MalvagliaTour - esperienza di bivacco in quota e lungo concatenamento!
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MalvagliaTour...
un'idea, per poter completare "agevolmente" i 3000 ticinesi più discosti e lontani.
Una volta che "siamo su", restiamoci il più a lungo possibile....
Così parte la pianificazione di una cavalcata, lunga, impervia, "interminabile", esaltante...
Ed interminabile lo resta, il progetto ha subito delle modifiche "in corso d'opera", che andrò più tardi narrando
Progetto:
sabato 3: Dandrio - Alpe di Piotta - Quota 2830 - Bocchetta della Cima Rossa - Cima dei Cogn 3063 - Bocchetta della Cima Rossa - Cima Rossa 3161 m - Piz Piotta 3121 - Passo di Giumello - Puntone del Fracion 3202 - Pass de Stabi
domenica 4: Pass de Stabi - Zapportpass - Rheinquellhorn 3200 - Vogelberg 3218 - Bocchetta del Cramorino - Pizzo Cramorino 3134 - Pizzo Baratin 3037 - Vogeljoch - Lògia 3080 - Vogeljoch - capanna Quarnei - Dandrio
direi un "giretto di tutto riposo"...
ma i fatti sono stati altri !!!
Partenza sabato di buon mattino.
Obbiettivo: costanza.
Saliamo lenti, sotto i nostri zaini, con tutto l'occorrente, doverosamente suddiviso, per il bivacco previsto in quota.
La salita verso la Cima dei Cogn è lunga. Molto lunga. Il nostro mentore, G. Brenna, la da in 5.30h... sono 1800 metri di dislivello, uno dietro l'altro. La prima vera pausa, ma ne abbiamo già fatte alcune, la facciamo all'Alpe di Piotta. Studiamo la via verso la q. 2830, un piccolo valico che ci permette di addentrarci nel Piano della Parete. E' lunga! Saliamo costanti, lenti. Alla Bocchetta della Cima Rossa lasciamo gli zaini. Saliamo un poco più veloci. Eccoci, siamo alla Cima dei Cogn. E una !!!! ma il tempo è tiranno, gli zaini un fardello... ci siamo arrivati in ca. 6h. Quest'anno qualcuno è già salito fin quassù, proprio il giorno prima di noi. Penultimo passaggio, un anno fa.
Non ci fermiamo molto, siamo coscienti della lunghezza del nostro itinerario. La giornata è splendida. Riprendiamo gli zaini e saliamo la cresta sud della Cima Rossa. Non una traccia, non un ometto. Fantastico. Procediamo sempre costanti, ma lenti.
La pausa sulla Cima Rossa è più che meritata. L'obbiettivo è bere e mangiare costantemente. Non possiamo permetterci crisi. Uno sguardo verso nord-est e il Piz Piotta ci chiama. Bella crestina, agiosa, tranquilla. Qualche passaggio sul filo lo aggiriamo a sinistra, gli zaini pesano e sbilanciano. Eccoci anche al Piz Piotta, superato il torrione sommitale.
Adesso per un pò è discesa. Discesa e avvicinamento. Nevai, cresta facile. Scendiamo e arriviamo alla sella di q. 2925. Pausa prima di affrontare il Puntone dei Fracion. Facilitiamo l'itinerario, passiamo sotto il Puntone della Parete. Ok. Uno sguardo a ovest. Nuvole incombenti, si sta coprendo per bene. Timing, sono le 17. Quanto ci vuole per il Puntone dei Fracion ? almeno un'ora e mezza, secondo il Brenna. Ok, siamo carichi... contiamo 2.5 h.... siamo sicuri ? guardiamo ancora a ovest... sempre più grigio... e se... e se... insomma, se arriva un temporale tra un'ora ? stiamo camminando da 10 ore e sta per arrivare il punto più difficile del percorso.... Ok !!!!!
la decisione è presa... bivacchiamo qui!
scendiamo qualche metro al di sotto della cresta, un pianoro... ma questa è.... è la Cengia della Disperazione !!!
Organizziamo il luogo del bivacco. Sfruttiamo le nicchie della roccia, erigiamo muretti, stendiamo i sacchi a pelo. Intanto sciogliamo neve. Tanta neve. Due fornelli a pieno regime. Dobbiamo bere stasera. Dobbiamo preparare l'acqua per l'indomani. E intanto è sempre più grigio.
