Una giornata particolare al Rifugo Grassi
|
||||||||||||||||||||||||
Vista da ritata
So già che oggi sarà la mia ultima occasione, in questa stagione, per calzare le ciaspole, per cui voglio fare una escursione che mi piace davvero.
Il rifugio Grassi si trova in una zona incantevole e d'inverno vale la pena di farsi il lungo noiosissimo stradello per arrivare alla Bocca di Biandino, da dove inizia il percorso da favola che mi piace tanto.
Gli auspici sono ottimi: le previsioni danno una giornata di pieno sole, perfetta per quello che voglio fare.
Non faccio fatica a convincere il mio socio e neppure Silvia che, come me, trova che il posto sia interessante.
A posteriori devo dire, comunque, che la particolarità di questa gita non è stata tanto la scelta del posto, quanto le variabili intervenute.
Per prima cosa la novità è rappresentata dalla new entry: Kyra, una graziosa compagna in versione canina alle prime armi (lei con le esperienze in montagna, noi con le esperienze con i cani).
Ci incontriamo con Silvia e Kyra a Lecco e, senza troppi indugi, partiamo alla volta di Introbio.
La giornata, però, già dal primo mattino non dà l'impressione di voler fare scintille, ma forse è troppo presto, forse l'influenza del lago porta molta umidità, forse ..... chissà ..... i meteoesperti si saranno ancora sbagliati?
Parcheggiamo e partiamo prendendo un passo lento ma regolare. Abbandoniamo lo stradello quasi subito e tagliamo per il sentiero, poi di nuovo la strada fino al ponte, quindi risaliamo ancora il sentiero. Arriviamo poi sulla strada che percorriamo per un breve tratto per lasciarla quando vediamo le indicazioni per l'agriturismo "La Baita". Il sentiero a mezza costa sale senza grossi strappi ma implacabilmente lungo e noioso. Sulla destra, a tratti, si vede lo stradello, ancora più noioso.
Kyra va e viene, nel senso che corre avanti, viene richiamata e ubbidisce subito tornando indietro, ma la gioia di stare all'aperto e la necessità di liberare tutto il suo giovanile entusiasmo sono tali che di nuovo corre avanti per un tratto e torna subito sui suoi passi al richiamo della sua padrona.
E' una cagnolina esuberante ma educata, dal carattere gioioso e sorprendentemente piena di energia.
Nel frattempo io seguo la troupe scattando qualche foto e mi viene da pensare che saranno così incolori da sembrare in bianco e nero.
Finalmente arriviamo alla Bocca di Biandino. Riprendiamo brevemente la strada fino al rifugio Tavecchia. Nel frattempo arrivano dei fuoristrada che scaricano escursionisti (escursionisti?) diretti alla Madonna delle Nevi.
Una breve pausa per bere un tè ed entriamo nel bosco dove la neve è più abbondante e morbida. Saliamo tra gli abeti e incontriamo il rifugio Pio X posto in una posizione bellissima da cui si vede la Grignetta. Il tempo, però non è migliorato e le mie foto continuano ad avere quell'aura impalpabile e un po' sognante. Kyra continua a dar sfogo al suo entusiasmo: cresce il manto nevoso e lei deve saltare con maggiore energia per uscire dai cumuli di neve, ma non le dispiace, anzi! Si rotola e affonda il musino nella coperta bianca.
Continuiamo a salire sui dossi bianchissimi. Per fortuna la traccia è ben evidente, sebbene bucata da segni di scarponi. Io sinceramente non capisco l'idiosincrasia alle ciaspole che si nota da queste parti, ma tant'è: ho visto tanta gente faticare ma salire con i soli scarponi.Mah!
Arriviamo al Passo del Camisolo e sfarfalla giù qualcosa. Il cielo è bianco come il suolo, all'orizzonte è grigio scuro, la visibilità è calata molto e ci teniamo Kyra vicina perché non si perda. Ormai la monella ha fatto polpette del cuore di Ermanno: lui la prende e la porta in braccio negli ultimi metri fino al rifugio. Ormai è sicuro: non sarà una giornata col botto, almeno dal punto di vista meteorologico.
Il rifugio Grassi è là, in quella posizione invidiabile e sempre accogliente come una chioccia. Entriamo e ci scaldiamo, o meglio, ci togliamo di dosso un po' di umidità. Quattro chiacchiere, la foto di rito e poi torniamo giù.
Ora sembra che il sole voglia testimoniare la sua fugace presenza, e ci regala colori meravigliosi.
E invece scendiamo e nevica, nevica fitto, nevica sul collo, sugli occhiali, sulla macchina fotografica e su Kyra, fatina ormai quasi totalmente imbiancata ma non vinta. Non c'è vento e non fa freddo. Scendiamo perché là non si può restare in eterno, ma è bellissimo.
E così, camminando e mirando il panorama, ci ritroviamo al ponte sulla Bocca di Biandino sotto una neve sempre più abbondante. Decidiamo di scendere per la strada per evitare i tratti ghiacciati in discesa dal sentiero.
