Devero: Punta d'Orogna e Monte Cazzola, ovvero giro della val Buscagna
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Questo giro ricalca in modo abbastanza fedele quello suggerito da Giulio Frangioni nella sua bella Guida escursionistica "Devero Veglia", denominato "Giro della Val Buscagna".
Parto dalla piana di di Devero, località Canton, all'alba, mi dirigo in piano prima in località Ai Ponti e successivamente in località "Piedimonte". Lasciato a sinistra il sentiero che sale all'alpe Misanco, mi infilo nell'abitato, lo attraverso e comincio a risalire il costolone su traccia molto ben disegnata che evita pendenze da fiatone. In qualche decina di minuti pervengo dunque al formidabile altopiano denominato Pian Buscagna. Esso è circondato da due catene di montagne, a nord molto alte e affilate (lì c'è il Cervandone), a sud da panettoni più bassi. Oltre, il massiccio del Cistella, domina lo sguardo.
L'attraversamento dell'altopiano avviene in piano, seguendo diritto il sentiero della GTA (quello che porta all'alpe Veglia) e costeggiando un torrente ora impetuoso, ora pacifico, che serpeggia a destra e sinistra con fare americano. In fondo a Buscagna, il sentiero sparisce cancellato dall'ancora abbondante neve, ma in una mattinata come questa si può salire a vista su pendii mai estremi, puntando la sella che prende il nome di Scatta d'Orogna, affiancata dall'omonima e vicina punta. Nell'orientamento mi aiutano le foto memorizzate viste su hikr ad opera di qualche escursionista preciso che ringrazio.
Via via che si sale, aumenta la copertura nevosa, giungendo ad un livello di circa un metro nella parte alta del percorso. Proprio in dirittura d'arrivo, le pendenze si accentuano, così che il raggiungimento della meta abbia la sua piena soddisfazione. Punto direttamente alla vetta (un ammasso di pietre solcate da un sentierino), ma in estate conviene arrivare al passo e girare a sinistra per raggiungere la cima in pochi minuti. Panorama eccezionale sul pizzo Diei, sul Monte Leone, sulla Val Buscagna, Devero, Crampiolo e lago dominato dall'Arbola. Ancora, passo di Cornera, Cervandone, Rossa, Corbenas, San Giatto, Val Bondolero...può bastare? Gli incontentabili sappiano che ho citato solo una piccola percentuale del magnifico visibile (e visto) in questa domenica mattina di grazia.
Per il ritorno, decido di restare nel bianco e invece di scendere per la via di salita, mi mantengo alto sulla destra della valle, passando sotto la cresta di numerosi panettoni di cui non conosco ilo nome.
Arrivo dunque alla base del monte Cazzola, che, abbandonata la neve, risalgo liberamente su ripidissimo prato, per accomodarmi sull'ampia vetta segnalata da una semplice croce.
Scendo sul versante opposto e decido di puntare gli impianti di risalita delle piste del Devero. Raggiunto il pilone superiore, seguo tutti gli altri, arraggiandomi nel superamento di distese di rododendri, prati scoscesi e ultimi residui di neve. Questo percorso (che è alternativo a quello classico che fa passare per il Lago Nero e l'Alpe Misanco) mi riporta velocemente alla piana di Devero, dove ho temporanea residenza.
Gita svolta di primo mattino, pertanto neve quasi sempre portante, a tratti ghiacciata, qualche inevitabile "sfondone".
Sviluppo: 14.5 km; SE: 24 km.
Il dislivello tiene conto di qualche saliscendi dalla punta d'Orogna al monte Cazzola.
Tempi comprensivi di pause (30 minuti circa). Progressione rallentata dalla neve. Con sentiero estivo, si può ridurre del 20%.
Parto dalla piana di di Devero, località Canton, all'alba, mi dirigo in piano prima in località Ai Ponti e successivamente in località "Piedimonte". Lasciato a sinistra il sentiero che sale all'alpe Misanco, mi infilo nell'abitato, lo attraverso e comincio a risalire il costolone su traccia molto ben disegnata che evita pendenze da fiatone. In qualche decina di minuti pervengo dunque al formidabile altopiano denominato Pian Buscagna. Esso è circondato da due catene di montagne, a nord molto alte e affilate (lì c'è il Cervandone), a sud da panettoni più bassi. Oltre, il massiccio del Cistella, domina lo sguardo.
L'attraversamento dell'altopiano avviene in piano, seguendo diritto il sentiero della GTA (quello che porta all'alpe Veglia) e costeggiando un torrente ora impetuoso, ora pacifico, che serpeggia a destra e sinistra con fare americano. In fondo a Buscagna, il sentiero sparisce cancellato dall'ancora abbondante neve, ma in una mattinata come questa si può salire a vista su pendii mai estremi, puntando la sella che prende il nome di Scatta d'Orogna, affiancata dall'omonima e vicina punta. Nell'orientamento mi aiutano le foto memorizzate viste su hikr ad opera di qualche escursionista preciso che ringrazio.
Via via che si sale, aumenta la copertura nevosa, giungendo ad un livello di circa un metro nella parte alta del percorso. Proprio in dirittura d'arrivo, le pendenze si accentuano, così che il raggiungimento della meta abbia la sua piena soddisfazione. Punto direttamente alla vetta (un ammasso di pietre solcate da un sentierino), ma in estate conviene arrivare al passo e girare a sinistra per raggiungere la cima in pochi minuti. Panorama eccezionale sul pizzo Diei, sul Monte Leone, sulla Val Buscagna, Devero, Crampiolo e lago dominato dall'Arbola. Ancora, passo di Cornera, Cervandone, Rossa, Corbenas, San Giatto, Val Bondolero...può bastare? Gli incontentabili sappiano che ho citato solo una piccola percentuale del magnifico visibile (e visto) in questa domenica mattina di grazia.
Per il ritorno, decido di restare nel bianco e invece di scendere per la via di salita, mi mantengo alto sulla destra della valle, passando sotto la cresta di numerosi panettoni di cui non conosco ilo nome.
Arrivo dunque alla base del monte Cazzola, che, abbandonata la neve, risalgo liberamente su ripidissimo prato, per accomodarmi sull'ampia vetta segnalata da una semplice croce.
Scendo sul versante opposto e decido di puntare gli impianti di risalita delle piste del Devero. Raggiunto il pilone superiore, seguo tutti gli altri, arraggiandomi nel superamento di distese di rododendri, prati scoscesi e ultimi residui di neve. Questo percorso (che è alternativo a quello classico che fa passare per il Lago Nero e l'Alpe Misanco) mi riporta velocemente alla piana di Devero, dove ho temporanea residenza.
Gita svolta di primo mattino, pertanto neve quasi sempre portante, a tratti ghiacciata, qualche inevitabile "sfondone".
Sviluppo: 14.5 km; SE: 24 km.
Il dislivello tiene conto di qualche saliscendi dalla punta d'Orogna al monte Cazzola.
Tempi comprensivi di pause (30 minuti circa). Progressione rallentata dalla neve. Con sentiero estivo, si può ridurre del 20%.
Tourengänger:
rochi

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