In un attimo, la nebbia ci avvolge. Neanche 5 minuti prima si vedeva tutta la vallata, ora la visibilità è ridotta ad un paio di metri. Marca male, molto male. Avvolgiamo i sacchi a pelo nei sacchi d'emergenza o nei sacchi bivacco. Piove !!!! tutti dentro i sacchi a pelo, chiudiamoci e ripariamoci al loro interno. Il tutto dura ca. 45 minuti. "Zeus... è tutto ciò che sai fare ?" eccoci serviti, un paio di cm di grandine. Fulmini e saette a meno di 300 m. Poi solo un pò di vento... usciamo dai sacchi a pelo... a ovest è chiaro...anzi, è sereno !!!!
Stendiamo tutto ad asciugare, valutiamo eventuali danni. Possiamo rimanere per la notte ? ce la facciamo ? la risposta è si... l'ultima ora di sole è un toccasana....
il tramonto è fantastico !!!!
Ci svegliamo che fa freschetto. Caffè, focaccina, tortino. Sciogliamo ancora acqua. Smontiamo il bivacco, partiamo ringalluzziti da una notte riposante.
Il percorso non lo cambiamo, il Puntone della Parete ci osserva dall'alto, noi lo aggiriamo per nevai. Saliamo in cresta sul Passo del Giumello. La cresta è "dolce"... prosegue dritta verso la parete. Poi si inerpica. Seguiamo le indicazioni del Brenna, alla lettera. Un canalino con logica arrampicata di III. Lo valutiamo. Non abbiamo attrezzatura alpinistica, troppo peso per un passaggio singolo. Valutiamo se aggirare il Puntone dei Fracion sui nevai e salirci da nord-est, dal Pass de Stabi.
No è fattibile, è al limite, ma fattibile. Lentezza e sicurezza sono le parole d'ordine. Gli zaini pesano e un III grado con questi zaini non è facile. Piano. Pianino. Superiamo l'ostacolo. La cresta diminuisce la pendenza. Su sfasciumi e roccia arriviamo in vetta. E' fatta, Puntone dei Fracion, siamo a 4.
La pausa è meritata.
Scendiamo rapidi verso il Pass de Stabi, lo lambiamo, come lambiamo il Zapportpass. Mettiamo le mantelline a causa di un rovescio lampo. Poi il sereno, il caldo. Siamo in cima al Rheinquellhorn. E 5.
Per facile cresta proseguiamo orizzontali, superiamo la punta senza nome di q. 3211, uno strappo e siamo sul Vogelberg. Pausa.
Scendiamo in direzione del Pizzo Cramorino. L'occhio corre sempre verso la fine del giro programmato. Pizzo Baratin e Lògia sono là. Sono distanti.
Pizzo Cramorino. Sono le 13. Fa caldo. Siamo stanchi. Valutiamo il percoso... almeno ancora 2 ore per arrivare al Lògia. Poi almeno ancora 4 ore, se non 5, all'auto. Molto. Moltissimo. Uno sguardo verso valle, verso il Pizz Nass e il Laghetto di Cardedo.
Valutiamo e....decidiamo. Si scende. Possiamo permetterci di lasciarne due indietro, per un prossimo tour. Tanto non scappano.
La discesa verso il Laghetto di Cardedo dal Pizz Nass non è proprio banale. Forse non abbiamo preso il canalino giusto. Dovrebbe essere F, ma non sembra, in discesa. Si scende lenti. Forse era il canalino piû in là. Tant'è... siamo giù, siamo al sicuro, su sfasciumi, in vista del laghetto.
Dal laghetto non è proprio un calvario, ma quasi. Fa caldo, molto caldo. Gli zaini pesano, i piedi bruciano. Molte sono le tappe, le pause, prima di arrivare a Dandrio. Se all'inizio c'era qualche sospetto dentro di noi, che la scelta di interrompere anzitempo la gita fosse giusta, ora il sospetto non c'è più. Avremmo sofferto, molto, forse troppo per due cime che possiamo fare benissimo un'altra volta.
Una due giorni eccezionale, con una combriccola eccezionale, in una regione veramente selvaggia e poco frequentata. Non abbiamo incontrato nessuno fino alle cascine di Dandrio la domenica pomeriggio !!!! Gite lunghe, avvicinamenti interminabili, sia dalla Val Malvaglia che dalla Calanca. Ma ne vale la pena !!!!
