistalpi Stando alle previsioni meteo iniziali giovedì doveva essere il giorno migliore ed invece già dalla sera prima la meteo cambiava ed in effetti la giornata è stata caratterizzata da nuvolosità quasi continua con debole pioggia intermittente. E sì che contrariamente al supporto informatico di Giorgio che dava appunto pioggia debole per tutta la giornata, il supporto della signora del bar di S.Moritz dava sole per tutto il giorno!! Decidiamo per tentare ugualmente la salita al piz Blaisun (piano A). Lungo il tragitto verso Samedan comincia a piovere....All'Albulapass il tempo è sempre lo stesso ed il Blaisun è immerso nelle nuvole lasciando trasparire tratti innnevati. Discutiamo: piano B(Igl Compass), piano C(piz Minor)...alla fine inventiamo un piano D:Fuorcla da Tschima sotto il piz D'Ela e poi forse se il tempo tiene possiamo fare il bel giro ad anello dei 3 passi e ritorno a Bergun passando dalla capanna d'Ela e poi a Preda in treno.Ma giunti alla fuorcla è evidente che sarebbe una sofferenza di nessuna soddisfazione anche perchè le nuvole basse non permettono le belle ed interessanti visioni della zona e ciò mi dispiace molto sopratutto per i miei compagni di gita che non sono mai stati in loco. Sul percorso ha scritto in modo chiaro ed esplicativo Giorgio e comunque è tutto molto ben segnalato. Oltremodo dispiaciuto per essere stato abbandonato dal tempo spero che sia comunque piaciuto a tutti la zona. Per la cronaca il più anziano(Luciano) è stato il primo a calcare la fuorcla mentre io sono arrivato ultimo con tre passi di ritardo da Giorgio, d'altra parte in montagna ognuno ha il suo passo ed importante è tenersi a vista ed arrivare tutti Da parte mia ringrazio tutti i miei compagni di gita per l'ottima e gradevolissima compagnia e.....alla prossima. |
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Kommentare (9)