GRAN PARADISO (4.061)
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zar…per questa grande occasione, ci siamo appoggiati alla sezione CAI di Bizzarone.
A dire il vero, c’è sempre sotto la lunga mano dell’infallibile compagno di viaggio Francesco, ma questa è tutta un’altra storia.
L’itinerario prescelto, fra i più normalmente gettonati e raccontati, la meno semplice e maggiormente adrenalinica parete Nord-Ovest.
Caratteristica peculiare la forte presenza di crepacci e di estese seraccate.
1°giorno: da Previeux al Rif.Chabod. Un paio di orette per salire in quota attraversando, dapprima un bosco di larici a stretti tornanti (la parte più ripida), successivamente, baciati dal sole, con un bel sentierone ad ampie e dolci curve (Cote Savolère).
2°giorno: da Rif.Chabod alla vetta del Gran Paradiso e ritorno all’auto in circa otto ore nette complessive. Attacchiamo il ghiacciaio alla base del Montandayne, per risalire la cresta morenica che lo separa dal Laveciau e portarsi a quota 3.200 in splendida oscurità stellata (partenza alle 04.00 del mattino).
Dinanzi ed alle spalle una processione di lucciole in cordata.
Una bella legatina agli arditi in perfetto stile alpinistico…da qui in avanti si procederà in “conserva” con tanto di imbrago, corde, cordini, ganci, ghette, picca e ramponi.
Aggiriamo la parete Nord del Gran Paradiso ed entriamo nel vallone glaciale con estrema attenzione ai crepacci ed ai seracchi.
Intanto l’alba di una giornata nitida ed eccezionalmente panoramica regala a noi tutti uno spettacolo “PARADISIACO”. Pochissime sono state le occasioni nelle quali, in vita mia, mi sono sentito così entusiasta e partecipe della magnificenza naturale.
Saliamo un tratto ripido sulla “schiena d’asino”, dove transita l’itinerario che arriva dal Rif.Vittorio Emanuele (e che utilizzeremo in discesa per rientrare su Pont), la percorriamo in direzione Becca di Moncorvè e, senza raggiungerla, con ampio semicerchio verso sinistra, ci portiamo al pendio finale della cima.
Superiamo la crepaccia terminale e raggiungiamo la cresta sommitale.
Tentiamo la delicata ed esposta cengia per toccare la bianca Madonnina di vetta ma, ahimè, l’intasamento di convenuti buontemponi, ci obbliga a fermarci in sicurezza 5mt. prima di poterla toccare.
Splendida escursione…tutta da vivere, guardare, odorare, assaporare, sentire e toccare.
Sicuramente, le bellissime foto di Francesco potranno avvicinare le sensazioni provate.
Sicuramente, io non sono capace di descrivere a parole cosa mi sia passato nel cuore e nella mente e, forse, è giusto così.
Non conta più la fatica, la stanchezza, lo zaino pesante, il rischio…sai che il tuo posto e la tua pace sono lassù…è un effetto magnetico, inspiegabile ed irrefrenabile.
Non lo fai per il 4.000, fra l’altro il mio battesimo, ma per quello che ti accompagna e percepisci unicamente in quel posto lì !!!
Ringrazio gli splendidi amici, Biagio, Ezio, Luciano, del CAI di Bizzarone, che si sono con noi cimentati nel raggiungimento della vetta.
Sono felice di aver avuto vicino i miei abituali compagni di avventura Claudio e Martyne…con la loro compagnia ogni ciambella esce col buco.
Un plauso particolare alla gran tenacia e sofferenza di roberto59, la cui simpatia è indiscutibile...BRAVO Roby…ce l’hai fatta !!!
Per ultimo un ringraziamento particolare a Francesco, che mi ha preso pulcino e mi ha portato sul Gran Paradiso…
Ciao a tutti…
Luca
roberto59
Ragazzi che dire?
Bellissima unica ed emozionante esperienza, come in un libro che si rispetti iniziero’ con i ringraziamenti, a Francesco per avermi coinvolto a partecipare a questa mia “prima” ad un 4.000, grazie Francesco la tua passione ed entusiasmo mi hanno portato ad esserci.
