Traversata Poncione d'Alnasca - Föpia ( per il canale del Valegg del Pian e la parete SW)
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Il Poncione d'Alnasca, o meglio la sua parete sud...perfetta, assoluta, selettiva, unica.
La Cresta del Fopia...imponente, precipite, mozzafiato.
Quando, quest'inverno, cercando informazioni sulle vie di salita al Poncione, mi trovo a leggere di un'alternativa alla normale non mi sembra vero...e mi metto subito a far progetti, ma bisogna aspettare il momento e la stagione giusta.
Stamattina,ore 3.45 a Lugano...
D -Ciao-
L -Ciao-
D -An va a durmì?-
L -An va al Punciun -
e così alle 4.45 inizia la bellissima avventura!
Il sentiero non è segnalato, ma la buona traccia che abbiamo "costruito" a tavolino ci porta subito nella giusta direzione e così, un pò per bravura, un pò per fortuna, troviamo subito il sentiero che in breve ci porta all'Alpe Rozzera, dove lo spettacolo ipnotico della parete della cresta della Fopia lascia a bocca aperta...Il sentiero non è male e, nonostante l'erba alta, è ben evidente...almeno fino nei pressi del Bivacco Scorpion dove, dopo essere diventato un'esile traccia, si perde nel nulla...noi però sappiamo dove dobbiamo andare e quindi, arriviamo all'inizio del canalino dove, stando alle relazioni, dovrebbero esserci delle corde...ma delle corde non c'è traccia, per cui saliamo a vista, dapprima sulla sinistra del canale, poi spostandoci sulla destra tra placche e cengette erbose, dove la presenza di alcuni split ci conferma che stiamo seguendo la giusta direzione. La roccia è bagnata e l'arrampicata si fa sempre più impegnativa; a metà del canalino troviamo le famose" corde...praticamente, date le condizioni, una roulette russa!
Saliamo in libera (III), poi quando nel punto più impegnativo, vediamo un cavo d'acciaio, decidiamo di fidarci e lasciata la nostra corda nello zaino, lo utilizziamo per superare l'ultimo passaggio prima di uscire dal canale.( detto così sembra facile...). Quando arriviamo alla bocchetta ci premiamo con una breve pausa, poi raccordandoci alla normale che sale da Brione, in breve siamo alla vetta del Poncione d'Alnasca.; foto di rito eppoi ci rimettiamo in marcia e percorrendo integralmente la cresta, dopo circa un'ora, siamo in vetta alla Fopia, da dove scrutiamo la via di discesa.
L'idea è quella di individuare un passaggio (citato da Brenna) che ci permetta di ritornare a Motta senza dover scendere a Lavertezzo e, guardando guardando,con molta fantasia lo troviamo, quindi anzichè
scendere a sinistra e percorrere il sentiero per Lavertezzo, ci manteniamo sulla destra percorrendo il breve tratto discendente della cresta e arrivati all'estremità di quest'ultima improvvissiamo...scendendo, talvolta anche risalendo, tra rododendri, ginepri, esili tracce, placche e salti di roccia, percorriamo a ritroso circa metà della lunghezza della cresta, poi arrivati ad un canalino roccioso lo seguiamo perdendo quota velocemente spostandoci, poi, verso destra per andare a prendere, nei pressi dell'alpe Rozzera, il sentiero dell'andata.
All'alpe ci guardiamo indietro...il giro ad anello è fatto e il "fumoso" (!) percorso trovato...ora che siamo nuovamente su terreno conosciuto ci rilassiamo e, dopo una bella birra, riprendiamo a scendere...sognando un bel bagno rinfrescante...alle 15, dopo un tuffo in una pozza d'acqua cristallina, (certe cose non hanno prezzo) siamo all'auto...
ciao Poncione, ciao Fopia.