Non so se abbiamo fatto bene: nel frattempo i fuoristrada hanno continuato a fare la spola trasportando turisti. E noi a respirare i fumi di scarico, stando attenti a trattenere Kyra.
Arrivati infine a Introbio il tempo è accettabile e asciutto. Di neve neanche l'ombra.
Kyra per tutto il tragitto ha fatto su e giù. Ha percorso per quattro volte la strada fatta da noi: avanti, indietro, avanti e poi ancora indietro.
Nell'attesa di salire in macchina si è accucciata esausta.
Piccola, deliziosa bestiola!
Se è stata una giornata incantevole lo dobbiamo anche a te.
Vista da heliS
Prologo della sera prima:
Sto preparando le cose per domani e tanto che ci sono metto in macchina scarponi, bastoncini, etc ... Kyra si è fiondata nel bagagliaio e non ne voleva uscire ... sembrava dirmi QUESTA VOLTA VENGO ANCH'IO !!!
Ma si Kyra che vieni, ma andiamo domani!
Niente da fare. Sono rientrata in casa ... lei era li, nel bagagliaio che mi guardava determinatissima a non uscirne ....
Oggi Kyra è stata bravissima, sempre vicina (solo una volta si è allontanata ma quando non mi ha più trovata ancora un po' entrava nel panico :D ) Peccato per il ghiaccio sotto le zampine, proverò con la vaselina ma mi hanno detto che ha poca vita sotto le zampette.
Io ho fatto una gra fatica, ma l'ottima compagnia mi ha fatto stringere i denti e superare il punto più ripido.
Una nota di merito ad Anna e Amos, gestori della Grassi: sempre grandi!
Una nota di demerito invece al Tavecchia che fa su è giù con diverse jeep a caricare "escursionisti" ... ma avrà il permesso per tutte quelle jeep e tutti quei viaggi???
Una considerazione sulle ciaspole: non le amo, le uso per raggiungere mete che altrimenti non potrei salire, ma le metto solo se è indispensabile, se non affondo ma la neve tiene bene ... beh, le preferisco in spalla ;)
Conclusione:
per fortuna Kyra non è scappata con il suo nuovo amico;)
Oggi ho avuto il piacere di camminare con Rita, Ermanno, Kyra e Arty
heliSLaLenta
Quota partenza: m 630
Quota arrivo: m 1.987
Dislivello secondo Gipsy: m 1.420 circa
Tempo totale: 9 h
Km percorsi secondo Gipsy: 19,4 circa
So già che oggi sarà la mia ultima occasione, in questa stagione, per calzare le ciaspole, per cui voglio fare una escursione che mi piace davvero.
Il rifugio Grassi si trova in una zona incantevole e d'inverno vale la pena di farsi il lungo noiosissimo stradello per arrivare alla Bocca di Biandino, da dove inizia il percorso da favola che mi piace tanto.
Gli auspici sono ottimi: le previsioni danno una giornata di pieno sole, perfetta per quello che voglio fare.
Non faccio fatica a convincere il mio socio e neppure Silvia che, come me, trova che il posto sia interessante.
A posteriori devo dire, comunque, che la particolarità di questa gita non è stata tanto la scelta del posto, quanto le variabili intervenute.
Per prima cosa la novità è rappresentata dalla new entry: Kyra, una graziosa compagna in versione canina alle prime armi (lei con le esperienze in montagna, noi con le esperienze con i cani).
Ci incontriamo con Silvia e Kyra a Lecco e, senza troppi indugi, partiamo alla volta di Introbio.
La giornata, però, già dal primo mattino non dà l'impressione di voler fare scintille, ma forse è troppo presto, forse l'influenza del lago porta molta umidità, forse ..... chissà ..... i meteoesperti si saranno ancora sbagliati?
Parcheggiamo e partiamo prendendo un passo lento ma regolare. Abbandoniamo lo stradello quasi subito e tagliamo per il sentiero, poi di nuovo la strada fino al ponte, quindi risaliamo ancora il sentiero. Arriviamo poi sulla strada che percorriamo per un breve tratto per lasciarla quando vediamo le indicazioni per l'agriturismo "La Baita". Il sentiero a mezza costa sale senza grossi strappi ma implacabilmente lungo e noioso. Sulla destra, a tratti, si vede lo stradello, ancora più noioso.
Kyra va e viene, nel senso che corre avanti, viene richiamata e ubbidisce subito tornando indietro, ma la gioia di stare all'aperto e la necessità di liberare tutto il suo giovanile entusiasmo sono tali che di nuovo corre avanti per un tratto e torna subito sui suoi passi al richiamo della sua padrona.
E' una cagnolina esuberante ma educata, dal carattere gioioso e sorprendentemente piena di energia.
Nel frattempo io seguo la troupe scattando qualche foto e mi viene da pensare che saranno così incolori da sembrare in bianco e nero.
