Monte Grona (1736m) - Ferrata del Centenario
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Una ferrata impegnativa e parecchio lunga dal panorama mozzafiato. Un giretto pomeridiano di 4-5 ore, esattamanete quello che ci vuole per motivare un 17enne climber alla ricerca di emozioni (ovviamente non sono io...). Finalmente la mitica Ferrata del Centenario.
Lasciata l' auto all' ultimo tornante (si, perche' il mio 4x4 pesa 2 tonellate e le sterrate chi puo dirlo...) ci incamminiamo e scopriamo poco dopo il vero posteggio ... saliamo per l' ottimo sentiero sotto il sole cocente. Io gia' sudo forte, ma Il deal e' ovvio: io porto su lo zaino (...' tu hai le gambe forti... io le braccia'...) mentre
SamX se lo cucca sulla ferrata. Cosi dopo 50 min arriviamo al rifugio Menaggio passando dal sentiero alto: la vista e' splendida. Visto l' orario gia' inoltrato dopo il veloce chinotto rinfrescante ripartiamo subito e dopo ca. 20min arriviamo all' attacco per un esile ma ottimo sentiero.
Forse 'ficchiu miu' non aveva capito che saremmo andati a fare 'na roba seria'. Appena vede l' attacco e gli spiego che questo e' uno dei tanti pezzi verticali subito capto che e' pronto per il challenge - zaino in spalla. Sicuramente e' pronto, arrampicando 6b onsight da primo ha una forza da orso.. ma lo saro' io? un po di streching ed e' subito adrenalina.
Non mi divago nelle descrizioni dettagliate del percorso: vedi le ottime relazioni di
GBal (qui) e di
Simone86 (qui). I cinque torrioni sono assolutamente splendidi e il panorama sui due (tre a dire il vero, con il Lago Piano) laghi ci lascia a bocca aperta. La vista, quando non e' sulla roccia, spazia dalle Grigne al Monte Rosa, un poco offuscato dalle nubi, passando dal Ceresio che sembra un fiordo norvegese con il San Salvatore (?) la' in fondo. Secondo lo stile di progressione scelto si utilizzano le mani per roccia/roccia, catena/roccia o addirittura, se si vuole fare dell' allenamento (ne'
SamX..) progredire di forza bruta per catena/cavo. Vi sono parecchie parti verticali o leggermente strapiombanti e l' impegno delle braccia e' assolutamente necessario in quei punti per avanzare. Alcuni passaggi sono a dir poco splendidi e il tutto e' molto variato: camini, piccoli speroni, placche, traverse, strapiombi, crestine, sentiero). Dare una gradazione alpinistica e' difficile ma direi che la maggior parte si svolge sul III o IV UIAA e solo in alcuni passaggi di V o sopra si sono utilizzate poche staffe per i piedi. Poco importa credo, visto che il D della ferrata comunque gia' dice abbastanza sulla difficolta' d' insieme. La protezione e' esemplare e ci sono due uscite d' emergenza - ottima accortezza su di un percorso abbastanza lungo in caso si temporali o pioggia. Trattasi di un percorso non per principianti ed una certa esperienza fisica e psichica d' arrampicata o ferrata e' necessaria: nei tratti verticali i nodi sul cavo sono comunque lontani anche 4-5m e cadere in quel frangente avrebbe consequenze rovinose (anche se probabilmente non fatali).
Visto che era gia' pomeriggio avanzato e le nostre teste erano in continuo sovrastate da nubi grigie d' alta quota, ero sempre all' erta su eventuali peggioramenti. Il favonio ha invece tenuto alla grande e cosi' siamo prima o poi arrivati in vetta dopo aver superato il 4 e il 5o stupendo torrione. Il panorama e' mozzafiato e dopo l' attimo Zen vicino alla croce sulla rosa dei venti mangiamo un bel salamino, beviamo e ci incamminiamo per la discesa. Per il Sentiero Direttissima, ripido ed a tratti esposto, torniamo al Rifugio in ca. 30 minuti.
Dopo il secondo Chinotto al rifugio ed un' effimera ricerca della casa di Georgie Boy a Bellagio (non avevamo il cannocchiale, senno la trovavo... :), scendiamo dal sentiero sotto il filo e in 20 min siamo all' auto. Scendiamo a Menaggio dove chiudiamo in bellezza comprando un graande salame nostrano e con una beella magnata.
E' stata una gita memorabile con
SamX. A cena mi rivela che, una volta all' attacco, non era poi cosi' sicuro se io fossi in grado di andar su di li... evviva le future generazioni - per fortuna che ci sono loro !!
Lasciata l' auto all' ultimo tornante (si, perche' il mio 4x4 pesa 2 tonellate e le sterrate chi puo dirlo...) ci incamminiamo e scopriamo poco dopo il vero posteggio ... saliamo per l' ottimo sentiero sotto il sole cocente. Io gia' sudo forte, ma Il deal e' ovvio: io porto su lo zaino (...' tu hai le gambe forti... io le braccia'...) mentre

Forse 'ficchiu miu' non aveva capito che saremmo andati a fare 'na roba seria'. Appena vede l' attacco e gli spiego che questo e' uno dei tanti pezzi verticali subito capto che e' pronto per il challenge - zaino in spalla. Sicuramente e' pronto, arrampicando 6b onsight da primo ha una forza da orso.. ma lo saro' io? un po di streching ed e' subito adrenalina.
Non mi divago nelle descrizioni dettagliate del percorso: vedi le ottime relazioni di



Visto che era gia' pomeriggio avanzato e le nostre teste erano in continuo sovrastate da nubi grigie d' alta quota, ero sempre all' erta su eventuali peggioramenti. Il favonio ha invece tenuto alla grande e cosi' siamo prima o poi arrivati in vetta dopo aver superato il 4 e il 5o stupendo torrione. Il panorama e' mozzafiato e dopo l' attimo Zen vicino alla croce sulla rosa dei venti mangiamo un bel salamino, beviamo e ci incamminiamo per la discesa. Per il Sentiero Direttissima, ripido ed a tratti esposto, torniamo al Rifugio in ca. 30 minuti.
Dopo il secondo Chinotto al rifugio ed un' effimera ricerca della casa di Georgie Boy a Bellagio (non avevamo il cannocchiale, senno la trovavo... :), scendiamo dal sentiero sotto il filo e in 20 min siamo all' auto. Scendiamo a Menaggio dove chiudiamo in bellezza comprando un graande salame nostrano e con una beella magnata.
E' stata una gita memorabile con

Communities: Klettersteige, Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (8)