Pizzo di Campedell 2724mt : Sconosciuto, intrigrante, impegnativo
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Fantastica e faticosa cavalcata su ben 4 valli :
Val Pontirone / Val Cava alla partenza, poi la Valle d’ Osogna, la Val Calanca e la Valle di Cresciano.
Ma che razza di giro avete fatto?
Cominciamo con inquadrare questa cima, penso proprio poco conosciuta, una sola relazione, ed in lingua tedesca, qui su HiKr.
Il Pizzo di Campedell si trova sulla cresta che dal Pizzo Claro sale fino ai Torent della Val Pontirone, in particolare la sequenza è Pizzo Claro, Torrone Rosso, Mottone, Pizzo di Campedell, Cima d’ Orz e quindi il Torrent Alto.
E’ di soli 3mt più basso del Claro (2724mt contro i 2727mt della cima N del Claro), meriterebbe forse più visite, ma non lo si vede dall’ autostrada, bisogna salire al Claro, al Passo del Mauro o dalla Val Calanca per vederlo.
Non ci sono sentieri segnalati fino alla cima, è tutta da scoprire, ovviamente con l' aiuto della guida del Sciur Brenna (come lo chiama Ale84).
Cito la “bibbia”:
Pizzo di Campedell 2724.1m
Distinta piramide corposa e nodo orografico nel quale si toccano le Valli Calanca, di Cresciano e Osogna.
E’ una montagna discosta, e per questo interessante per chi cerca spazi da vivere nella solitudine, dal grande pregio paesaggistico…..
Ci sono vari approcci, tutti senza bolli di vernice e nemmeno ometti, che vanno dall’ EE al F, IV a seconda della cresta.
Inquadrata la collocazione geografica, veniamo alla nostra escursione
Partenza alle 8:00 dall’ Alpe Cava, dopo aver percorso i 21,5Km da Malvaglia fino a 2000mt dell’ Alpe Cava.
Zona stupenda ed aperta, con gradi panorami, e la Capanna Cava.
Ci dirigiamo subito alla capanna, quindi direzione Passo del Mauro, che a guardarlo da sotto, non è chiaro dove si passa, e sembra piuttosto ripido.
Ripido lo è e non poco, ma la marcatura con vernice bianco-rosso-bianca è impeccabile, e lo ripeterò anche in seguito.
Si passa sopra il più alto dei laghetti di Cava, alzandosi verso il passo si vedono bene tutti assieme.
La salita al passo non è per famiglie, soprattutto il sentiero si impenna tra i 30 e 38°, su pietrisco. Alle 9:34 siamo al Passo del Mauro, breve pausa anche per coprirsi, tira un’ arietta frizzante, ed ammira il paesaggio in ogni direzione.
Bellissima la vista in basso alla Val Pontirone, ma anche sulla Valle d’Osogna che andiamo a percorrere, sul Torrent che chiude il passo sul fianco E.
E’ bene fare subito una precisazione sul percorso che abbiamo studiato:
Partenza dai 2000mt dell’ Alpe Cava, salita al Passo del Mauro 2428mt, discesa fino all’ Alpe d’ Orz 2110, risalita alla Bocchetta di Pianca Geneura 2366mt.
Da qui fine del sentiero, inizio della ravanata su pietraie … Giro di ritorno sulla stessa via, quindi gran saliscendi e 350mt da risalire per poter ritornare in Val Pontirone … all’ ultimo quando la benzina già scarseggia.
Ma proseguiamo … dal passo vediamo già la nostra destinazione, in realtà è l’ anticima, e la bocchetta di Pianca Geneura sul sul lato sinistro … bella ripida anche questa.
La via è lunga, 3.4Km dal passo del Mauro alla bocchetta. Si scende incontrando un laghetto, purtroppo invaso delle alghe, poco sotto l’ Alpe della Motta 2239mt, due baite con tetto verde di lamiera.
Proseguiamo in discesa ma con lieve pendenza fino al pianoro dell’ Alpe d’Orz, un posto bellissimo, quasi magico.
