Pizzo Paglia (2593 m)
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Con il Grande Ovest nel sangue, io e ciolly per una volta ci dedichiamo all’esplorazione dell’Est: se uno mangia sempre pasta, vorrà provare ogni tanto anche un piatto di risotto, no?
Il Pizzo Paglia, visibile anche da alcune frazioni di Cannobio (San Bartolomeo e Piaggio) ma soprattutto dalla Riviera Nord del Lago Maggiore (Brissago, Porto Ronco e via, fino a Magadino) non può lasciare indifferenti. Si staglia regale, particolarmente in inverno, con, in bella evidenza, tutta la sua affascinante parete W (e dintorni, cioè dal Mater de Paia fino al Piz di Agnon).
Guarda oggi, ammira domani, la proposta diventa auto-maieutica: non si sa come, ma nasce indomabile l’esigenza di impagliarsi…
Con un passo che assomiglia più a quello dei cammelli piuttosto che a quello degli escursionisti partiamo da Grono Oltra (316 m, presso la sede della Società Carabinieri di Grono) e via Val Grono (la via bassa, vedi waypoints) raggiungiamo ben presto la magnifica conca dell’Alp di Caurit, dominata dalla fantastica mole del Cardinello, e di lì ci portiamo alla soprastante Alp di Portola, non lesinando anche alcune brevi pause.
Di qui, procedendo sul pendio erboso e detritico situato a destra della cresta-sperone SW (itin. 845 del Brenna), ci portiamo sotto la verticale della vetta, avendo sempre alla nostra destra la Bocchetta di Portola. Il pendio si fa sempre più ripido e, all’approssimarsi della cresta, si trasforma in un bellissimo e facile canalino. Dall’uscita del canalino alla vetta non passa più di un minuto. Contro le 6 ore e 30’ del Brenna, in 5 ore dal fondovalle siamo in cima al glorioso Pizzo Paglia…
La visuale che più rapisce lo sguardo è quella costituita da Campanile – San Pio – Cavregasco – Rabbi – Ledù – Anna Maria (un tripudio generale…), ma ogni punto cardinale (compreso il Cardellino…oops, Cardinello) è davvero notevole, se si trascura la foschia estiva che nasconde l’orizzonte più lontano (ma non verso Nord). Verbano e Lario in un solo colpo d’occhio, pareti di roccia maestose verso Est (Punta Michele), e un pendio Nord ancora innevato che promette divertimento.
Infatti per la discesa scegliamo i comodi nevai a Nord (qualcuno dirà “qui andavano ancora bene gli sci…”), e per quasi 500 metri di dislivello, su neve dal fondo duro ma rimollata il giusto in superficie, ci concediamo una calata soffice e qualche breve “sciata sugli scarponi” raggiungendo in tempi record l’Alp de Mea (1903 m).
Dopo le rocce montonate che contraddistinguono questo ultimo tratto, scendiamo fino alle sottostanti 4 costruzioni alpestri di quota 1860, dove terminiamo il frugale pasto iniziato in vetta.
Da qui ci dirigiamo verso la Val Leggia, dove incontriamo (unico manufatto umano) la baita-ricovero dell’Alp de Comun. Poi un lunghissimo (e scivoloso) bosco di faggi (Cassinetta) fino alla quota 709 dove il versante e la vegetazione cambiano, dando spazio al castagno, che ci accompagnerà fino al fondovalle (Tec, 326 m).
Questa Val Leggia personalmente l’ho trovata meno amabile della Val Grono, che è notevolmente più variata ed accattivante (ma è solo un impressione soggettiva di mezza estate…).
Comunque da Tec restiamo sulla stradina contro montagna (più tortuosa e lunga rispetto a quella cha taglia la Campagna, ma tant’è…) e sotto la stecca del sole ma anche qualche gradevole brezza raggiungiamo la sede della Società Carabinieri di Grono dove ci impadroniamo della locale fontana per una rigenerante sguazzata.
Grazie a ciolly per la grande giornata di montagna e alla prossima!
ciolly:
tapio Messaggio: Ciolly, Domenica vado al Pizzo Paglia, se vuoi venire ci troviamo alle 4.30 a Cannobbio…
…4.30 a Cannobbio, ho capito che mi tocca una levataccia… Ma è impossibile resistere a un invito del genere… il Pizzo Paglia.
Grono Ore 5,30: Dal piazzale dei Carabinieri (poligono per tiro alla carabina), seguendo la breve strada sterrata, raggiungiamo l’ingresso della Val Grono, dove parte il sentiero diretto all’Alpe Caurit e al Rifugio-Bivacco Portale, gli ultimi alpeggi prima del ripido versante SW del Pizzo Paglia…
Il sentiero, anche se in alcuni tratti appare poco evidente, è tutto ben indicato dai cartelli e dai segnali b/r… impossibile sbagliare!
5.30 Grono-10.30 Pizzo Paglia… una buona media… se, come dice il Tapio, l’amico Brenna segnala 6.30... e ora che ci siamo arrivati una bella e lunga pausa ce la meritiamo!
Il panorama è notevole, in ogni direzione, anche se un po’ velato dalla nebbiolina estiva… Dal Verbano al Lario, dall’Adula al Generoso o dal Vogorno al Tambo… ce ne sono parecchie da nominare!
Per la discesa, in comune accordo, scegliamo la boscosa Val Leggia, vallata parallela a quella di Grono, altrettanto lunga e scorbutica ma, a mio parere, con sentiero più evidente.
Grono ore 15.00: Dopo un veloce discesa… al salto per tapio… e un pianeggiante rientro in fondovalle, siamo nuovamente al Piazzale dei Carabinieri… e anche questa è andata!
Ringrazio Fabio per aver scelto questa affascinante escursione in una selvaggia zona, a me, e forse anche a lui, del tutto nuova.
"Frank Sinatra"
Tempi:
Salita (Val Grono): 5 ore – Discesa (Val Leggia): 3 ore e 30’
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