Anello di Vararo/ Messa Monte Nudo- Valcuvia
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Escursione ad anello attorno a Vararo in Valcuvia su quattro cime che offrono spettacolari panorami tra Valcuvia e Verbano. Il culmine della gita è la partecipazione alla messa che ogni anno viene celebrata nel giorno dell'Ascensione sulla cima più elevata del gruppo: il Monte Nudo.
La Messa in vetta viene celebrata dal 1998, anno della costruzione della croce a cura degli Amici della Montagna di Cuveglio ed è dedicata a Piero Felli, promotore ed esecutore di questa opera, che è venuto a mancare poche settimane dopo l'inaugurazione.
Facendo parte di questo gruppo e dovendo organizzare un'escursione per il CAI di Laveno, ho scelto di mettere insieme le due cose: gita e messa sul Monte Nudo. La gita si svolge su quattro cime raggiungibili da Vararo con brevi passeggiate ma che collegate insieme costituiscono un'escursione abbastanza impegnativa. Per i meno allenati ho previsto la possibilità di inserirsi nella gita dopo la discesa dal Sasso del Ferro, evitando il primo tratto.
In 14 escursionisti ci ritroviamo nel parcheggio di Vararo (755) e partiamo sulla strada asfaltata per Casere. Svoltiamo a sinistra su una strada che si abbassa dolcemente in direzione di un azienda agricola. Deviamo a destra su una pista forestale, non segnata, che risale nel bosco. La pista finisce nei pressi di un rudere e diventa sentiero. Proseguiamo su una traccia che si immette su una pista forestale in direzione della Piana. La strada finisce e dopo un tratto di sentiero pianeggiante, incrociamo la via, segnata in biancorosso che sale seguendo la costa est del monte. Dopo alcuni ripidi tratti nel bosco sbuchiamo sulla vecchia pista di sci. Facciamo una breve deviazione per scendere al Poggio Vararo, panoramica terrazza affacciata all'abitato di Vararo, da cui si può vedere quasi tutto l'itinerario che ci aspetta. Tornati sui nostri passi, arriviamo brevemente alla cima del Sasso del Ferro (1062), da cui si può ammirare il basso Verbano, i laghi del varesotto, la pianura e il profilo degli appennini. Scendiamo lungo la pista di sci al Poggio Sant'Elsa (949). La pista di sci venne aperta nel 1974 e restò attiva fino ai primi anni ottanta e quindi abbandonata per scarso innevamento. Al ristorante del poggio ci concediamo una pausa caffè e, dopo aver ammirato dalla terrazza la vista su Laveno e le Isole Borromee, riprendiamo la via. Sulla strada sterrata scendiamo a Casere(761), da dove inizia la risalita. Seguendo le indicazioni per i Pizzoni di Laveno usciamo dal piccolo borgo salendo nel bosco. Il sentiero sbuca sulla strada asfaltata che sale al Passo Cuvignone. Seguiamo un tratto di strada quindi, seguendo i cartelli, svoltiamo a sinistra, cambiando decisamente direzione e saliamo nel bosco al Passo Barbè (874), sella che separa il Sass Barbè (considerato il I° pizzone) dalla cresta dei Pizzoni di Laveno. Al passo cambiamo direzione e arriviamo sulla cresta rocciosa che si alza dal bosco fino a restare in campo aperto e arriviamo alla croce di vetta sul II° dei Pizzoni di Laveno (1018). Su questo tratto di sentiero è necessario l'aiuto delle mani per la progressione. Raggiungiamo le altre due escursioniste che erano partite da Casere e, dopo una breve sosta sulla panoramica cima, ripartiamo con loro. Il percorso segue integralmente la cresta in un alternarsi di cime e passi con continui saliscendi. Il secondo pizzone è il