Esperienza bivacco. Se non piove è decisamente meglio !!! ma anche la piccola tempesta, dopo averla superata, regala emozioni e insegnamenti.
un'idea, per poter completare "agevolmente" i 3000 ticinesi più discosti e lontani.
Una volta che "siamo su", restiamoci il più a lungo possibile....
Così parte la pianificazione di una cavalcata, lunga, impervia, "interminabile", esaltante...
Ed interminabile lo resta, il progetto ha subito delle modifiche "in corso d'opera", che andrò più tardi narrando
Progetto:
sabato 3: Dandrio - Alpe di Piotta - Quota 2830 - Bocchetta della Cima Rossa - Cima dei Cogn 3063 - Bocchetta della Cima Rossa - Cima Rossa 3161 m - Piz Piotta 3121 - Passo di Giumello - Puntone del Fracion 3202 - Pass de Stabi
domenica 4: Pass de Stabi - Zapportpass - Rheinquellhorn 3200 - Vogelberg 3218 - Bocchetta del Cramorino - Pizzo Cramorino 3134 - Pizzo Baratin 3037 - Vogeljoch - Lògia 3080 - Vogeljoch - capanna Quarnei - Dandrio
direi un "giretto di tutto riposo"...
ma i fatti sono stati altri !!!
Partenza sabato di buon mattino.
Obbiettivo: costanza.
Saliamo lenti, sotto i nostri zaini, con tutto l'occorrente, doverosamente suddiviso, per il bivacco previsto in quota.
La salita verso la Cima dei Cogn è lunga. Molto lunga. Il nostro mentore, G. Brenna, la da in 5.30h... sono 1800 metri di dislivello, uno dietro l'altro. La prima vera pausa, ma ne abbiamo già fatte alcune, la facciamo all'Alpe di Piotta. Studiamo la via verso la q. 2830, un piccolo valico che ci permette di addentrarci nel Piano della Parete. E' lunga! Saliamo costanti, lenti. Alla Bocchetta della Cima Rossa lasciamo gli zaini. Saliamo un poco più veloci. Eccoci, siamo alla Cima dei Cogn. E una !!!! ma il tempo è tiranno, gli zaini un fardello... ci siamo arrivati in ca. 6h. Quest'anno qualcuno è già salito fin quassù, proprio il giorno prima di noi. Penultimo passaggio, un anno fa.
Non ci fermiamo molto, siamo coscienti della lunghezza del nostro itinerario. La giornata è splendida. Riprendiamo gli zaini e saliamo la cresta sud della Cima Rossa. Non una traccia, non un ometto. Fantastico. Procediamo sempre costanti, ma lenti.
La pausa sulla Cima Rossa è più che meritata. L'obbiettivo è bere e mangiare costantemente. Non possiamo permetterci crisi. Uno sguardo verso nord-est e il Piz Piotta ci chiama. Bella crestina, agiosa, tranquilla. Qualche passaggio sul filo lo aggiriamo a sinistra, gli zaini pesano e sbilanciano. Eccoci anche al Piz Piotta, superato il torrione sommitale.
Adesso per un pò è discesa. Discesa e avvicinamento. Nevai, cresta facile. Scendiamo e arriviamo alla sella di q. 2925. Pausa prima di affrontare il Puntone dei Fracion. Facilitiamo l'itinerario, passiamo sotto il Puntone della Parete. Ok. Uno sguardo a ovest. Nuvole incombenti, si sta coprendo per bene. Timing, sono le 17. Quanto ci vuole per il Puntone dei Fracion ? almeno un'ora e mezza, secondo il Brenna. Ok, siamo carichi... contiamo 2.5 h.... siamo sicuri ? guardiamo ancora a ovest... sempre più grigio... e se... e se... insomma, se arriva un temporale tra un'ora ? stiamo camminando da 10 ore e sta per arrivare il punto più difficile del percorso.... Ok !!!!!
la decisione è presa... bivacchiamo qui!
scendiamo qualche metro al di sotto della cresta, un pianoro... ma questa è.... è la Cengia della Disperazione !!!
Organizziamo il luogo del bivacco. Sfruttiamo le nicchie della roccia, erigiamo muretti, stendiamo i sacchi a pelo. Intanto sciogliamo neve. Tanta neve. Due fornelli a pieno regime. Dobbiamo bere stasera. Dobbiamo preparare l'acqua per l'indomani. E intanto è sempre più grigio.