Poi a tutti i partecipanti, Ezio e Luciano primi compagni di cordata che con pazienza si sono adeguati al mio passo, a Martina per aver cambiato posto in cordata e a Claudio e Luca per la compagnia, Luca grazie anche per aver sempre portato la corda nello zaino.
Biagio capo cordata che nel mio momento di difficolta’ salendo dai 3.600 ai 3.800 mi ha con pazienza spiegato che la mia mancanza di fiato era data da un’errata respirazione, con la sua spiegazione e dietro di lui sono arrivato bene e rilassato alla cima, riacquistando fiato senza piu’ problemi.
Mi sono dilungato ma lo sentivo e l’ho fatto volentieri, esperienza molto bella, vissuta con entusiasmo che mi ha permesso di raggiungere il mio primo 4.000, tante emozioni tutte in una volta, la maestosita’ del ghiacciaio, le cordate con le frontali tutte in fila, l’alba vista a 3.600 metri mentre legati salivamo lungo il ghiacciaio …….sensazioni ed emozioni indescrivibili dinnanzi alla maestosita’ e unicita’ della natura.
Veramente BELLO TUTTO.
Onestamente sono arrivato al rifugio Vittorio Emanuele abbastanza “cotto” tanto da non riuscire a mangiare tutto il succulento piatto di pasta olio aglio e peperoncino, ma dopo una pennica di 20 minuti ero fresco e pronto per la lunga discesa di ritorno all’auto.
Il tempo meteo cmq ci ha sicuramente agevolato, gran bella temperatura, mai sotto lo zero nemmeno alla mattina presto alle 3, per cui anche le due brevi soste effettuate, una per imbragarci e una a causa ripresa fiato del sottoscritto non sono state difficili da attuare.
«Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze. Sulle montagne possono salirci molti altri,ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre».
Walter Bonatti.
Francesco::La conquista di un 4000 metri non si puo’ improvvisare , a tali quote la montagna dona al massimo la sua bellezza ma, in caso d’imprudenza o cattivo tempo il prezzo da pagare sarebbe altissimo,Il sottoscritto ha visto qs. medaglia da ambo i lati,è per qs. che mi esprimo con qs. monito.
Martina,Luca e Roberto,con pazienza , obbligatoriamente han dovuto conseguire un corso di formazione teorico c/o la ns. sede del CAi Bizzarone : le due serate , gratuite, hanno avuto lo scopo di conoscere i preliminari comportamentali e tecnici “nodi,sicurezze , approcio all’alta quota e al ghiacciaio ecc ecc” in caso di necessità.
Le due serate son state condotte da un’istruttore guida alpina titolata e soccorritore alta quota del cai di Como, nonché socio della sottosezione,anchessi son venuti con Noi ma, alla conquista della parete nord del Gran Paradiso.
Anche per me un ripasso è stato molto utile, il mio ultimo 4000 risale al lontano 2002 con molto interesse ho apprezzato il teorico corso del socio Lele.
Veniamo alla parte pratica di qs. due giorni: Come descritto da Luca la conquista del Gran Paradiso è stata un qualcosa che non si puo descrivere, poi se devo essere sincero,non ricordo un 4000 con un cielo cosi terso. Per il sottoscritto è stata una rivincita con la paura che mi assillava da oltre un decennio….. comunque … è fatta!!!!!
Martina:oramai è una certezza, la gazzella della Garfagnana è diventata uno stambecco con il corpo da gazzella, Brava Marty, ci saranno altri 4000 "spero".
Roberto: Che dire, a Q 3700 stava gettando la spugna, ero pronto a scender con lui……Super,super super… in tutti i sensi , bravo Rob, hai creduto e ci sei arrivato !!!!
Luca: …..”mai stràc": è suo l'onore di pubblicare la relazione, ha portato mezzo tiro di corda (50metri) fino alla fine, e dopo le splendide parole spese per me … ….spero mi faccia un pagamento rateizzato. Grande Luca l’anno venturo Si sale sulla punta Gniffetti.
