Il Sella, ferrata Vallon rientro dalla Val Mezdì
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Come ripromessoci, eccoci pronti per la ferrata Vallon; questa volta abbiamo identificato il posto dove salire e partiamo con la bidonvia e seggiovia partendo da Corvara con il primo viaggio delle 8,30.
Siamo i primi, con noi una coppia con guida diretti alla ferrata del Lech Glachè, all'arrivo ci dividiamo noi saliamo per il vallone su un'immenso scarico di pietre verso il fondo del vallone, davanti a noi le pareti si innalzano a strapiombo, nel fondo un' esile cascata precipita di fronte a noi, sulla sinistra notiamo il punto dell'attacco.
Dietro di noi si avvicinano quattro ragazzi : "dove andate ?", "sul Vallon, poi cresta strenta e rientro per la Val Mezdì", "Wow si fa il viaggio assieme".
Partiamo per primi, ci alterniamo nella salita, la progressione non è assolutamente difficile, forza di braccia e un buon numero di appigli, fino al ponticello di ferro che supera la fragorosa cascatella.
Superiamo il tratto, è una esperienza nuova per noi due, dopo.....dopo il gioco si fa duretto, siamo alti circa cento metri, sopra di noi la parete si fà strapiombante, sono circa venti metri di solo fune metallica e gli appigli si fanno un pò rari.
Sale prima Irene, poi io e vengo immortalato in un video, alla fine siamo sù, sù un immenso anfiteatro a sx si sale verso la cresta Strenta, notiamo la neve caduta la domenica precedente, a dx una forcella ci permette di dare uno sguardo alla sottostante Val di Mezdì.
Saliamo verso la cresta, è una scelta quasi obbligata, su notiamo diverse persone che provenienti dal 672(il sentiero percorso da noi la volta precedente) hanno il nostro stesso obiettivo.
Ora mi tocca rifare la cresta, ma vedo con piacere che procedo tranquillamente, non devo neanche chinarmi nei tratti più scabrosi, siamo alla forcella dei Camosci, ora giriamo a dx e scendiamo verso il rifugio Boè, procediamo su un sentiero attrezzato, molta gente scende con noi ed altri salgono, arriviamo al rifugio che sono le 12.
Mangiamo i panini e beviamo una birra, poi alle 13 ci dirigiamo verso l'inizio della discesa per la Val Mezdì, con sorpresa ci si presenta una bella e ripida forcella, molto più della precedente incontrata sul sent. 638.
Scendiamo sul lato con l'aiuto della fune metallica, la discesa si fà difficile per un passaggio su nevaio molto ripido, fortunatamente è scalinato e questo ci aiuta; con difficoltà siamo in fondo, ora la valle si apre immensa, lunare, strapiombante ai lati : bellissima.
Seguitiamo a scendere, alle 16 sbuchiamo nel fondo del bosco, di fronte a noi Colfosco, ora pieghiamo a dx e attraverso il bosco alle 17 siamo al parcheggio della bidonvia.
Pillole di fatica ed avventura :
Distanza Km 15,5
Tempo effettivo h7
Siamo i primi, con noi una coppia con guida diretti alla ferrata del Lech Glachè, all'arrivo ci dividiamo noi saliamo per il vallone su un'immenso scarico di pietre verso il fondo del vallone, davanti a noi le pareti si innalzano a strapiombo, nel fondo un' esile cascata precipita di fronte a noi, sulla sinistra notiamo il punto dell'attacco.
Dietro di noi si avvicinano quattro ragazzi : "dove andate ?", "sul Vallon, poi cresta strenta e rientro per la Val Mezdì", "Wow si fa il viaggio assieme".
Partiamo per primi, ci alterniamo nella salita, la progressione non è assolutamente difficile, forza di braccia e un buon numero di appigli, fino al ponticello di ferro che supera la fragorosa cascatella.
Superiamo il tratto, è una esperienza nuova per noi due, dopo.....dopo il gioco si fa duretto, siamo alti circa cento metri, sopra di noi la parete si fà strapiombante, sono circa venti metri di solo fune metallica e gli appigli si fanno un pò rari.
Sale prima Irene, poi io e vengo immortalato in un video, alla fine siamo sù, sù un immenso anfiteatro a sx si sale verso la cresta Strenta, notiamo la neve caduta la domenica precedente, a dx una forcella ci permette di dare uno sguardo alla sottostante Val di Mezdì.
Saliamo verso la cresta, è una scelta quasi obbligata, su notiamo diverse persone che provenienti dal 672(il sentiero percorso da noi la volta precedente) hanno il nostro stesso obiettivo.
Ora mi tocca rifare la cresta, ma vedo con piacere che procedo tranquillamente, non devo neanche chinarmi nei tratti più scabrosi, siamo alla forcella dei Camosci, ora giriamo a dx e scendiamo verso il rifugio Boè, procediamo su un sentiero attrezzato, molta gente scende con noi ed altri salgono, arriviamo al rifugio che sono le 12.
Mangiamo i panini e beviamo una birra, poi alle 13 ci dirigiamo verso l'inizio della discesa per la Val Mezdì, con sorpresa ci si presenta una bella e ripida forcella, molto più della precedente incontrata sul sent. 638.
Scendiamo sul lato con l'aiuto della fune metallica, la discesa si fà difficile per un passaggio su nevaio molto ripido, fortunatamente è scalinato e questo ci aiuta; con difficoltà siamo in fondo, ora la valle si apre immensa, lunare, strapiombante ai lati : bellissima.
Seguitiamo a scendere, alle 16 sbuchiamo nel fondo del bosco, di fronte a noi Colfosco, ora pieghiamo a dx e attraverso il bosco alle 17 siamo al parcheggio della bidonvia.
Pillole di fatica ed avventura :
Distanza Km 15,5
Tempo effettivo h7
Tourengänger:
Amadeus

Communities: Hikr in italiano
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