Bortelhorn (Skidepot)
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Tornando dal Velan l'elegante Punta del Rebbio si era imposta alla nostra attenzione, il mercoledì successivo fabiano, Piera e Francesco vi avevano fatto un giro trovando neve favolosa anche se in quantità troppo abbondante per permettere loro di arrivare fino all'usuale deposito sci in sicurezza: la domenica successiva vi avevano fatto un giro Giorgio e PG arrivando però solo poco sopra le Bortelhütten.
Oggi siamo in quattro: io, Daniela, Gianni e PG che vuole riprovarci.
Sveglia alle 4 e ritrovo alle 5 ad Azzate. Lungo la strada neppure un bar aperto per un caffè così alle 7,15 abbiamo gli sci ai piedi.
Il tratto iniziale della strada che si addentra nella Borteltal è un continuo togli e metti gli sci, il primo canale che incontriamo ha svalangato abbondantemente, poi arriviamo ad un primo guado, alcuni tratti senza neve ma, dopo il secondo attraversamento del ruscello la neve diviene continua.
PG decide di risalire il sentiero estivo che porta alle Bortelhütten, come aveva già fatto la volta scorsa, io, Dani e Gianni decidiamo invece di risalire il ripido canale di fronte a noi.
Le mie pelli sono praticamente alla fine per cui metto subito i rampanti, Gianni mi imita mentre Daniela si fida (troppo) della qualità delle sue pelli di foca. A metà canale si troverà a doverli mettere in condizioni alquanto precarie, per fortuna che il buon Gianni interviene a darle una mano.
Lavorando praticamente solo di rampanti arrivo rapidamente fuori dal canale, una gran sudata, finalmente al sole mi fermo ad aspettare Gianni e Daniela, sento PG chiamare dal versante opposto della valletta ma non riesco ad individuarlo.
Ora la pendenza si raddolcisce, puntiamo ad un colle leggermente spostato sulla sinistra, raggiuntolo attraversiamo un vallone abbondantemente svalangato per portarci sul costone su cui sorgono le Bortelhütten ma un centinaio di metri al di sopra di queste.
Ora non ci resta che puntare al ben visibile Bortelhorn. Il caldo è decisamente allucinante, Daniela decide di fermarsi su un monterozzo, PG è avanti, io e Gianni proseguiamo, faccio ancora un duecento metri di dislivello poi decido di fermarmi anch'io, Gianni prosegue per raggiungere PG.
Faccio qualche foto: da qui riesco ad ammirare il Leone in tutta la sua possenza ed anche l'Aletschhorn che appare inquadrato fra due montagnole vicine.
Preparo gli sci e scendo per raggiungere Daniela, la neve è un magnifico firn primaverile, l'ideale sarebbe continuare la discesa ma decidiamo di aspettare i nostri due compagni.
Vediamo scendere diversi scialpinisti e ne vediamo anche un terzetto, piuttosto agé che salgono e superano il nostro monterozzo con grande calma, "dove andranno mai a quest'ora?"
È quasi l'una ed ecco arrivare Gianni e PG, i nostri sci sono già pronti, li infiliamo e partiamo con loro, la prima parte della dscesa è veramente da urlo: pare di essere in pista, raggiungiamo il costolone sovrastante le Bortelhütten e riattraversiamo il vallone svalangato, qualche breve tratto di ravanamento e siamo nel bosco rado sopra il canale, qui la neve è decisamente più rammollita, il canale invece tiene ancora, vista la sua pendenza ed esposizione ha preso meno sole, il tratto finale però è veramente allo stato liquido, mi fermo un secondo per attendere che Gianni liberi la traccia e sprofondo letteralmente in una voragine che si apre sotto di me, passo dieci minuti a smoccolare per uscire dal buco e finalmente riesco a riprendere la discesa.
Il guado del ruscello , fatto stamattina sci ai piedi, ora richiede l'attraversamento sci in mano: il ponte di neve non da alcuna garanzia di tenuta.
La stradina che segue è un continuo metti e togli ma ci offre comunque qualche tratto divertente, in breve eccoci a Bärisal ed all'auto.
Decidiamo di fare una sosta da Arnold a Simplondorf per una meritata birra ma scopriamo che il giovedì è giorno di chiusura, poco male scendiamo fino ad Iselle e finalmente possiamo dissetarci adeguatamente.
Gran bella gita in un magnifico ambiente, nonostante si sia scesi un po' tardi la sciata è stata, almeno per 700 - 800 metri veramente magnifica. Gianni e PG sono saliti fino alla bocchetta alla base della cresta Sud Ovest, il deposito sci canonico, da cui hanno potuto vedere la progressione di una cordata di tre italiani che, unici nella giornata, hanno raggiunto la cima nonostante l'alternarsi di neve molle e dura sull'esile filo di cresta, come ci hanno raccontato una volta arrivati alle auto. Chapeau.