più panoramico mentre le altre cime offrono visioni parziali. L'ultima cima della cresta, il Monte La Teggia (1103) è completamente boschiva. Dopo una pausa per ricompattare il gruppo, ripartiamo scendendo brevemente sulla strada all'altezza del Passo Cuvignone (1050). Seguiamo la strada scendendo in direzione di Vararo e, al primo tornante la abbandoniamo svoltando a sinistra su una sterrata chiusa da una sbarra. Seguiamo la strada raggiungendo una piazzola, crocevia di sentieri, attrezzata con tavoli da picnic. Svoltiamo a destra sul sentiero che sale al vicino Monte Crocetta (1117), punto di decollo per deltaplani e parapendii. La cima è segnalata da una manica a vento mentre, un centinaio di metri in direzione di Vararo c'è una croce in posizione meno elevata ma più affacciata alla valle. Sostiamo per lo spuntino quindi riprendiamo il cammino. Torniamo al crocevia con i tavolini e, ignorata la via che scende a Pozpian, prendiamo la tagliafuoco che sale verso il Monte Nudo. Dopo un tratto ripido il percorso spiana ed entra in una pineta. Arriviamo ad un bivio dove abbandoniamo la tagliafuoco per salire a sinistra sulla via di cresta. Il sentiero procede su facili roccette in ambiente boschivo che ogni tanto si apre offrendo ampie visuali su entrambi i lati della cresta. Raggiungiamo un grosso cartellone ripetitore e in piano arriviamo alla croce del Monte Nudo (1235). La croce non è sul punto più elevato del monte ma su quello più affacciato alla Valcuvia e all'alto Verbano. Aspettiamo l'arrivo di Don Gianluigi ed assistiamo alla Messa in Vetta. Sono presenti 62 persone provenienti perlopiù dal Passo del Cuvignone, tra di esse ci sono tanti bambini e anche due gemelline di 8 mesi. Al termine della messa si canta il "Signore delle Cime" in ricordo degli amici scomparsi in montagna. A conclusione dell'evento gli Amici della Montagna di Cuveglio offrono un rinfresco. Iniziamo la discesa sul sentiero normale che scende nella pineta fino a trovare la tagliafuoco che ci riporta sul percorso dell'andata. Arrivati alla barra sul'ultimo tornante del Cuvignone pieghiamo a sinistra sul sentiero per Vararo. Usciamo dal bosco scendendo dal panoramico crinale erboso lungo la Val Buseggia. Giunti all'altezza di Vararo voltiamo a destra e raggiungiamo il piccolo borgo tornando al punto di partenza.
Partecipanti 15: Dario (capogita), Andrea, Domenico, Daniele, Luigi R., Giulio, Achille, Antonella, Valeria, Cristina, Emilia, LuigiL., Marco, Loredana, Giovanna.
Tempi di percorrenza: 1h15' al Sasso del Ferro, 2h45' al II°Pizzone, 4h15' alla Crocetta, 5h00' al Monte Nudo. Discesa 1h30'. Tempo totale impiegato 9h30' di cui 6h30' di marcia.
Lunghezza del percorso: 16,0km.
Meteo: bello, limpido, passaggi nuvolosi a metà giornata.
La Messa in vetta viene celebrata dal 1998, anno della costruzione della croce a cura degli Amici della Montagna di Cuveglio ed è dedicata a Piero Felli, promotore ed esecutore di questa opera, che è venuto a mancare poche settimane dopo l'inaugurazione.
Facendo parte di questo gruppo e dovendo organizzare un'escursione per il CAI di Laveno, ho scelto di mettere insieme le due cose: gita e messa sul Monte Nudo. La gita si svolge su quattro cime raggiungibili da Vararo con brevi passeggiate ma che collegate insieme costituiscono un'escursione abbastanza impegnativa. Per i meno allenati ho previsto la possibilità di inserirsi nella gita dopo la discesa dal Sasso del Ferro, evitando il primo tratto.