Finalmente arriviamo alla Bocca di Biandino. Riprendiamo brevemente la strada fino al rifugio Tavecchia. Nel frattempo arrivano dei fuoristrada che scaricano escursionisti (escursionisti?) diretti alla Madonna delle Nevi.
Una breve pausa per bere un tè ed entriamo nel bosco dove la neve è più abbondante e morbida. Saliamo tra gli abeti e incontriamo il rifugio Pio X posto in una posizione bellissima da cui si vede la Grignetta. Il tempo, però non è migliorato e le mie foto continuano ad avere quell'aura impalpabile e un po' sognante. Kyra continua a dar sfogo al suo entusiasmo: cresce il manto nevoso e lei deve saltare con maggiore energia per uscire dai cumuli di neve, ma non le dispiace, anzi! Si rotola e affonda il musino nella coperta bianca.
Continuiamo a salire sui dossi bianchissimi. Per fortuna la traccia è ben evidente, sebbene bucata da segni di scarponi. Io sinceramente non capisco l'idiosincrasia alle ciaspole che si nota da queste parti, ma tant'è: ho visto tanta gente faticare ma salire con i soli scarponi.Mah!
Arriviamo al Passo del Camisolo e sfarfalla giù qualcosa. Il cielo è bianco come il suolo, all'orizzonte è grigio scuro, la visibilità è calata molto e ci teniamo Kyra vicina perché non si perda. Ormai la monella ha fatto polpette del cuore di Ermanno: lui la prende e la porta in braccio negli ultimi metri fino al rifugio. Ormai è sicuro: non sarà una giornata col botto, almeno dal punto di vista meteorologico.
Il rifugio Grassi è là, in quella posizione invidiabile e sempre accogliente come una chioccia. Entriamo e ci scaldiamo, o meglio, ci togliamo di dosso un po' di umidità. Quattro chiacchiere, la foto di rito e poi torniamo giù.
Ora sembra che il sole voglia testimoniare la sua fugace presenza, e ci regala colori meravigliosi.
E invece scendiamo e nevica, nevica fitto, nevica sul collo, sugli occhiali, sulla macchina fotografica e su Kyra, fatina ormai quasi totalmente imbiancata ma non vinta. Non c'è vento e non fa freddo. Scendiamo perché là non si può restare in eterno, ma è bellissimo.
E così, camminando e mirando il panorama, ci ritroviamo al ponte sulla Bocca di Biandino sotto una neve sempre più abbondante. Decidiamo di scendere per la strada per evitare i tratti ghiacciati in discesa dal sentiero.
Non so se abbiamo fatto bene: nel frattempo i fuoristrada hanno continuato a fare la spola trasportando turisti. E noi a respirare i fumi di scarico, stando attenti a trattenere Kyra.
Arrivati infine a Introbio il tempo è accettabile e asciutto. Di neve neanche l'ombra.
Kyra per tutto il tragitto ha fatto su e giù. Ha percorso per quattro volte la strada fatta da noi: avanti, indietro, avanti e poi ancora indietro.
Nell'attesa di salire in macchina si è accucciata esausta.
Piccola, deliziosa bestiola!
Se è stata una giornata incantevole lo dobbiamo anche a te.
Vista da heliS
Prologo della sera prima:
Sto preparando le cose per domani e tanto che ci sono metto in macchina scarponi, bastoncini, etc ... Kyra si è fiondata nel bagagliaio e non ne voleva uscire ... sembrava dirmi QUESTA VOLTA VENGO ANCH'IO !!!
Ma si Kyra che vieni, ma andiamo domani!
Niente da fare. Sono rientrata in casa ... lei era li, nel bagagliaio che mi guardava determinatissima a non uscirne ....
Oggi Kyra è stata bravissima, sempre vicina (solo una volta si è allontanata ma quando non mi ha più trovata ancora un po' entrava nel panico :D ) Peccato per il ghiaccio sotto le zampine, proverò con la vaselina ma mi hanno detto che ha poca vita sotto le zampette.
Io ho fatto una gra fatica, ma l'ottima compagnia mi ha fatto stringere i denti e superare il punto più ripido.
Una nota di merito ad Anna e Amos, gestori della Grassi: sempre grandi!
Una nota di demerito invece al Tavecchia che fa su è giù con diverse jeep a caricare "escursionisti" ... ma avrà il permesso per tutte quelle jeep e tutti quei viaggi???
Una considerazione sulle ciaspole: non le amo, le uso per raggiungere mete che altrimenti non potrei salire, ma le metto solo se è indispensabile, se non affondo ma la neve tiene bene ... beh, le preferisco in spalla ;)
Conclusione:
per fortuna Kyra non è scappata con il suo nuovo amico;)
Oggi ho avuto il piacere di camminare con Rita, Ermanno, Kyra e Arty
heliSLaLenta
Quota partenza: m 630
Quota arrivo: m 1.987
Dislivello secondo Gipsy: m 1.420 circa
Tempo totale: 9 h
Km percorsi secondo Gipsy: 19,4 circa
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (15)