domenico Laura propone, io accetto: Poncione d'Alnasca...ma non dalla classica via ..no...ma salendo da un'improbabile canale nel versande sud e scendendo da un'ancora piu' "fumosa" via dalla cima della Fopia. (mannaggia a me e a quando le ho regalato la guida del Brenna!!!) Partiamo, il sentiero sale ripido a qt 800 m, all'altezza di una baita ad una biforcazione, poco marcata, si segue la traccia sulla dx, per portarsi a qt 1320(Alpe Rozzera)
Dall'alpe continuiamo sulla traccia di sentiero che con un ampio semicerchio antiorario va in direzione del Valegg della Rozzera; a qt 1750 ca. proseguire seguendo il sentiero fino a qt 1800 dove il sentiero si immette (e si perde!) nella conca del Vallegg del Pian, qui la salita è da intuirsi tra roccette e cenge erbose, poi raggiunto il canalino che porta alla sella a qt 2105. seguire le corde che in buone condizioni aiuterebbero nella salita (noi non ci siamo fidati ad usarle e abbiamo utilizzato solo il cavo d'acciaio nell'ultimo tratto). Dalla bocchetta alla vetta ci si rilassa, ma il bello doveva ancora venire! La cresta della Fopia è impressionante:dal lato sud un salto di diverse centinaia di metri che incute timore, dall'altro dolci pendii ricoperti di rododendri in fiore. Iniziamo a scendere e per un pelo non calpesto una bella serpe sbuffante. Percorriamo tutta la cresta ed arrivati alla croce della Fopia faccioorecchie da mercante e mi incammino per il sentiero che porta a Lavertezzo, ma subito piovono reclami.. "no no...scendiamo verso Motta...guarda, di là si passa... quelle cenge dovrebbero essere quelle citate da Brenna, e ravanando un pò si può arrivare al sentiero che sale dal Vallegg della Rozzera"...forse anni fa gli alpigiani frequentavano il posto, ora è di dominio delle capre e degli ungulati! Comunque, quando mi trovo in posti simili (abbastanza esposti e con salti di roccia), cerco di individuare le esili tracce che lasciano gli animali per spostarsi da una valle all'altra alla ricerca di cibo e acqua e anche stavolta e la tecnica si è rivelata giusta e dopo poco più di un'ora ci siamo ricongiunti al sentiero di salita a qt 1500 ca .Da li non c è piu stata storia ...e, siccome siamo in anticipo sulla tabella di marcia, alla vista di una pozza d'acqua incastonata tra le rocce, ci concediamo il lusso di un bagno rigenerante!!!
A casa, oltre al bel ricordo della gita ci portiamo anche un bel pò di zecche...ma ne è valsa la pena!
(consigliamo pantaloni ben chiusi e repellente per insetti)
La Cresta del Fopia...imponente, precipite, mozzafiato.
Quando, quest'inverno, cercando informazioni sulle vie di salita al Poncione, mi trovo a leggere di un'alternativa alla normale non mi sembra vero...e mi metto subito a far progetti, ma bisogna aspettare il momento e la stagione giusta.
Stamattina,ore 3.45 a Lugano...
D -Ciao-
L -Ciao-
D -An va a durmì?-
L -An va al Punciun -
e così alle 4.45 inizia la bellissima avventura!
Il sentiero non è segnalato, ma la buona traccia che abbiamo "costruito" a tavolino ci porta subito nella giusta direzione e così, un pò per bravura, un pò per fortuna, troviamo subito il sentiero che in breve ci porta all'Alpe Rozzera, dove lo spettacolo ipnotico della parete della cresta della Fopia lascia a bocca aperta...Il sentiero non è male e, nonostante l'erba alta, è ben evidente...almeno fino nei pressi del Bivacco Scorpion dove, dopo essere diventato un'esile traccia, si perde nel nulla...noi però sappiamo dove dobbiamo andare e quindi, arriviamo all'inizio del canalino dove, stando alle relazioni, dovrebbero esserci delle corde...ma delle corde non c'è traccia, per cui saliamo a vista, dapprima sulla sinistra del canale, poi spostandoci sulla destra tra placche e cengette erbose, dove la presenza di alcuni split ci conferma che stiamo seguendo la giusta direzione. La roccia è bagnata e l'arrampicata si fa sempre più impegnativa; a metà del canalino troviamo le famose" corde...praticamente, date le condizioni, una roulette russa!
Saliamo in libera (III), poi quando nel punto più impegnativo, vediamo un cavo d'acciaio, decidiamo di fidarci e lasciata la nostra corda nello zaino, lo utilizziamo per superare l'ultimo passaggio prima di uscire dal canale.( detto così sembra facile...). Quando arriviamo alla bocchetta ci premiamo con una breve pausa, poi raccordandoci alla normale che sale da Brione, in breve siamo alla vetta del Poncione d'Alnasca.; foto di rito eppoi ci rimettiamo in marcia e percorrendo integralmente la cresta, dopo circa un'ora, siamo in vetta alla Fopia, da dove scrutiamo la via di discesa.
