Gradiccioli-Tamaro-Motto Rotondo
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A soli sei giorni da un'altra escursione "defaticante" già descritta riesco a tornare incredibilmente sul Tamaro, ma... la storia è lunga (non troppo però).
Venerdì sera ricevo la chiamata di Ale (
froloccone) che m'informa di voler andare il giorno dopo al Poncione d'Alnasca: essendo già impegnato inizialmente gli rispondo picche, seppur dispiaciuto, in quanto era mia intenzione salire su questa cima verzaschese già da un po' di tempo. Non so come, ma riesco a "schivare" tal impegno e dunque eccoci di buon mattino in tre (presente anche Cristian alias
ramingo) in partenza per Brione, anche se il cielo, beh, francamente non promette nulla ma proprio nulla di buono... Quando scolliniamo dal Monteceneri i dubbi si fanno sempre più fitti, in quanto altrove (verso la Mesolcina soprattutto) almeno degli sprazzi di luce e sole sembrano esserci. Iniziamo a salire in Verzasca, è coperto ma niente di che... Entriamo a Brione e si scatena un gigantesco acquazzone... aspettiamo qualche minuto, ma niente da fare. Sappiamo che la salita sarebbe assai ripida, e di camminare su roccia viscida, francamente, non ci attira troppo, dunque abbandoniamo il progetto studiando un "piano B". Riusciti alla Piana di Magadino ci guardiamo intorno, dappertutto sembra non promettere bene, fuorchè in Mesolcina e, davanti ai nostri occhi, al gruppo del Tamaro.
Io ci sono appena stato, ma sono aperto a qualunque scelta pur di star lontano dall'acqua... Propongo una cima facile in vicinanza, il Gaggio, ma anche lì la situazione non è di quelle migliori e lasciamo perdere anche questa scelta... Le quotazioni del Tamaro sembrano decisamente al rialzo, così per via di alcuni fattori si decide per questa meta, abbinata ad altre cime della catena che lo collega al Monte Lema.
Risaliamo così il Monteceneri verso il Malcantone, con punto di partenza da Breno.
Il clima sembra essere abbastanza buono, ma dopo un po' la cappa si fa' soffocante. Le cose migliorano decisamente una volta giunti in cresta, sullo Zottone, dove spira una fresca brezza, così pazientemente iniziamo il nostro saliscendi sostando qualche minuto al Rifugio Agario. Ripartiamo con buona lena, e in poco più di mezz'ora siamo in cima al Gradiccioli, non prima però di un fuggevole ed inaspettato incontro alla sella dei Pianoni con un altro hikriano,
Simone86, che riconosciamo subito mentre arriva in direzione opposta alla nostra, e col quale scambiamo quattro parole.
Oggi il panorama non è dei migliori - ma la fauna del Gradiccioli è comunque ottima ;) - ci dirigiamo verso il Tamaro, il cui sentiero da sud è stato ulteriormente facilitato da recenti interventi di miglioria, francamente eccessivi ma effettivamente utili considerando l'enorme afflusso turistico del luogo. Qui pranziamo, mentre una combriccola di Schweizer-Deutsche fanno un baccano quasi insopportabile, ma involontariamente comico. Il Poncione d'Alnasca è tra fitte nubi, mentre il Gaggio è in vista, ma nel complesso abbiamo fatto - per il tempo di oggi - la scelta più corretta.
Ora ci dirigiamo verso la Capanna Tamaro, ma non prima di aver salito la terza cima, il Motto Rotondo, dalla cresta ovest con divertenti passaggini di I-II grado.
Una bella fetta di torta, arricchita dalla sublime bevanda al Sambuco, rappresenta il giro di boa della giornata, dopo di che inizia il ritorno per la stessa via dell'andata, evitando però le tre cime, tutte aggirabili più o meno comodamente da altri sentieri. A otto ore dalla partenza siamo alla macchina.
Anche se si è trattato di un "ripiego" è stata comunque una bella giornata... a tornare quassù non si sbaglia mai.
Venerdì sera ricevo la chiamata di Ale (


Io ci sono appena stato, ma sono aperto a qualunque scelta pur di star lontano dall'acqua... Propongo una cima facile in vicinanza, il Gaggio, ma anche lì la situazione non è di quelle migliori e lasciamo perdere anche questa scelta... Le quotazioni del Tamaro sembrano decisamente al rialzo, così per via di alcuni fattori si decide per questa meta, abbinata ad altre cime della catena che lo collega al Monte Lema.
Risaliamo così il Monteceneri verso il Malcantone, con punto di partenza da Breno.
Il clima sembra essere abbastanza buono, ma dopo un po' la cappa si fa' soffocante. Le cose migliorano decisamente una volta giunti in cresta, sullo Zottone, dove spira una fresca brezza, così pazientemente iniziamo il nostro saliscendi sostando qualche minuto al Rifugio Agario. Ripartiamo con buona lena, e in poco più di mezz'ora siamo in cima al Gradiccioli, non prima però di un fuggevole ed inaspettato incontro alla sella dei Pianoni con un altro hikriano,

Oggi il panorama non è dei migliori - ma la fauna del Gradiccioli è comunque ottima ;) - ci dirigiamo verso il Tamaro, il cui sentiero da sud è stato ulteriormente facilitato da recenti interventi di miglioria, francamente eccessivi ma effettivamente utili considerando l'enorme afflusso turistico del luogo. Qui pranziamo, mentre una combriccola di Schweizer-Deutsche fanno un baccano quasi insopportabile, ma involontariamente comico. Il Poncione d'Alnasca è tra fitte nubi, mentre il Gaggio è in vista, ma nel complesso abbiamo fatto - per il tempo di oggi - la scelta più corretta.
Ora ci dirigiamo verso la Capanna Tamaro, ma non prima di aver salito la terza cima, il Motto Rotondo, dalla cresta ovest con divertenti passaggini di I-II grado.
Una bella fetta di torta, arricchita dalla sublime bevanda al Sambuco, rappresenta il giro di boa della giornata, dopo di che inizia il ritorno per la stessa via dell'andata, evitando però le tre cime, tutte aggirabili più o meno comodamente da altri sentieri. A otto ore dalla partenza siamo alla macchina.
Anche se si è trattato di un "ripiego" è stata comunque una bella giornata... a tornare quassù non si sbaglia mai.
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Kommentare (7)