Parque Nacional Los Glaciares - Laguna Torre e Mirador Maestri
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Da ieri sera siamo a El Chaltén, piccolo villaggio turistico a 400 metri di quota situato ai piedi della Cordigliera delle Ande, luogo che si rivelerà essere il più bello e apprezzato del nostro viaggio. Amiamo la tranquillità, stare in mezzo al nulla, niente caos, solo montagne e gente (poca per fortuna) che arriva un po’da ogni dove e condivide la nostra stessa passione, del resto El Chaltén è ufficialmente la capitale argentina del trekking!
Siamo arrivati qui in bus in tarda serata da El Calafate, circa tre ore e mezza di viaggio (abbiamo viaggiato con Chaltén Travel) in mezzo al nulla attraverso la pampa argentina.
Dopo aver visto il Glaciar Perito Moreno, la giornata si è conclusa con un secondo grande regalo, infatti arrivando a El Chaltén ci siamo goduti uno splendido tramonto sulla Cordigliera delle Ande e in particolare sulle cime del Fitz Roy e del Cerro Torre che all’orizzonte si tingevano d’arancione, che spettacolo! Dai numerosi diari di viaggio letti prima di partire so che questa è una gran fortuna, molti infatti vengono a El Chaltén e durante la loro permanenza non riescono proprio a vederle queste due famose torri di granito, spesso rimangono nascoste dietro enormi nuvoloni.
L’altra gradita sorpresa al nostro arrivo ce l’ha riservata l’alloggio, prenotato all’ultimo, l’Hotel Cumbres Nevadas ha tutta l’aria di essere nuovo, molto carino ed accogliente, un’ottima cosa visto che ci staremo per 4 notti. Chicca delle chicche è la finestra della nostra camera che guarda proprio sul Fitz Roy…cosa volere di più?
E se la serata precedente si è conclusa con un splendido tramonto, la mattina del 21 febbraio inizia con un’alba bellissima, al levarsi del sole il Fitz Roy si tinge pian piano di rosa, poi d’arancione…un altro indelebile ricordo.
El Chaltén è così vicino a questa montagna che ci sembra di poterla toccare con mano.
Oggi però lasciamo da parte il Fitz Roy, perché andremo verso l’altro famoso protagonista della Regione, il Cerro Torre.
Il sentiero per la Laguna Torre inizia in fondo alla via del nostro albergo, veniamo accompagnati da due simpatici cani randagi e in 15 minuti siamo al suo imbocco.
È mattina presto e non gira nessuno, siamo soli in mezzo alla natura e al cospetto di montagne finora solo sognate, continuo a pensare “siamo partiti per questo e adesso siamo qui per davvero, è finalmente realtà e lo stiamo vivendo!”, che emozione! Siamo fortunati!
Il sentiero, sempre evidente, ci fa attraversare in leggera salita un bosco di lengas, le foglioline di questo particolare tipo di faggio con l’avvicinarsi della stagione autunnale si stanno lentamente tingendo d’arancione e rendono ancor più bello il paesaggio già di per sè fantastico.
Al termine della salita, dopo circa un’ora e un quarto di cammino raggiungiamo il punto panoramico a 600 metri d'altezza chiamato “Mirador del Cerro Torre”. La vegetazione ostruisce un po’la visuale ma comunque la catena di montagne spettacolari che si srotola davanti ai nostri occhi ci toglie il fiato. Da sinistra a destra appaiono in sequenza: Cerro Solo 2'121 m., Cerro Grande 2'751 m., Cordón Adelas 2'938 m., Cerro Torre 3'102 m., Torre Egger 2'850 m. e Torre Standhart 2'730 m.. Parte di queste montagne sono coperte dal Glaciar Grande e dal Glaciar Torre che insieme terminano nella Laguna Torre, ma questo lo scopriremo solo al raggiungimento della meta.
Proseguendo in leggera discesa arriviamo alla vasta pianura sottostante che attraversiamo senza difficoltà ed una volta in fondo seguiamo le indicazioni dei cartelli e prendiamo a sinistra in direzione della laguna.
Riprendiamo a salire, il terreno è diventato ghiaioso ed in breve ci troviamo sotto al naso la Laguna Torre. Sul posto c’è qualche persona, probabilmente campeggiatori che hanno pernottato in tenda al vicino Campamento De Agostini.
Il luogo è stupendo, il Cerro Torre si alza perfetto alle spalle della Laguna Torre così come l’avevamo visto in numerose foto su internet prima di partire, ma ora non si tratta più solo di un’immagine su uno schermo…vederlo dal vivo è tutt’altra cosa!