In 14 escursionisti ci ritroviamo nel parcheggio di Vararo (755) e partiamo sulla strada asfaltata per Casere. Svoltiamo a sinistra su una strada che si abbassa dolcemente in direzione di un azienda agricola. Deviamo a destra su una pista forestale, non segnata, che risale nel bosco. La pista finisce nei pressi di un rudere e diventa sentiero. Proseguiamo su una traccia che si immette su una pista forestale in direzione della Piana. La strada finisce e dopo un tratto di sentiero pianeggiante, incrociamo la via, segnata in biancorosso che sale seguendo la costa est del monte. Dopo alcuni ripidi tratti nel bosco sbuchiamo sulla vecchia pista di sci. Facciamo una breve deviazione per scendere al Poggio Vararo, panoramica terrazza affacciata all'abitato di Vararo, da cui si può vedere quasi tutto l'itinerario che ci aspetta. Tornati sui nostri passi, arriviamo brevemente alla cima del Sasso del Ferro (1062), da cui si può ammirare il basso Verbano, i laghi del varesotto, la pianura e il profilo degli appennini. Scendiamo lungo la pista di sci al Poggio Sant'Elsa (949). La pista di sci venne aperta nel 1974 e restò attiva fino ai primi anni ottanta e quindi abbandonata per scarso innevamento. Al ristorante del poggio ci concediamo una pausa caffè e, dopo aver ammirato dalla terrazza la vista su Laveno e le Isole Borromee, riprendiamo la via. Sulla strada sterrata scendiamo a Casere(761), da dove inizia la risalita. Seguendo le indicazioni per i Pizzoni di Laveno usciamo dal piccolo borgo salendo nel bosco. Il sentiero sbuca sulla strada asfaltata che sale al Passo Cuvignone. Seguiamo un tratto di strada quindi, seguendo i cartelli, svoltiamo a sinistra, cambiando decisamente direzione e saliamo nel bosco al Passo Barbè (874), sella che separa il Sass Barbè (considerato il I° pizzone) dalla cresta dei Pizzoni di Laveno. Al passo cambiamo direzione e arriviamo sulla cresta rocciosa che si alza dal bosco fino a restare in campo aperto e arriviamo alla croce di vetta sul II° dei Pizzoni di Laveno (1018). Su questo tratto di sentiero è necessario l'aiuto delle mani per la progressione. Raggiungiamo le altre due escursioniste che erano partite da Casere e, dopo una breve sosta sulla panoramica cima, ripartiamo con loro. Il percorso segue integralmente la cresta in un alternarsi di cime e passi con continui saliscendi. Il secondo pizzone è il più panoramico mentre le altre cime offrono visioni parziali. L'ultima cima della cresta, il Monte La Teggia (1103) è completamente boschiva. Dopo una pausa per ricompattare il gruppo, ripartiamo scendendo brevemente sulla strada all'altezza del Passo Cuvignone (1050). Seguiamo la strada scendendo in direzione di Vararo e, al primo tornante la abbandoniamo svoltando a sinistra su una sterrata chiusa da una sbarra. Seguiamo la strada raggiungendo una piazzola, crocevia di sentieri, attrezzata con tavoli da picnic. Svoltiamo a destra sul sentiero che sale al vicino Monte Crocetta (1117), punto di decollo per deltaplani e parapendii. La cima è segnalata da una manica a vento mentre, un centinaio di metri in direzione di Vararo c'è una croce in posizione meno elevata ma più affacciata alla valle. Sostiamo per lo spuntino quindi riprendiamo il cammino. Torniamo al crocevia con i tavolini e, ignorata la via che scende a Pozpian, prendiamo la tagliafuoco che sale verso il Monte Nudo. Dopo un tratto ripido il percorso spiana ed entra in una pineta. Arriviamo ad un bivio dove abbandoniamo la tagliafuoco per salire a sinistra sulla via di cresta. Il sentiero procede su facili roccette in ambiente boschivo che ogni tanto si apre offrendo ampie visuali su entrambi i lati della cresta. Raggiungiamo un grosso cartellone ripetitore e in piano arriviamo alla croce del Monte Nudo (1235). La croce non è sul punto più elevato del monte ma su quello più affacciato alla Valcuvia e all'alto Verbano. Aspettiamo l'arrivo di Don Gianluigi ed assistiamo alla Messa in Vetta. Sono presenti 62 persone provenienti perlopiù dal Passo del Cuvignone, tra di esse ci sono tanti bambini e anche due gemelline di 8 mesi. Al termine della messa si canta il "Signore delle Cime" in ricordo degli amici scomparsi in montagna. A conclusione dell'evento gli Amici della Montagna di Cuveglio offrono un rinfresco. Iniziamo la discesa sul sentiero normale che scende nella pineta fino a trovare la tagliafuoco che ci riporta sul percorso dell'andata. Arrivati alla barra sul'ultimo tornante del Cuvignone pieghiamo a sinistra sul sentiero per Vararo. Usciamo dal bosco scendendo dal panoramico crinale erboso lungo la Val Buseggia. Giunti all'altezza di Vararo voltiamo a destra e raggiungiamo il piccolo borgo tornando al punto di partenza.
Partecipanti 15: Dario (capogita), Andrea, Domenico, Daniele, Luigi R., Giulio, Achille, Antonella, Valeria, Cristina, Emilia, LuigiL., Marco, Loredana, Giovanna.
Tempi di percorrenza: 1h15' al Sasso del Ferro, 2h45' al II°Pizzone, 4h15' alla Crocetta, 5h00' al Monte Nudo. Discesa 1h30'. Tempo totale impiegato 9h30' di cui 6h30' di marcia.
Lunghezza del percorso: 16,0km.
Meteo: bello, limpido, passaggi nuvolosi a metà giornata.
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