Ferrate del Centenario e De Franco Silvano, Monte Resegone
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Stavolta tocca a me riunire un manipolo di rocciatori, alpinisti, arrampicatori, ferratisti e chi più ne ha più ne metta per tentare le due ferrate classiche del Resegone: la facile Centenario e la più impegnativa De Franco Silvano. Una volta in vetta, pranziamo tutti assieme all' Azzoni e poi di nuovo giù lungo il sentiero numero 8 chiudendo così un bel giro ad anello ed una magnifica giornata.
Il ritrovo è poco prima delle ore 8 alla funivia dei Piani d'Erna dove incontriamo Tiziano e Paolo che saliranno per conto loro lungo il Bobbio; prendiamo la prima corsa e in una manciata di minuti siamo su. Tutti assieme ci dirigiamo verso la Bocca d'Erna, uno scambio di saluti e proseguiamo lungo i sentieri 1 e 5 verso il Passo del Fo' dove giungiamo dopo circa mezz'ora. Il meteo non è dei migliori, l'indomani sarà eccezionale ma la gita è oggi e personalmente, per la quarta volta di fila, non riesco a salire al Resegone quando c'è il sole... ma tutto sommato forse è meglio così.
Al Passo del Fo' riesco finalmente a vedere la Capanna Ghislandi aperta, dopo secoli che bazzico sui monti. Incrocio anche un tizio che mi pare sia
Daniele66 e alla fine scoprirò che era proprio lui! Velocemente saliamo verso l'attacco della Ferrata del Centenario, ci prepariamo e salgo da primo mentre Graziano, Luca, Zeno e Nonno Mario mi seguono a ruota. La Centenario è spesso ridicolizzata per i troppi appigli e le numerose staffe ed in effetti ce ne sono molte, però siamo in ferrata, se si vuole tastare più roccia... meglio arrampicare!
Il primo tratto va via tranquillo, giungiamo al terrazzino che ci dona una bella vista del Fo' e dell' antistante Monte Magnodeno. Proseguiamo incassati nella roccia, lungo un piccolo canale fin nel cuore del Pian Serada dove una catena ci assicura nei tratti più franosi che adducono ad un nuovo tratto in salita caratterizzato da meno staffe e da un comodo cavo rivestito. La salita è divertente, ci mettiamo spesso in sosta per scattare delle foto e dopo circa tre quarti d'ora sbuchiamo sul Pian Serada; qui Nonno Mario ci saluta perchè deve rientrare e dopo averci dato delle indicazioni su come arrivare all'attacco della DeFranco, ci diamo appuntamento al prossimo raduno. Nel frattempo il meteo peggiora un pochino, cadono le prime gocce ma non ci preoccupiamo più di tanto e proseguiamo lungo il sentiero numero uno fino alla selletta dove si piega a sinistra per l'attacco della ferrata. Quando arriviamo, vediamo un gruppo di cinque persone impegnato nel superamento del tratto chiave e notiamo una persona un po' in difficoltà; qui valutiamo il da farsi anche perchè pioviggina e non vogliamo rischiare di salire con l'acqua e di trovare la roccia bagnata. Fabio preferisce salire direttamente all' Azzoni, rimandando la DeFranco ad altra occasione mentre Zeno, Junior ed io valutiamo la faccenda con un tizio che era appena arrivato.
Alla fine dal gruppo si stacca un tizio, bergamasco a giudicare dall'accento, che sale e cala uno spezzone di corda. Il gruppetto passa il punto critico e sia avvia verso il terzo pilastro e allora decidiamo di salire. La scelta si rivelerà azzeccata, da li a poco la pioggia cessa e saliamo su roccia buona. La De Franco è sicuramente più tecnica della precedente, ha solo una staffa e il resto è divertente arrampicata dato che ci sono un sacco di appigli naturali che sfrutteremo fino al limite; tuttavia in alcuni punti toccherà mungere la catena. Sul secondo pilastro discendiamo fino a dove arriva la catena, poi si disarrampica un pochino e si arriva ad un tratto in piano. Il più è fatto. Poco prima di mezzogiorno terminiamo l'ultimo pilastro e arriviamo alla base di una selletta sulla Punta Cermenati, il tempo di attraversare un tratto in cresta e siamo sotto la croce del Resegone.