In un attimo, la nebbia ci avvolge. Neanche 5 minuti prima si vedeva tutta la vallata, ora la visibilità è ridotta ad un paio di metri. Marca male, molto male. Avvolgiamo i sacchi a pelo nei sacchi d'emergenza o nei sacchi bivacco. Piove !!!! tutti dentro i sacchi a pelo, chiudiamoci e ripariamoci al loro interno. Il tutto dura ca. 45 minuti. "Zeus... è tutto ciò che sai fare ?" eccoci serviti, un paio di cm di grandine. Fulmini e saette a meno di 300 m. Poi solo un pò di vento... usciamo dai sacchi a pelo... a ovest è chiaro...anzi, è sereno !!!!
Stendiamo tutto ad asciugare, valutiamo eventuali danni. Possiamo rimanere per la notte ? ce la facciamo ? la risposta è si... l'ultima ora di sole è un toccasana....
il tramonto è fantastico !!!!
Ci svegliamo che fa freschetto. Caffè, focaccina, tortino. Sciogliamo ancora acqua. Smontiamo il bivacco, partiamo ringalluzziti da una notte riposante.
Il percorso non lo cambiamo, il Puntone della Parete ci osserva dall'alto, noi lo aggiriamo per nevai. Saliamo in cresta sul Passo del Giumello. La cresta è "dolce"... prosegue dritta verso la parete. Poi si inerpica. Seguiamo le indicazioni del Brenna, alla lettera. Un canalino con logica arrampicata di III. Lo valutiamo. Non abbiamo attrezzatura alpinistica, troppo peso per un passaggio singolo. Valutiamo se aggirare il Puntone dei Fracion sui nevai e salirci da nord-est, dal Pass de Stabi.
No è fattibile, è al limite, ma fattibile. Lentezza e sicurezza sono le parole d'ordine. Gli zaini pesano e un III grado con questi zaini non è facile. Piano. Pianino. Superiamo l'ostacolo. La cresta diminuisce la pendenza. Su sfasciumi e roccia arriviamo in vetta. E' fatta, Puntone dei Fracion, siamo a 4.
La pausa è meritata.
Scendiamo rapidi verso il Pass de Stabi, lo lambiamo, come lambiamo il Zapportpass. Mettiamo le mantelline a causa di un rovescio lampo. Poi il sereno, il caldo. Siamo in cima al Rheinquellhorn. E 5.
Per facile cresta proseguiamo orizzontali, superiamo la punta senza nome di q. 3211, uno strappo e siamo sul Vogelberg. Pausa.
Scendiamo in direzione del Pizzo Cramorino. L'occhio corre sempre verso la fine del giro programmato. Pizzo Baratin e Lògia sono là. Sono distanti.
Pizzo Cramorino. Sono le 13. Fa caldo. Siamo stanchi. Valutiamo il percoso... almeno ancora 2 ore per arrivare al Lògia. Poi almeno ancora 4 ore, se non 5, all'auto. Molto. Moltissimo. Uno sguardo verso valle, verso il Pizz Nass e il Laghetto di Cardedo.
Valutiamo e....decidiamo. Si scende. Possiamo permetterci di lasciarne due indietro, per un prossimo tour. Tanto non scappano.
La discesa verso il Laghetto di Cardedo dal Pizz Nass non è proprio banale. Forse non abbiamo preso il canalino giusto. Dovrebbe essere F, ma non sembra, in discesa. Si scende lenti. Forse era il canalino piû in là. Tant'è... siamo giù, siamo al sicuro, su sfasciumi, in vista del laghetto.
Dal laghetto non è proprio un calvario, ma quasi. Fa caldo, molto caldo. Gli zaini pesano, i piedi bruciano. Molte sono le tappe, le pause, prima di arrivare a Dandrio. Se all'inizio c'era qualche sospetto dentro di noi, che la scelta di interrompere anzitempo la gita fosse giusta, ora il sospetto non c'è più. Avremmo sofferto, molto, forse troppo per due cime che possiamo fare benissimo un'altra volta.
Una due giorni eccezionale, con una combriccola eccezionale, in una regione veramente selvaggia e poco frequentata. Non abbiamo incontrato nessuno fino alle cascine di Dandrio la domenica pomeriggio !!!! Gite lunghe, avvicinamenti interminabili, sia dalla Val Malvaglia che dalla Calanca. Ma ne vale la pena !!!!
Esperienza bivacco. Se non piove è decisamente meglio !!! ma anche la piccola tempesta, dopo averla superata, regala emozioni e insegnamenti.
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