Alpe di Gesero, sommità quotata 1875 m
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Impegnativa escursione in alta Valle Morobbia, parzialmente con le ciaspole.
In salita racchette da neve a partire dall’Alpe Croveggia (1547 m); in discesa fino alla quota di 1430 m.
Inizio dell’escursione: ore 8:40
Fine dell’escursione: ore 14:30
Temperatura alla partenza: 3°C
Temperatura al rientro: 18°C
Percorro in assoluta tranquillità la strada della valle gustandomi i villaggi ancora a misura d’uomo. Anche da queste parti noto numerose auto targate ZH, AG, LU, ZG e via dicendo: parecchie case sono state ristrutturate in edifici di vacanza per gli amici confederati.
È interessante notare come la colonizzazione della Valle Morobbia inizi con l’età del ferro: infatti tanto il versante italiano che quello svizzero sono ricchi di questo minerale, la cui estrazione proseguì fino all’inizio del 1800. Lo sfruttamento delle vene ferrose e la lavorazione del materiale estratto costituirono un elemento di grande importanza per l’economia della Valle Morobbia e della vicina Val Cavargna.
Lascio l’auto al posteggio posto all’inizio del paese di Carena: 13 stalli più 5 o 6 laterali. Parto dall’ex Dogana Svizzera (959 m) alle 8.45. Il segnavia mi fa imboccare una scalinata acciottolata tra le case alte del villaggio. Dopo qualche decina di metri non sento più il frescolino. Dai 1000 m entro in un bosco misto di latifoglie, che più in alto diventa una stupenda faggeta e più su ancora un’abetaia. Quanta legna c’è in Ticino: è una delle poche risorse naturali che abbondano nel nostro cantone.
Dalle radure naturali e dal varco creato dalla linea elettrica a 16 kV Carena – Gesero, si possono osservare le maestose montagne che delimitano a S la Valle Morobbia.
Una cerva corre in discesa a circa 20 m di distanza: troppo veloce perché possa fotografarla.
A 1450 m circa esco dal bosco fitto e incontro il primo alpeggio dell’escursione l’Alpe Croveggia (1547 m). Compio un giro dell’edificio principale alla ricerca di qualche curiosità: nulla che meriti una citazione. Da qui via sono costretto a montare le ciaspole. Non c’è nessuna traccia fresca; ogni tanto mi sembra tuttavia di intravedere un lieve infossamento nella neve che mi fa pensare al passaggio di qualche escursionista.
Dai 1600 m di quota il paesaggio diventa molto suggestivo: mi trovo su un panoramico pascolo con alcuni abeti sparsi.
I paletti segnavia non emergono dalla neve. Per intuito compio una lunga traversa in direzione della sella a quota 1745 m, che costituisce il limite tra la Valle Morobbia e la Valle d’Arbedo. Mi gusto nel migliore dei modi questa meraviglia della natura: numerose interruzioni per foto, per video, per mms e per momenti di pura contemplazione.
Pochi metri prima di raggiungere la sella emerge all’improvviso il maestoso Corno di Gesero (2227 m): con la neve incute molto rispetto! Ad oriente si estende l'Alpe di Gesero (1706 m), una proprietà del Patriziato di Arbedo, raggiungibile nella bella stagione da Roveredo tramite una stradina lunga circa 20 km.
Corno di Gesero (2227 m)
Non c’è in giro anima viva!
A SE degli edifici dell’alpeggio vedo un’interessante sommità: la designo come meta della ciaspolata odierna. Anche su questo pascolo imbiancato il paesaggio è incantevole. Mi abbasso solo di pochi metri nella Valle d’Arbedo, poi punto dritto verso il promontorio quotato sulla mappa 1:25000 1875 m. Lo raggiungo dopo quasi tre ore e mezzo di cammino da Carena. Su questa cresta, lo spessore della neve soffiata è di circa un metro e mezzo.
La Capanna Gesero (1765 m), semisommersa dalla neve è a circa 350 m di distanza, più in basso.
La discesa è ovviamente molto più veloce della salita; mi ci vorranno circa 2 h per ritornare a Carena, tenendo le ciaspole fino a 1430 m di quota.
Appagante ciaspolata all’Alpe di Gesero attraverso paesaggi incantevoli, talmente belli da rimanere incantati a guardarli: neve a perdita d’occhio.
Tempo di salita: 3:25 h
Tempo totale: 5:50 h
Dislivello in salita: 930 m
Sviluppo complessivo: 9,4 km
Coordinate Capanna Gesero: 729.880/115.820
Difficoltà: T2/WT3
SLF: 2
Copertura della rete cellulare: buona
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