E’ un piano erboso chiuso a monte tra il Torrent Alto e la Cima d’Orz, tra i due una ripidissima bocchetta (bocchetta Alta), invasa dalla neve.
L’ alpe è una decina di metri sotto il pianoro, quasi a non rovinare la bellezza del posto. Una grande pietra al centro del prato ed un bel ruscelletto che scorre portando acqua all’ alpeggio ed una cascata che precipita della Valle d’ Osogna.
Iniziamo di nuovo a salire, sempre in direzione S e sempre seguendo i bolli di vernice, arrivando alla salita per la bocchetta.
Bella ripida non c’e’ dubbio, ma seguendo i bolli, nessun problema.
A quota 2171mt, troviamo una grande pietra con frecce ed indicazioni e scritte di vernice bianco-rossa per la bocchetta e bianco-blu con l’ indicazione Brogoldone, è la Via Alta (che non è indicata nella mia cartina).
Ricordatevi questo particolare, scoprirete dopo che è importante.
Salita faticosa alla bocchetta di Pianca Geneura 2366mt, il sentiero prosegue tenendosi alto a N sotta la costa del Galbiness, per raggiungere la prima Alpe Piov di Fuori in Val Calanca.
Ma qui “inizia l’ avventura del Signor Bonaventura”.
Verso S non si può proseguire perché la cresta del Campedell si presenta come roccia verticale, in basso (sempre verso S) una conca di pietraia, ma un centinaio e oltre di metri più in basso.
Iniziamo a scendere per prati ripidissimi, scopo aggirare questa torre rocciosa, perdendo meno quota possibile. Perdiamo circa 70mt e riprendiamo a salire in verticale, pendenze anche di 30-40°, su prato, pietraia e pietrisco, spesso anche instabile.
Ognuno a modo proprio, ma tutti puntando alla sella tra la cima e la cresta che si presenta come una placconata unica, a parte il tratto sotto la cima, in pietraia.
Pizzo di Campedell, visto dal fianco E (Val Calanca)
Il mio fiato risente delle tante ore e della tanta salita, arrivo in cresta 2685mt alle 12:55, quasi 20m dopo gli amici.
Ora si passa sul lato opposto, siamo in alta Valle di Cresciano, la vetta è qualche decina di metri sopra, per raggiungerla si deve scalare un tratto di roccia gradinata, dove servono le mani.
Alle 13:05 sono anche io seduto all’ ometto di sasso del Pizzo di Campedell, 2724mt.
Il paesaggio è notevole, ma mi servono almeno 5min di riposo per riavermi dagli sforzi ed apprezzare gli spazi che mi circondano.
Sul lato E si sviluppa la Val Calanca, sotto di noi le Valli di Cresciano e Osogna con gli alpeggi più elevati, a S la sagoma del Pizzo di Claro, siamo più o meno alla stessa altitudine, bella la vista da questo lato, forse il meno conosciuto.
Pranziamo in vetta, questa volta poche parole e poca ostentata allegria, ma siamo in cuor nostro felici della conquista, quanto preoccupati per il ritorno.
Abbiamo percorso ben 7Km, in cinque ore, è vero che è in gran parte discesa ma ci aspettano alcune risalite.
Pranzo e foto in 45min (mai così poco in vetta …), le previsioni meteo danno possibili piogge dopo le 17:00, e noi ci siamo dentro in pieno …
Pranzando ragioniamo tutti assieme (così decidiamo sempre), e lancio un’idea …
Visto che in basso sul lato O, passa il sentiero BLU per la Brogoldone, se riusciamo a scendere su questo lato prima o poi lo dobbiamo incontrare e tornando verso N, si incontra la grande pietra in basso alla bocchetta, dove abbiamo trovato il bivio.
Il ragionamento non fa una piega, cosa ci potrebbe fermare? se in discesa (totalmente libera) troviamo un burrone che non riusciamo a scendere, e saremmo costretti a risalire alla cresta scendere in basso fino a 2300mt, risalire alla bocchetta … ecc.
