Più che un salto....un saltino!
Fuori nevica......giornata ideale per tornare con i ricordi al mare, a un mare stupendo, quello delle “Calanques”, un tratto di costa tra i più belli del Mediterraneo.
Primavera 2000: da tempo Lella spinge per andarci e il momento è arrivato. Lorenz e Luca, in quel periodo nostri abituali compagni di merende, sono entusiasti della scelta e anche Francesca, nostra figlia, alla parola “mare”, quel tipo di mare, fà salti di gioia....lascia a casa il moroso e si aggrega!
La voce si sparge in giro e alla partenza ci troviamo in dodici.....mica male! Tutti ragazzi......quasi!
Si parte per la Provenza. Arriviamo al camping di Cassis nel pomeriggio. All'ingresso troviamo Marco e Barbara che ci hanno preceduto piuttosto sconsolati.
“Che c’è?”
“Non c’è un buco libero in campeggio.” Mi dice Marco.
“Impossibile!”
Vado alla reception e torno con la buona notizia: “C’è posto per tutti ragazzi, andiamo! Marco....a volte basta un sorriso, anche se davanti non hai una bella gnocca!"
Pasqua, Camping di Cassis.
Di buon’ora usciamo dalle nostre tende, smontiamo e prepariamo gli zaini. Pesantucci, ma trasportabili....tranne due, quelli di Lorena e Sergio, alle prese con la loro prima (e ultima) esperienza del genere.
“Ma cosa ci avete messo dentro?”
“Tutto quello che ci serve”.
“Ragazzi....non ci stiamo imbarcando per una crociera.....e la tenda? A cosa vi serve?”
“Be....vorremmo avere la nostra intimità!”
“Non sono tanto sicuro che avrete la possibilità di montare la tenda dove bivaccheremo. In ogni caso, avrete dieci persone intorno che al primo mugolio vi faranno un culo cosi!”
".....E tutta quella roba da mangiare? Avete intenzione di fare mercato?"
"Aldo......Sergio è un mangione, non vorrei.....?"
E' vero, Sergio è grande e grosso......e io, pervaso da un filo di sana cattiveria già me lo immagino sul muro del pianto a tirar giù madonne!
Non insisto.....
Lasciamo un’auto a Cassis e con le altre partiamo per Callelongue dove inizieremo a camminare.
Il cielo è coperto, è prevista pioggia. La scamperemo fino a Sormiou, poi sarà una lotta: acqua, vento e zaini pesanti.....un paio di questi mostruosi! Le mantelle col vento non riparano più di tanto anzi, sono d’impiccio. Arriviamo a Morgiou bagnati fradici, d’acqua e di sudore. Sergio manifesta già i primi sintomi di sbandamento!
Tutte le case del porticciolo sono chiuse. Una di queste ha giusto una veranda che fà al caso nostro. Ci accampiamo lì sotto, dove troviamo anche tavoli e sedie per poter cucinare e cenare comodi.....un lusso sfrenato!
All’ora di cena inizia la sfilata delle “Buste Knorr”..... Sono finiti i tempi dei minestroni liofilizzati: scorrono in rassegna risotti ai funghi porcini, creme d’asparagi, penne all’arrabbiata..... Acqua e vento sono dimenticati......bivacco è bello!
Per la notte stendiamo allineate le nostre stuoie mentre in un anfratto, fuori dalla veranda, qualcuno innalzerà la tenda.
Pasquetta, Port de Morgiou.
Siamo svegliati da una luce accecante...... la giornata è fantastica!
Nei prossimi due giorni non troveremo sorgenti. Per stare leggeri io e Lella partiamo con soli due litri d’acqua a testa. Ci basteranno per bere, cucinare e darci una sciacquatina alla “sala giochi”!
Il percorso di oggi è davvero spettacolare. Fà molto caldo e il sole picchia, ma una volta lassù, al Col de la Candelle, quattrocento metri a picco sul mare, sarà fantastico! Sul colle ci accoglie anche una piacevole brezza; sosteremo a lungo prima di riprendere il cammino.
Nel pomeriggio infine arriviamo a En Vau, splendida cala dove passeremo la notte. C’è un sacco di gente, perdipiù climbers, ma di quelli che arrampicano su monotiri con alla base lo stereo a palla......un casino! Per fortuna al calar della sera se ne andranno quasi tutti, chi in barca e chi a piedi, ma dormire qui, dove ormai la magia si è spezzata, non ci piace per niente.
Ci guardiamo intorno......Marco nota un bel terrazzo a picco sul mare dove potremmo starci tutti. Salito per verificare, ci fà cenno di raggiungerlo.....e qui nasce il problema. Sergio non ce la fà più. Quei venti metri da risalire usando le mani, con la "croce" sulle spalle, sono per lui insuperabili!
Lo guardo.....e con un sorriso beffardo gli ricordo che....."non ci stavamo imbarcando per una crociera!”.
Tuttavia il problema è presto risolto: Sergio e Lorena rimarranno giù! Dispiace per lei.....a noi!
Intanto Gisela (leggi Ghisela) e Gabriele, tiran fuori corda e ferramenta e si fanno qualche tiro in falesia (Gabri, 55 chili di acciaio, può permettersi di portare qualsiasi zaino).
La serata sarà indimenticabile.....solita rassegna di prelibatezze per cena, poi un salto al Bar Boni per caffè, ammazzacaffè e cazzeggio, infine tutti a nanna!
Terzo e ultimo giorno.
Al risveglio l’aria è frizzante. Siamo in ombra e facciamo colazione imbacuccati.
E’ triste lasciare questo posto, un hotel così non è facile da trovare.
Be, si.....non c’è il posto auto, ma in quanto a stelle.....non sono riuscito a contarle!
Non ci sarà molto da camminare oggi per raggiungere Cassis, ma c’è da risalire il Plateau de Cadeiron, dove si dovranno usare le mani per facili roccette. Sergio, con "l'immobile" sulle spalle, non ci prova nemmeno, perciò gli dò la mappa, gli spiego la strada e con Lorena farà un percorso alternativo, più lungo ma elementare. L’appuntamento è a Port Pin.
Anche oggi fà caldo e il sole picchia. In aprile non te lo aspetti, ma qualcuno manifesta già segni di ustioni.
Arriviamo presto a Port Pin, dove sostiamo in attesa dei nostri due compagni. L’acqua è tremendamende gelata, ma la voglia di un bagno in questo mare ci prende. Armati di tanto coraggio i più temerari si tufferanno!
Ricomposto il gruppo in breve raggiungiamo Cassis. Io e Lorenz rimaniamo in spiaggia con le donne, mentre gli altri andranno a recuperare le auto a Callelongue.
In quattro ripartono subito per casa, noi rimanenti invece andremo al Verdon per fare l’indomani il Sentiero Martel, ma questa è un’altra storia
Calanques, istruzioni per l’uso:
Si possono fare in un giorno, se volete farvi del male!
Si possono fare in due giorni, se avete l’esigenza della “prestazione”!
Se invece tutto quello che si trova tra il punto di partenza e la meta finale non lo ritenete "avvicinamento" ma "viaggio", allora prendetevela comoda e ve la godrete!
The Beach Gang:
Graziella, Francesca, Aldo, Luca, Lorenzo, Paolo, Marco, Barbara, Gabriele, Gisela , Lorena, Sergio
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