Monte Cresto 2546 m....per cresta!
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Altra bella uscita infrasettimanale con Andrea e questa volta abbiamo anche la compagnia di Manuela.
La scelta dell’escursione cade sul Monte Cresto nel biellese. E’ una zona che conosco pochissimo, le montagne sono gran belle e impegnative ma hanno la pecca di essere sempre o spesso nella nebbia.
Le previsioni per oggi dovrebbero essere di sole ma a Biella piove, Andrea riguarda le previsioni e danno ancora sole, eppure piove!
Proseguiamo nella speranza che salendo il tempo migliori, beh guardandoci attorno non sembrerebbe eppure saremo premiati. A Piedicavallo il cielo sembra aprirsi.
Posteggiamo in fondo al paese e imbocchiamo la mulattiera che con pendenza costante sale al Rifugio Lago della Vecchia (in via di ristrutturazione). Proseguiamo verso il lago che sembra un vero specchio e quindi verso l’omonimo colle che fa da confine con la Valle di Gressoney.
Le indicazioni per il Monte Cresto sono su un sasso prima del colle. Prendiamo ora il sentiero bollato di giallo che passa sotto la Punta della Vecchia per abbandonarlo poco dopo deviando su un sentiero meno evidente bollato sia con bolli blu sia con segni rossi che sale al Colle delle Tote. Dal Colle facciamo una deviazione alla Punta della Vecchia, traccia di sentiero su erba infida e qualche passaggio su blocchi di pietra, qualche ometto indica il percorso migliore. Giunti all’ometto di vetta il panorama si apre sul gruppo del Rosa, spettacolo!
Torniamo velocemente al colle e iniziamo la lunga cresta per il Monte CrestoA Al Cresto come ci vuoi andare se non per cresta!
L’attacco è agevolato dalla presenza di qualche corda poi la cresta prosegue sempre ben segnata con tratti camminabili e tratti più arrampicarecci su blocchi stabili e con ottima aderenza. I passaggi non sono mai difficili ma ci sono vari punti un poco esposti specialmente verso il versante biellese. Percorriamo l’intera cresta con nebbia sul versante biellese e sole su quello valdostano, un po’ fa caldo, un po’ fa freddo, si suda, poi arriva un venticello gelido. Sembriamo le tre stagioni, Andrea in maniche corte l’estate, io con wind-stopper, la primavera e Manuela la stagione invernale!
Finalmente vediamo, alla nostra sx, una croce, temiamo essere la nostra meta anche se sembra ancora lontanissima. Ci diciamo che non può essere quella eppure, a mano a mano che avanziamo sembra proprio essere lei. Dopo l’ultima risalita la cresta piega a sx, qualche corda aiuta a superare della placche dopo di che su terreno più comodo si arriva in cima, era proprio lei!
Facciamo sosta spuntino tra nebbia e sole rimandando il “pranzo” al Colle del Lupo. Proseguiamo ora ancora un poco per cresta, più semplice di quella di salita. Abbandonata la cresta, scendiamo su traccia ripida in mezzo a erba infida, attenzione che i bolli si perdono facilmente. Il colle si raggiunge molto velocemente tanto che non pensavamo fosse il nostro!
Al colle abbandono lo zaino e saliamo anche la cima successiva, la Pietra Bianca, nome dettato probabilmente dagli affioramenti di rocce bianche (quarzi boh?) che ci sono sulla cima. Ritorno al Colle del Lupo e finalmente sosta pranzo.
La discesa ora è un precipitare a valle per quasi tutti i 1300 m che ci separano da Piedicavallo. Discesa totalmente immersi nella nebbia purtroppo! Passiamo vari alpeggi più o meno in “forma” a Iragna superiore fortunatamente troviamo l’acqua che cominciava a scarseggiare. Scendiamo ancora ripidamente, fare attenzione nei pressi degli alpeggi, dove ci sono numerosi passaggi di bestie, a non perdere il sentiero, qualche ometto è d’aiuto.
Raggiungiamo il torrente, che attraversiamo un paio di volte, in caso di piena diventerebbe impossibile farlo, soprattutto il guado più in alto.
Dopo il secondo guado il sentiero si fa più comodo, passiamo dei bei casolari e ci ricongiungiamo al sentiero dell’andata nei pressi di una cappelletta non resta ora che l’ultimo tratto per Piedicavallo.
Gran bella escursione in ottima compagnia di Andrea e Manuela.
Dislivello 1824 m – 15,60 km.

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