Claudio: come al solito non perde occasione per attaccar zigzagna….spero Martina lo perdoni.
Ciao.
martyne Bellissimoooooooo!!!!!!!!! Quando si riparte? :-) Ci son stata troppo poco! :-) :-) :-)
Ero emozionata ... il mio primo 4000 ... tutto nuovo per me che vado in montagna da appena 1 anno ... durante la salita allo Chabod lo zaino pesava troppo (eh si che non c'era niente di superfluo!) ... il pomeriggio del sabato a traccheggiarsi in attesa del grande momento ... cosa mi aspettera'? ... la doccia contro ogni etica della montagna come mi hanno scherzosamente detto tre baldanzosi rappresentanti dell'altro sesso (ma qualcun altro - maschio - se l'è fatta due volte!) ... la nottata nel quasi dormiveglia ... il cielo alle 3 mentre aspettavo la colazione: huahuuuu che spettacolo! E' passato molto tempo dall'ultima volta che ho visto un cielo cosi' immensamente stellato, la via lattea ... da perdercisi dentro ... e poi, ci si prepara ... si vedono gia' alcune lucine che si muovono sulla neve ... anche noi ci si incammina alla luce della frontale ... in cordata e pian piano compare la luce ... si sale ...si sale ... le mille tonalita' del bianco ... si sale e il fiato diventa un po' corto ma voglio arrivare in cima ... le forze ce l'ho e vorrei tanto toccare la Madonnina ... cambio cordata e ci siamo quasi ma ... pare d'essere a Rimini d'agosto anche se non ci sono mai stata! Un carnaio!!! Cavolo! Con queste condizioni la Madonnina mi tocca vederla da lontano ... troppo casino, troppo pericoloso ... ma il mio 4000 l'ho conquistato!!! Yeha!
Un grazie particolare ai miei due capo cordata: Biagio prima e poi Ezio, senza di loro quest'emozione non sarebbe stata possibile. Grande Roberto che ha saputo vincere contro un momento no e che mi fa troppoo schiantare dal ridere! E a ultimo ma mai ultimi "i miei uomini", che mi hanno portato qui!
A dire il vero, c’è sempre sotto la lunga mano dell’infallibile compagno di viaggio Francesco, ma questa è tutta un’altra storia.
L’itinerario prescelto, fra i più normalmente gettonati e raccontati, la meno semplice e maggiormente adrenalinica parete Nord-Ovest.
Caratteristica peculiare la forte presenza di crepacci e di estese seraccate.
1°giorno: da Previeux al Rif.Chabod. Un paio di orette per salire in quota attraversando, dapprima un bosco di larici a stretti tornanti (la parte più ripida), successivamente, baciati dal sole, con un bel sentierone ad ampie e dolci curve (Cote Savolère).
2°giorno: da Rif.Chabod alla vetta del Gran Paradiso e ritorno all’auto in circa otto ore nette complessive. Attacchiamo il ghiacciaio alla base del Montandayne, per risalire la cresta morenica che lo separa dal Laveciau e portarsi a quota 3.200 in splendida oscurità stellata (partenza alle 04.00 del mattino).
Dinanzi ed alle spalle una processione di lucciole in cordata.
Una bella legatina agli arditi in perfetto stile alpinistico…da qui in avanti si procederà in “conserva” con tanto di imbrago, corde, cordini, ganci, ghette, picca e ramponi.
Aggiriamo la parete Nord del Gran Paradiso ed entriamo nel vallone glaciale con estrema attenzione ai crepacci ed ai seracchi.
Intanto l’alba di una giornata nitida ed eccezionalmente panoramica regala a noi tutti uno spettacolo “PARADISIACO”. Pochissime sono state le occasioni nelle quali, in vita mia, mi sono sentito così entusiasta e partecipe della magnificenza naturale.
Saliamo un tratto ripido sulla “schiena d’asino”, dove transita l’itinerario che arriva dal Rif.Vittorio Emanuele (e che utilizzeremo in discesa per rientrare su Pont), la percorriamo in direzione Becca di Moncorvè e, senza raggiungerla, con ampio semicerchio verso sinistra, ci portiamo al pendio finale della cima.