Classica foto di gruppo, poi tutti dentro per il meritato pranzo. Alle tredici, dopo un genepy gentilmente offerto, scendiamo verso Erna lungo il sentiero numero otto che passa dalla Val Caldera e dal Giuff, cosi, giusto per variare il percorso. Arrivati alla funivia, scendiamo e al parcheggio ci diamo appuntamento da li a quindici giorni per trascorrere un'altra fantastica giornata tutti insieme.
Alla prossima!
Il ritrovo è poco prima delle ore 8 alla funivia dei Piani d'Erna dove incontriamo Tiziano e Paolo che saliranno per conto loro lungo il Bobbio; prendiamo la prima corsa e in una manciata di minuti siamo su. Tutti assieme ci dirigiamo verso la Bocca d'Erna, uno scambio di saluti e proseguiamo lungo i sentieri 1 e 5 verso il Passo del Fo' dove giungiamo dopo circa mezz'ora. Il meteo non è dei migliori, l'indomani sarà eccezionale ma la gita è oggi e personalmente, per la quarta volta di fila, non riesco a salire al Resegone quando c'è il sole... ma tutto sommato forse è meglio così.
Al Passo del Fo' riesco finalmente a vedere la Capanna Ghislandi aperta, dopo secoli che bazzico sui monti. Incrocio anche un tizio che mi pare sia

Il primo tratto va via tranquillo, giungiamo al terrazzino che ci dona una bella vista del Fo' e dell' antistante Monte Magnodeno. Proseguiamo incassati nella roccia, lungo un piccolo canale fin nel cuore del Pian Serada dove una catena ci assicura nei tratti più franosi che adducono ad un nuovo tratto in salita caratterizzato da meno staffe e da un comodo cavo rivestito. La salita è divertente, ci mettiamo spesso in sosta per scattare delle foto e dopo circa tre quarti d'ora sbuchiamo sul Pian Serada; qui Nonno Mario ci saluta perchè deve rientrare e dopo averci dato delle indicazioni su come arrivare all'attacco della DeFranco, ci diamo appuntamento al prossimo raduno. Nel frattempo il meteo peggiora un pochino, cadono le prime gocce ma non ci preoccupiamo più di tanto e proseguiamo lungo il sentiero numero uno fino alla selletta dove si piega a sinistra per l'attacco della ferrata. Quando arriviamo, vediamo un gruppo di cinque persone impegnato nel superamento del tratto chiave e notiamo una persona un po' in difficoltà; qui valutiamo il da farsi anche perchè pioviggina e non vogliamo rischiare di salire con l'acqua e di trovare la roccia bagnata. Fabio preferisce salire direttamente all' Azzoni, rimandando la DeFranco ad altra occasione mentre Zeno, Junior ed io valutiamo la faccenda con un tizio che era appena arrivato.
Alla fine dal gruppo si stacca un tizio, bergamasco a giudicare dall'accento, che sale e cala uno spezzone di corda. Il gruppetto passa il punto critico e sia avvia verso il terzo pilastro e allora decidiamo di salire. La scelta si rivelerà azzeccata, da li a poco la pioggia cessa e saliamo su roccia buona. La De Franco è sicuramente più tecnica della precedente, ha solo una staffa e il resto è divertente arrampicata dato che ci sono un sacco di appigli naturali che sfrutteremo fino al limite; tuttavia in alcuni punti toccherà mungere la catena. Sul secondo pilastro discendiamo fino a dove arriva la catena, poi si disarrampica un pochino e si arriva ad un tratto in piano. Il più è fatto. Poco prima di mezzogiorno terminiamo l'ultimo pilastro e arriviamo alla base di una selletta sulla Punta Cermenati, il tempo di attraversare un tratto in cresta e siamo sotto la croce del Resegone.
Classica foto di gruppo, poi tutti dentro per il meritato pranzo. Alle tredici, dopo un genepy gentilmente offerto, scendiamo verso Erna lungo il sentiero numero otto che passa dalla Val Caldera e dal Giuff, cosi, giusto per variare il percorso. Arrivati alla funivia, scendiamo e al parcheggio ci diamo appuntamento da li a quindici giorni per trascorrere un'altra fantastica giornata tutti insieme.
Alla prossima!
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