giro dell'Argentera
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Partiamo in 7 sabato mattina da Pistoia, io per conto mio perché devo fermarmi a Borgo S. Dalmazzo a lasciare al mio amico Sergio vino Ruspo, corna di cervo e pezzi di legno (si, è strano, ma è lungo da spiegare) e al ritorno devo passare da Bordighera. Ci troviamo a mezzo giorno a S. Anna, in Valle Gesso, per un piatto di pasta. Due macchine restano a Terme di Valdieri e con l'altra (7 posti giusti) saliamo al Gias delle Mosche (1590 m), tutti affettuosamente avvinghiati al proprio zaino sulle ginocchia. Da qui facciamo un breve tratto di strada fino al Pian della Casa del Re dove stacca il sentiero per il Remondino (2430 m). Li troviamo ad aspettarci un gruppetto di piccoli stambecchi che consumano il muro del rifugio a forza di leccare sale. Siamo i primi, ma in breve il rifugio si riempe e a cena nessuno dei 48 posti resta vuoto. La mattina dopo partiamo per il passo dei Detriti: quest'anno c'è molta neve, poco sopra il rifugio entriamo nel nevaio che percorriamo senza ferri fino a che la pendenza consente di farlo in sicurezza, poi dobbiamo tirar fuori ramponi e piccozza fino a quasi in cima. L'ultimo tratto lo facciamo sui detriti (mai nome di passo fu più azzeccato), facendo molta attenzione a non regalare a chi sta sotto qualche fittone volante. Sul passo (3120) c'è ancora una cornice di neve davvero fuori stagione.
Da qui parte la famosa cengia per la cima Sud dell'Argentera, ma noi prendiamo la via per il Baus. C'è da scendere per una crestina che vuole perentoriamenle le mani e anche un po' di testa, e un canalino sospeso, per scendere su un nevaio che, con qualche interruzione, porta fino al Bivacco del Baus. Una di queste interruzioni è una gobba attrezzata con corda fissa.
Su questo versante la neve ci fa risparmiare parecchio tempo rispetto alla discesa tra massi e detriti, che solitamente riserva luglio. Le ultime piogge hanno lavato ogni traccia, così il problema sono i massi nascosti a pelo di neve: si forma una camicia d'aria, prima ci finisco io con tutta la gamba e me la cavo abbastanza bene, poi ci si infila Paolo e per tirarlo fuori servono due persone e un po' di lavoro di mani e piccozze, fortunatamente senza alcun danno.
Al bivacco del Baus, su una balconata che si affaccia sul Brocan, lago alpino naturale, e l’invaso artificiale del Chiotàs, ci facciamo il panino, con diversi stambecchi che aspettano di venire a vedere se lasciamo qualcosa anche per loro.
Si riparte verso il passo del Porco, subito con un saltino in roccia con pochi appigli, poi su un sentiero che taglia a mezza costa tra pietraie e nevaietti.
Dopo il passo si percorre una cengia, facile ma un po' esposta, verso il passo del Chiapous (2562 m), qui troviamo il GTA che ci porta lisci lisci al Morelli-Buzzi, ancora con qualche nevaio.
Birra come da statuto e poi giù verso Terme di Valdieri (1370 m).
Bellissimo giro, e la grande fortuna di aver beccato il primo fine settimana in questa zona senza acquazzoni.
Da qui parte la famosa cengia per la cima Sud dell'Argentera, ma noi prendiamo la via per il Baus. C'è da scendere per una crestina che vuole perentoriamenle le mani e anche un po' di testa, e un canalino sospeso, per scendere su un nevaio che, con qualche interruzione, porta fino al Bivacco del Baus. Una di queste interruzioni è una gobba attrezzata con corda fissa.
Su questo versante la neve ci fa risparmiare parecchio tempo rispetto alla discesa tra massi e detriti, che solitamente riserva luglio. Le ultime piogge hanno lavato ogni traccia, così il problema sono i massi nascosti a pelo di neve: si forma una camicia d'aria, prima ci finisco io con tutta la gamba e me la cavo abbastanza bene, poi ci si infila Paolo e per tirarlo fuori servono due persone e un po' di lavoro di mani e piccozze, fortunatamente senza alcun danno.
Al bivacco del Baus, su una balconata che si affaccia sul Brocan, lago alpino naturale, e l’invaso artificiale del Chiotàs, ci facciamo il panino, con diversi stambecchi che aspettano di venire a vedere se lasciamo qualcosa anche per loro.
Si riparte verso il passo del Porco, subito con un saltino in roccia con pochi appigli, poi su un sentiero che taglia a mezza costa tra pietraie e nevaietti.
Dopo il passo si percorre una cengia, facile ma un po' esposta, verso il passo del Chiapous (2562 m), qui troviamo il GTA che ci porta lisci lisci al Morelli-Buzzi, ancora con qualche nevaio.
Birra come da statuto e poi giù verso Terme di Valdieri (1370 m).
Bellissimo giro, e la grande fortuna di aver beccato il primo fine settimana in questa zona senza acquazzoni.
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Agrimensore K

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