Oggi siamo in quattro: io, Daniela, Gianni e PG che vuole riprovarci.
Sveglia alle 4 e ritrovo alle 5 ad Azzate. Lungo la strada neppure un bar aperto per un caffè così alle 7,15 abbiamo gli sci ai piedi.
Il tratto iniziale della strada che si addentra nella Borteltal è un continuo togli e metti gli sci, il primo canale che incontriamo ha svalangato abbondantemente, poi arriviamo ad un primo guado, alcuni tratti senza neve ma, dopo il secondo attraversamento del ruscello la neve diviene continua.
PG decide di risalire il sentiero estivo che porta alle Bortelhütten, come aveva già fatto la volta scorsa, io, Dani e Gianni decidiamo invece di risalire il ripido canale di fronte a noi.
Le mie pelli sono praticamente alla fine per cui metto subito i rampanti, Gianni mi imita mentre Daniela si fida (troppo) della qualità delle sue pelli di foca. A metà canale si troverà a doverli mettere in condizioni alquanto precarie, per fortuna che il buon Gianni interviene a darle una mano.
Lavorando praticamente solo di rampanti arrivo rapidamente fuori dal canale, una gran sudata, finalmente al sole mi fermo ad aspettare Gianni e Daniela, sento PG chiamare dal versante opposto della valletta ma non riesco ad individuarlo.
Ora la pendenza si raddolcisce, puntiamo ad un colle leggermente spostato sulla sinistra, raggiuntolo attraversiamo un vallone abbondantemente svalangato per portarci sul costone su cui sorgono le Bortelhütten ma un centinaio di metri al di sopra di queste.
Ora non ci resta che puntare al ben visibile Bortelhorn. Il caldo è decisamente allucinante, Daniela decide di fermarsi su un monterozzo, PG è avanti, io e Gianni proseguiamo, faccio ancora un duecento metri di dislivello poi decido di fermarmi anch'io, Gianni prosegue per raggiungere PG.
Faccio qualche foto: da qui riesco ad ammirare il Leone in tutta la sua possenza ed anche l'Aletschhorn che appare inquadrato fra due montagnole vicine.
Preparo gli sci e scendo per raggiungere Daniela, la neve è un magnifico firn primaverile, l'ideale sarebbe continuare la discesa ma decidiamo di aspettare i nostri due compagni.
Vediamo scendere diversi scialpinisti e ne vediamo anche un terzetto, piuttosto agé che salgono e superano il nostro monterozzo con grande calma, "dove andranno mai a quest'ora?"
È quasi l'una ed ecco arrivare Gianni e PG, i nostri sci sono già pronti, li infiliamo e partiamo con loro, la prima parte della dscesa è veramente da urlo: pare di essere in pista, raggiungiamo il costolone sovrastante le Bortelhütten e riattraversiamo il vallone svalangato, qualche breve tratto di ravanamento e siamo nel bosco rado sopra il canale, qui la neve è decisamente più rammollita, il canale invece tiene ancora, vista la sua pendenza ed esposizione ha preso meno sole, il tratto finale però è veramente allo stato liquido, mi fermo un secondo per attendere che Gianni liberi la traccia e sprofondo letteralmente in una voragine che si apre sotto di me, passo dieci minuti a smoccolare per uscire dal buco e finalmente riesco a riprendere la discesa.
Il guado del ruscello , fatto stamattina sci ai piedi, ora richiede l'attraversamento sci in mano: il ponte di neve non da alcuna garanzia di tenuta.
La stradina che segue è un continuo metti e togli ma ci offre comunque qualche tratto divertente, in breve eccoci a Bärisal ed all'auto.
Decidiamo di fare una sosta da Arnold a Simplondorf per una meritata birra ma scopriamo che il giovedì è giorno di chiusura, poco male scendiamo fino ad Iselle e finalmente possiamo dissetarci adeguatamente.
Gran bella gita in un magnifico ambiente, nonostante si sia scesi un po' tardi la sciata è stata, almeno per 700 - 800 metri veramente magnifica. Gianni e PG sono saliti fino alla bocchetta alla base della cresta Sud Ovest, il deposito sci canonico, da cui hanno potuto vedere la progressione di una cordata di tre italiani che, unici nella giornata, hanno raggiunto la cima nonostante l'alternarsi di neve molle e dura sull'esile filo di cresta, come ci hanno raccontato una volta arrivati alle auto. Chapeau.
Tourengänger:
paoloski
Communities: Hikr in italiano, Skitouren
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