Decidiamo di provare, il guadagno in tempo ed energie sarebbe notevole, ne vale la pena.
(A conti fatti i Km sono di poco superiori al ritorno rispetto all' andata, ma la via ci sembra comunque più evidente)
Sotto di noi è molto ripido, ma su prato e pietrisco, si scende bene, forse meglio che dal lato della Calanca.
Arriviamo al burrone, che non si vedeva dall’ alto, ma spostandoci a destra e sinistra troviamo un intaglio che ci permette di scendere.
A Q2440 Paolo grida con gioia di aver trovato il bolli bianco-blu, siamo sul sentiero che porta alla Brogoldone e lo seguiamo verso N.
Anche questo sentiero è bollato benissimo, nonostante questo lo perdiamo attorno Q2330, dopo intense ricerche lo vediamo un centinaio di metri in basso, d’ altra parte la pietra con le indicazioni era a Q2170, il sentiero deve per forza scendere.
Alle 15:12 siamo alla pietra/bivio, guardiamo in alto la bocchetta, e la discesa che abbiamo evitato.
Ora il sentiero è conosciuto, dritti fino al pianoro dell’ Alpe d’Orz dove facciamo pausa, 10min.
Ci tocca l’ ultima faticaccia, risalire i 350mt fino al Passo del Mauro.
Con fatica risalgo ultimo fino al passo, dove trovo Paolo ad aspettarmi, Angelo e Gimmi hanno proseguito.
Paolo ha intelligentemente pensato di ottimizzare i tempi, visto il meteo che peggiora, e la mia velocità in discesa ci permetterà di raggiungere i compagni di avventura.
Un particolare che voglio segnalare: il passo del Mauro è l’unico punto sul percorso dove prende il cellulare, tenetelo bene in considerazione.
Discesa veloce anzi di più, nuvoloni neri incombono e riuscendo finalmente a telefonare (al passo) sappiamo che a casa c’e’ temporale, mogli preoccupate.
Nessuna foto in discesa, solo attenzione a non scivolare e a camminare veloci.
Alle 17:50 siamo al parcheggio, in anticipo sui tempi stimati al pranzo, il giro ad anello della vetta ha fruttato bene.
La stanchezza è notevole, ma ora il sorriso e la soddisfazione sono evidenti, una bella e nuova vetta nel nostro album di ricordi.
Un’ultima considerazione: se volete andare sul Pizzo di Campell, potete scegliere
- salire dalla Val Calanca, da Bodio, o usando la funivia di Selma fino a Landarenca, in questo caso dovete trovarvi il percorso migliore PRIMA di arrivare alla bocchetta di Pianca Geneura, trovandovi un passaggio tra i roccioni del Mot di Piov e quindi sulla cresta N su pietraia (come noi)
- dalla Brogoldone o dalla cappana Cava seguendo il nostro percorso del ritorno, quindi senza risalire alla bocchetta ma proseguendo alla bocchetta di Campedell (tra la cresta della Cima di Piancra Bella ed il Campedell), trovando ad occhio il miglior passaggio. La nostra traccia può aiutarvi a trovare l’ intaglio nella parete rocciosa
Una bella vetta ora non più così sconosciuta …
Giorgio
Vista da Paolo - (brown)
Un'altra invenzione della nostra guida Giorgio.
Era da un po' che ogni tanto ripeteva questa frase: ci sarebbe un bel giro dalla Capanna Cava con un po' di sali scendi e un po' lunghetto.
Io rispondevo : lo faremo non preoccuparti.
So che questo giro attirava Giorgio, ma nelle sue parole leggevo un po' di timore, forse dettato dal dislivello relativo e anche dal percorso non perfettamente descritto.
La strada fino all'alpe Cava e' lunga , sembra di non arrivare mai, la strada stretta e per un tratto anche sterrata.
Temperatura alla partenza 8 gradi e un po' di aria frizzante visto che il giorno prima c'e' stato temporale.