Il cielo è leggermente velato ma fa niente, la giornata è bellissima e non potevamo chiedere di meglio! C’è chi sale quassù e non vede nulla, dunque ci sentiamo privilegiati anche se al tempo stesso ci chiediamo “quando la pagheremo”!?!
Dopo il rituale di foto e autoscatti decidiamo, vista l’ottima meteo, di avvicinarci ancora più al Cerro Torre e così imbocchiamo il sentiero che sulla destra fa il giro del lago e conduce al Mirador Maestri, intitolato così in onore del primo presunto salitore del Cerro Torre, lo scalatore italiano Cesare Maestri che sembra compì l’impensabile nell’anno 1959, la scalata di questa parete di granito alta all'incirca 900 metri è considerata infatti una delle più difficili al mondo.
Per arrivare al Mirador ci vogliono ancora 45 minuti di cammino ma una volta sul posto lo spettacolo è assicurato, dal punto panoramico si può osservare il Glaciar Grande ed il Glaciar Torre (un altro piccolo fazzoletto di ghiaccio facente parte dell'immenso Hielo Sur) che dalle montagne scendono a tuffarsi nell’acqua del lago, la corona di montagne si apre con l’imponente Cerro Solo per andar a chiudersi con il Cerro Torre del quale si osservano le tre punte che vanno a comporre quel quadro fatto di granito e verticalità che in molti conoscono, oltre alla punta principale del Cerro Torre alta 3'102m si distinguono così la Torre Egger al centro e la Torre Standhart, più bassa sulla destra.
Aiutandoci con l’obbiettivo zoom di Mauro riusciamo a cogliere più da vicino la grandiosità della parete di granito che abbiamo di fronte, la perfezione fatta montagna!
Non siamo scalatori ma possiamo intuire cosa provino gli amanti di questa disciplina nei suoi confronti.
Dopo una lunga sosta, a malincuore, imbocchiamo la via del ritorno, fa un caldo assurdo e soffriamo l'afa...chi l'avrebbe mai pensato di venire in Patagonia a desiderare l'alzarsi di un po'd'arietta?!
In poco più di tre ore siamo di nuovo a El Chaltén dove puntiamo dritti al bar per gustarci due meritatissime birre Quillmes all'ombra del Fitz Roy.
Giornata da incorniciare, tanti bei ricordi e soprattutto tantissimissimeeeeeee foto!
Tempo impiegato:
Salita 3h fino alla Laguna Torre + 45 minuti fino Mirador Maestri
Discesa 3h 10 minuti
(soste comprese)
Altre foto del nostro viaggio in Patagonia sul sito di Mauro: www.ariafina.ch
Siamo arrivati qui in bus in tarda serata da El Calafate, circa tre ore e mezza di viaggio (abbiamo viaggiato con Chaltén Travel) in mezzo al nulla attraverso la pampa argentina.
Dopo aver visto il Glaciar Perito Moreno, la giornata si è conclusa con un secondo grande regalo, infatti arrivando a El Chaltén ci siamo goduti uno splendido tramonto sulla Cordigliera delle Ande e in particolare sulle cime del Fitz Roy e del Cerro Torre che all’orizzonte si tingevano d’arancione, che spettacolo! Dai numerosi diari di viaggio letti prima di partire so che questa è una gran fortuna, molti infatti vengono a El Chaltén e durante la loro permanenza non riescono proprio a vederle queste due famose torri di granito, spesso rimangono nascoste dietro enormi nuvoloni.
L’altra gradita sorpresa al nostro arrivo ce l’ha riservata l’alloggio, prenotato all’ultimo, l’Hotel Cumbres Nevadas ha tutta l’aria di essere nuovo, molto carino ed accogliente, un’ottima cosa visto che ci staremo per 4 notti. Chicca delle chicche è la finestra della nostra camera che guarda proprio sul Fitz Roy…cosa volere di più?
E se la serata precedente si è conclusa con un splendido tramonto, la mattina del 21 febbraio inizia con un’alba bellissima, al levarsi del sole il Fitz Roy si tinge pian piano di rosa, poi d’arancione…un altro indelebile ricordo.
El Chaltén è così vicino a questa montagna che ci sembra di poterla toccare con mano.
Oggi però lasciamo da parte il Fitz Roy, perché andremo verso l’altro famoso protagonista della Regione, il Cerro Torre.
Il sentiero per la Laguna Torre inizia in fondo alla via del nostro albergo, veniamo accompagnati da due simpatici cani randagi e in 15 minuti siamo al suo imbocco.