Superiamo la crepaccia terminale e raggiungiamo la cresta sommitale.
Tentiamo la delicata ed esposta cengia per toccare la bianca Madonnina di vetta ma, ahimè, l’intasamento di convenuti buontemponi, ci obbliga a fermarci in sicurezza 5mt. prima di poterla toccare.
Splendida escursione…tutta da vivere, guardare, odorare, assaporare, sentire e toccare.
Sicuramente, le bellissime foto di Francesco potranno avvicinare le sensazioni provate.
Sicuramente, io non sono capace di descrivere a parole cosa mi sia passato nel cuore e nella mente e, forse, è giusto così.
Non conta più la fatica, la stanchezza, lo zaino pesante, il rischio…sai che il tuo posto e la tua pace sono lassù…è un effetto magnetico, inspiegabile ed irrefrenabile.
Non lo fai per il 4.000, fra l’altro il mio battesimo, ma per quello che ti accompagna e percepisci unicamente in quel posto lì !!!
Ringrazio gli splendidi amici, Biagio, Ezio, Luciano, del CAI di Bizzarone, che si sono con noi cimentati nel raggiungimento della vetta.
Sono felice di aver avuto vicino i miei abituali compagni di avventura Claudio e Martyne…con la loro compagnia ogni ciambella esce col buco.
Un plauso particolare alla gran tenacia e sofferenza di roberto59, la cui simpatia è indiscutibile...BRAVO Roby…ce l’hai fatta !!!
Per ultimo un ringraziamento particolare a Francesco, che mi ha preso pulcino e mi ha portato sul Gran Paradiso…
Ciao a tutti…
Luca
roberto59
Ragazzi che dire?
Bellissima unica ed emozionante esperienza, come in un libro che si rispetti iniziero’ con i ringraziamenti, a Francesco per avermi coinvolto a partecipare a questa mia “prima” ad un 4.000, grazie Francesco la tua passione ed entusiasmo mi hanno portato ad esserci.
Poi a tutti i partecipanti, Ezio e Luciano primi compagni di cordata che con pazienza si sono adeguati al mio passo, a Martina per aver cambiato posto in cordata e a Claudio e Luca per la compagnia, Luca grazie anche per aver sempre portato la corda nello zaino.
Biagio capo cordata che nel mio momento di difficolta’ salendo dai 3.600 ai 3.800 mi ha con pazienza spiegato che la mia mancanza di fiato era data da un’errata respirazione, con la sua spiegazione e dietro di lui sono arrivato bene e rilassato alla cima, riacquistando fiato senza piu’ problemi.
Mi sono dilungato ma lo sentivo e l’ho fatto volentieri, esperienza molto bella, vissuta con entusiasmo che mi ha permesso di raggiungere il mio primo 4.000, tante emozioni tutte in una volta, la maestosita’ del ghiacciaio, le cordate con le frontali tutte in fila, l’alba vista a 3.600 metri mentre legati salivamo lungo il ghiacciaio …….sensazioni ed emozioni indescrivibili dinnanzi alla maestosita’ e unicita’ della natura.
Veramente BELLO TUTTO.
Onestamente sono arrivato al rifugio Vittorio Emanuele abbastanza “cotto” tanto da non riuscire a mangiare tutto il succulento piatto di pasta olio aglio e peperoncino, ma dopo una pennica di 20 minuti ero fresco e pronto per la lunga discesa di ritorno all’auto.
Il tempo meteo cmq ci ha sicuramente agevolato, gran bella temperatura, mai sotto lo zero nemmeno alla mattina presto alle 3, per cui anche le due brevi soste effettuate, una per imbragarci e una a causa ripresa fiato del sottoscritto non sono state difficili da attuare.
«Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze. Sulle montagne possono salirci molti altri,ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre».
Walter Bonatti.
Francesco::La conquista di un 4000 metri non si puo’ improvvisare , a tali quote la montagna dona al massimo la sua bellezza ma, in caso d’imprudenza o cattivo tempo il prezzo da pagare sarebbe altissimo,Il sottoscritto ha visto qs. medaglia da ambo i lati,è per qs. che mi esprimo con qs. monito.