Incontriamo un paio di persone che passeggiano fuori, si capisce che si sono appena svegliate e che stanno apprezzando il sole che sembra arrivare, le previsioni infatti promettono acqua ma solo nel tardo pomeriggio.
Saliamo spediti fino al passo del Mauro e riscendiamo fino all'alpe di Orz, dove rimaniamo incantati dal paesaggio come ha sottolineato Giorgio ,DA FAVOLA.
Arriviamo alla bocchetta di Pianca Geneura seguendo il tracciato sul GPS poi seguendo le indicazioni del Brenna visto che il sentiero per la vetta non c'e'.
Molto dura la salita fino in vetta, su pietraie instabili e molto ripide.
Il tempo passa e il pensiero e' gia' per il lungo ritorno.
In vetta assaporiamo il panorama e ovviamente il pasto vicino a un semplice ometto di vetta senza libro.
Giorgio, per evitare di rifare la salita appena fatta, suggerisce un altro percorso, scendere per raggiungere il sentiero che conduce alla capanna Brogoldone, risparmiando probabilmente un'ora di sali e scendi.
Cerchiamo di trovare i segni bianco blu sulle pietre, ma e' parecchio distante e non li vediamo .
Decidiamo di provare, consapevoli che il ritorno in vetta per poi riprendere il percorso dell'andata sarebbe stato veramente una mazzata.
Iniziamo la discesa e qui mi rimbombano in testa le parole del ritornello della canzone di Fabbri Fibra che dice:
Preso dal panico , Fermati un attimo, Perche' se vai piu' giu', Forse non torni piu'.. .
Circa a meta' discesa inizio a vedere i bolli e ho subito pensato che era andata bene, lo stato d'animo si e' subito risollevato, con soddisfazione e appagamento da overdose di dopamina...
Il resto fino alla macchina come all'andata, con il timore pero' di prendere un temporale che si vedeva nelle valli vicine .
Complimenti a Giorgio per aver pianificato un'escursione impegnativa che aveva ormai in testa da parecchio tempo e che aveva ormai scrutato da diverse angolazioni nelle precedenti escursioni .
Posti selvaggi, apparentemente inaccessibili e molto duri, che solo chi apprezza la montagna e ha la voglia di provare può cogliere.
Un grazie a tutto il gruppo che ha condiviso con me questa nuova e particolare avventura.
A presto
Paolo
Vista da Gimmy - (gimmy)
Era da tempo che Giorgio ci parlava di questo girone che tocca più valli
La parola girone è veramente azzeccata, sia per la lunghezza del percorso, sia per il continuo saliscendi e per finire il lungo camminare su pietraia in forte pendenza.
Certo fino alla bocchetta di Pianca Geneura si potrebbe dire tutto nella norma, perfettamente bollato, ma poi è arrivato il pezzo tutto da inventare, guardando la bocchetta e pensare come arrivarci, veramente un tratto duro, prima abbiamo perso quota e poi su pietraia in forte pendenza su fino alla cima,
Dopo il pranzo consumato velocemente, il ritorno è stato più veloce fortunatamente per la variante che Giorgio ha descritto minuziosamente nella relazione e che abbiamo potuto fare considerando la stanchezza che avevamo già immagazzinato per arrivare in vetta, il rischio pioggia e non aver fatto il tratto di ritorno fino alla bocchetta di Pianca Genura è stata veramente una manna.
Da prendere in considerazione per chi volesse emularci e pianificare questa escursione , fare questa variante anche all'andata
ciao alla prossima
Gimmy
Il solito riassuntino:
Percorso : 14.4 Km totali, 9h:50m totali, 8:10m di cammino
Andata : 7.0 Km, 5:08 lorde, 0:40m soste (alla vetta)
Ritorno : 7.4 Km, 3:58 lorde, 20m
Dislivello : 1450 mt di relativo, l’ assoluto non ha senso visto i saliscendi
Partecipanti : Giorgio, Paolo, Gimmy, Angelo
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