È mattina presto e non gira nessuno, siamo soli in mezzo alla natura e al cospetto di montagne finora solo sognate, continuo a pensare “siamo partiti per questo e adesso siamo qui per davvero, è finalmente realtà e lo stiamo vivendo!”, che emozione! Siamo fortunati!
Il sentiero, sempre evidente, ci fa attraversare in leggera salita un bosco di lengas, le foglioline di questo particolare tipo di faggio con l’avvicinarsi della stagione autunnale si stanno lentamente tingendo d’arancione e rendono ancor più bello il paesaggio già di per sè fantastico.
Al termine della salita, dopo circa un’ora e un quarto di cammino raggiungiamo il punto panoramico a 600 metri d'altezza chiamato “Mirador del Cerro Torre”. La vegetazione ostruisce un po’la visuale ma comunque la catena di montagne spettacolari che si srotola davanti ai nostri occhi ci toglie il fiato. Da sinistra a destra appaiono in sequenza: Cerro Solo 2'121 m., Cerro Grande 2'751 m., Cordón Adelas 2'938 m., Cerro Torre 3'102 m., Torre Egger 2'850 m. e Torre Standhart 2'730 m.. Parte di queste montagne sono coperte dal Glaciar Grande e dal Glaciar Torre che insieme terminano nella Laguna Torre, ma questo lo scopriremo solo al raggiungimento della meta.
Proseguendo in leggera discesa arriviamo alla vasta pianura sottostante che attraversiamo senza difficoltà ed una volta in fondo seguiamo le indicazioni dei cartelli e prendiamo a sinistra in direzione della laguna.
Riprendiamo a salire, il terreno è diventato ghiaioso ed in breve ci troviamo sotto al naso la Laguna Torre. Sul posto c’è qualche persona, probabilmente campeggiatori che hanno pernottato in tenda al vicino Campamento De Agostini.
Il luogo è stupendo, il Cerro Torre si alza perfetto alle spalle della Laguna Torre così come l’avevamo visto in numerose foto su internet prima di partire, ma ora non si tratta più solo di un’immagine su uno schermo…vederlo dal vivo è tutt’altra cosa!
Il cielo è leggermente velato ma fa niente, la giornata è bellissima e non potevamo chiedere di meglio! C’è chi sale quassù e non vede nulla, dunque ci sentiamo privilegiati anche se al tempo stesso ci chiediamo “quando la pagheremo”!?!
Dopo il rituale di foto e autoscatti decidiamo, vista l’ottima meteo, di avvicinarci ancora più al Cerro Torre e così imbocchiamo il sentiero che sulla destra fa il giro del lago e conduce al Mirador Maestri, intitolato così in onore del primo presunto salitore del Cerro Torre, lo scalatore italiano Cesare Maestri che sembra compì l’impensabile nell’anno 1959, la scalata di questa parete di granito alta all'incirca 900 metri è considerata infatti una delle più difficili al mondo.
Per arrivare al Mirador ci vogliono ancora 45 minuti di cammino ma una volta sul posto lo spettacolo è assicurato, dal punto panoramico si può osservare il Glaciar Grande ed il Glaciar Torre (un altro piccolo fazzoletto di ghiaccio facente parte dell'immenso Hielo Sur) che dalle montagne scendono a tuffarsi nell’acqua del lago, la corona di montagne si apre con l’imponente Cerro Solo per andar a chiudersi con il Cerro Torre del quale si osservano le tre punte che vanno a comporre quel quadro fatto di granito e verticalità che in molti conoscono, oltre alla punta principale del Cerro Torre alta 3'102m si distinguono così la Torre Egger al centro e la Torre Standhart, più bassa sulla destra.
Aiutandoci con l’obbiettivo zoom di Mauro riusciamo a cogliere più da vicino la grandiosità della parete di granito che abbiamo di fronte, la perfezione fatta montagna!
Non siamo scalatori ma possiamo intuire cosa provino gli amanti di questa disciplina nei suoi confronti.
Dopo una lunga sosta, a malincuore, imbocchiamo la via del ritorno, fa un caldo assurdo e soffriamo l'afa...chi l'avrebbe mai pensato di venire in Patagonia a desiderare l'alzarsi di un po'd'arietta?!
In poco più di tre ore siamo di nuovo a El Chaltén dove puntiamo dritti al bar per gustarci due meritatissime birre Quillmes all'ombra del Fitz Roy.
Giornata da incorniciare, tanti bei ricordi e soprattutto tantissimissimeeeeeee foto!
Tempo impiegato:
Salita 3h fino alla Laguna Torre + 45 minuti fino Mirador Maestri
Discesa 3h 10 minuti
(soste comprese)
Altre foto del nostro viaggio in Patagonia sul sito di Mauro: www.ariafina.ch
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