Martina,Luca e Roberto,con pazienza , obbligatoriamente han dovuto conseguire un corso di formazione teorico c/o la ns. sede del CAi Bizzarone : le due serate , gratuite, hanno avuto lo scopo di conoscere i preliminari comportamentali e tecnici “nodi,sicurezze , approcio all’alta quota e al ghiacciaio ecc ecc” in caso di necessità.
Le due serate son state condotte da un’istruttore guida alpina titolata e soccorritore alta quota del cai di Como, nonché socio della sottosezione,anchessi son venuti con Noi ma, alla conquista della parete nord del Gran Paradiso.
Anche per me un ripasso è stato molto utile, il mio ultimo 4000 risale al lontano 2002 con molto interesse ho apprezzato il teorico corso del socio Lele.
Veniamo alla parte pratica di qs. due giorni: Come descritto da Luca la conquista del Gran Paradiso è stata un qualcosa che non si puo descrivere, poi se devo essere sincero,non ricordo un 4000 con un cielo cosi terso. Per il sottoscritto è stata una rivincita con la paura che mi assillava da oltre un decennio….. comunque … è fatta!!!!!
Martina:oramai è una certezza, la gazzella della Garfagnana è diventata uno stambecco con il corpo da gazzella, Brava Marty, ci saranno altri 4000 "spero".
Roberto: Che dire, a Q 3700 stava gettando la spugna, ero pronto a scender con lui……Super,super super… in tutti i sensi , bravo Rob, hai creduto e ci sei arrivato !!!!
Luca: …..”mai stràc": è suo l'onore di pubblicare la relazione, ha portato mezzo tiro di corda (50metri) fino alla fine, e dopo le splendide parole spese per me … ….spero mi faccia un pagamento rateizzato. Grande Luca l’anno venturo Si sale sulla punta Gniffetti.
Claudio: come al solito non perde occasione per attaccar zigzagna….spero Martina lo perdoni.
Ciao.
martyne Bellissimoooooooo!!!!!!!!! Quando si riparte? :-) Ci son stata troppo poco! :-) :-) :-)
Ero emozionata ... il mio primo 4000 ... tutto nuovo per me che vado in montagna da appena 1 anno ... durante la salita allo Chabod lo zaino pesava troppo (eh si che non c'era niente di superfluo!) ... il pomeriggio del sabato a traccheggiarsi in attesa del grande momento ... cosa mi aspettera'? ... la doccia contro ogni etica della montagna come mi hanno scherzosamente detto tre baldanzosi rappresentanti dell'altro sesso (ma qualcun altro - maschio - se l'è fatta due volte!) ... la nottata nel quasi dormiveglia ... il cielo alle 3 mentre aspettavo la colazione: huahuuuu che spettacolo! E' passato molto tempo dall'ultima volta che ho visto un cielo cosi' immensamente stellato, la via lattea ... da perdercisi dentro ... e poi, ci si prepara ... si vedono gia' alcune lucine che si muovono sulla neve ... anche noi ci si incammina alla luce della frontale ... in cordata e pian piano compare la luce ... si sale ...si sale ... le mille tonalita' del bianco ... si sale e il fiato diventa un po' corto ma voglio arrivare in cima ... le forze ce l'ho e vorrei tanto toccare la Madonnina ... cambio cordata e ci siamo quasi ma ... pare d'essere a Rimini d'agosto anche se non ci sono mai stata! Un carnaio!!! Cavolo! Con queste condizioni la Madonnina mi tocca vederla da lontano ... troppo casino, troppo pericoloso ... ma il mio 4000 l'ho conquistato!!! Yeha!
Un grazie particolare ai miei due capo cordata: Biagio prima e poi Ezio, senza di loro quest'emozione non sarebbe stata possibile. Grande Roberto che ha saputo vincere contro un momento no e che mi fa troppoo schiantare dal ridere! E a ultimo ma mai ultimi "i miei uomini", che mi hanno portato qui!
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