L'idea è quella di individuare un passaggio (citato da Brenna) che ci permetta di ritornare a Motta senza dover scendere a Lavertezzo e, guardando guardando,con molta fantasia lo troviamo, quindi anzichè
scendere a sinistra e percorrere il sentiero per Lavertezzo, ci manteniamo sulla destra percorrendo il breve tratto discendente della cresta e arrivati all'estremità di quest'ultima improvvissiamo...scendendo, talvolta anche risalendo, tra rododendri, ginepri, esili tracce, placche e salti di roccia, percorriamo a ritroso circa metà della lunghezza della cresta, poi arrivati ad un canalino roccioso lo seguiamo perdendo quota velocemente spostandoci, poi, verso destra per andare a prendere, nei pressi dell'alpe Rozzera, il sentiero dell'andata.
All'alpe ci guardiamo indietro...il giro ad anello è fatto e il "fumoso" (!) percorso trovato...ora che siamo nuovamente su terreno conosciuto ci rilassiamo e, dopo una bella birra, riprendiamo a scendere...sognando un bel bagno rinfrescante...alle 15, dopo un tuffo in una pozza d'acqua cristallina, (certe cose non hanno prezzo) siamo all'auto...
ciao Poncione, ciao Fopia.
domenico Laura propone, io accetto: Poncione d'Alnasca...ma non dalla classica via ..no...ma salendo da un'improbabile canale nel versande sud e scendendo da un'ancora piu' "fumosa" via dalla cima della Fopia. (mannaggia a me e a quando le ho regalato la guida del Brenna!!!) Partiamo, il sentiero sale ripido a qt 800 m, all'altezza di una baita ad una biforcazione, poco marcata, si segue la traccia sulla dx, per portarsi a qt 1320(Alpe Rozzera)
Dall'alpe continuiamo sulla traccia di sentiero che con un ampio semicerchio antiorario va in direzione del Valegg della Rozzera; a qt 1750 ca. proseguire seguendo il sentiero fino a qt 1800 dove il sentiero si immette (e si perde!) nella conca del Vallegg del Pian, qui la salita è da intuirsi tra roccette e cenge erbose, poi raggiunto il canalino che porta alla sella a qt 2105. seguire le corde che in buone condizioni aiuterebbero nella salita (noi non ci siamo fidati ad usarle e abbiamo utilizzato solo il cavo d'acciaio nell'ultimo tratto). Dalla bocchetta alla vetta ci si rilassa, ma il bello doveva ancora venire! La cresta della Fopia è impressionante:dal lato sud un salto di diverse centinaia di metri che incute timore, dall'altro dolci pendii ricoperti di rododendri in fiore. Iniziamo a scendere e per un pelo non calpesto una bella serpe sbuffante. Percorriamo tutta la cresta ed arrivati alla croce della Fopia faccioorecchie da mercante e mi incammino per il sentiero che porta a Lavertezzo, ma subito piovono reclami.. "no no...scendiamo verso Motta...guarda, di là si passa... quelle cenge dovrebbero essere quelle citate da Brenna, e ravanando un pò si può arrivare al sentiero che sale dal Vallegg della Rozzera"...forse anni fa gli alpigiani frequentavano il posto, ora è di dominio delle capre e degli ungulati! Comunque, quando mi trovo in posti simili (abbastanza esposti e con salti di roccia), cerco di individuare le esili tracce che lasciano gli animali per spostarsi da una valle all'altra alla ricerca di cibo e acqua e anche stavolta e la tecnica si è rivelata giusta e dopo poco più di un'ora ci siamo ricongiunti al sentiero di salita a qt 1500 ca .Da li non c è piu stata storia ...e, siccome siamo in anticipo sulla tabella di marcia, alla vista di una pozza d'acqua incastonata tra le rocce, ci concediamo il lusso di un bagno rigenerante!!!
A casa, oltre al bel ricordo della gita ci portiamo anche un bel pò di zecche...ma ne è valsa la pena!
(consigliamo pantaloni ben chiusi e repellente per insetti)
Tourengänger:
Laura.
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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