Monte Bigorio (1167 m)
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Altra facile escursione nel Luganese, stavolta sul Monte Bigorio, cima di modesta elevazione ma che offre un ottimo panorama sulla zona. Combino con mio fratello, quindi la meta deve essere facile e soprattutto dobbiamo tenerci lontani dalla neve che lui odia.
Lasciata l'auto a Bigorio ci incamminiamo lungo la strada asfaltata seguendo le indicazioni per il Convento, finchè sulla destra si stacca una mulattiera con diverse cappellette, che in breve ci porta al Convento.
Qui seguiamo le chiare indicazioni per Condra, che raggiungiamo con una salita un pò monotona nel bosco di faggi e castagni fino alle case di Sciss e quindi in ambiente più aperto e panoramico (1 h 05).
Molto bello il paesino di Condra, con baite ben tenute e ampi pascoli panoramici.
Dopo essere passati in mezzo alle baite ignoriamo le indicazioni per Matro di Stinchè e proseguiamo dritti, su sentiero ben evidente ma non indicato.
Si esce dal bosco e il panorama si fa sempre più interessante, fino a raggiungere, con un breve taglio nei prati, l'omone di vetta del Monte Bigorio (1 h 30).
Purtroppo il cielo è velato e tira un'arietta non forte, ma gelida, che ci invita a lasciare ben presto la vetta. L'aria comunque è limpida e il panorama non è guastato.
Percorriamo il breve crinale fino alla sottostante Alpe Moschera, dove anzichè prendere il largo sentiero che scende a destra, proseguiamo dritti, appena a destra del crinale, tagliando liberamente i prati innevati.
Con una breve discesa nel bosco di betulle raggiungiamo quindi una stradina sterrata, che imbocchiamo verso sinistra.
Non ci sono cartelli purtroppo, ma la direzione da seguire è abbastanza ovvia. Superate alcune baite la stradina inizia però a scendere, noi decidiamo quindi di tornare sul crinale per raggiungere la cimetta alla nostra sinistra, credo sia il Matro di Stinchè, e la successiva Cima di Lago, sempre tagliando liberamente tra dolci prati innevati e boschi di betulle. In questo tratto vediamo due bellissimi camosci che corrono impauriti tra gli alberi, come sempre troppo veloci per riuscire a fotografarli!
Ci fermiamo a pranzare di fianco al Monumento alla Brigata di Frontiera (2 h 25), appena sotto alla Cima di Lago.
Anche qui però ben presto l'aria gelida ci infastidisce e così riprendiamo la discesa, sempre in libera tra i prati, verso la sottostante Alpe Santa Maria (2 h 45).
Nei pressi dell'Alpe sbuchiamo su una stradina, di fianco ad una palina segnavia.
Per tornare a Bigorio si può prendere il ben indicato sentiero per Condra, oppure la stradina che prosegue a sinistra del sentiero, che però non presenta alcuna indicazione.
Noi optiamo per la stradina, sapendo che da lì si può tornare a Bigorio.
Percorriamo la stradina per poco più di un km, quindi svoltiamo a destra su un largo sentiero (anche questo senza indicazioni), che attraversando diversi gruppi di baite perde quota lentamente e ci riporta a Bigorio (4 h 00).
Da segnalare che in tutto il tratto dall'Alpe Santa Maria a Bigorio mancano totalmente le indicazioni, il sentiero è sempre larghissimo ma si incontrano alcuni bivi dove si può sbagliare. Noi ci siamo aiutati col GPS sul cellulare di mio fratello, che si è rivelato inaspettatamente utile e preciso (le mappe riportavano anche i sentieri).
Lasciata l'auto a Bigorio ci incamminiamo lungo la strada asfaltata seguendo le indicazioni per il Convento, finchè sulla destra si stacca una mulattiera con diverse cappellette, che in breve ci porta al Convento.
Qui seguiamo le chiare indicazioni per Condra, che raggiungiamo con una salita un pò monotona nel bosco di faggi e castagni fino alle case di Sciss e quindi in ambiente più aperto e panoramico (1 h 05).
Molto bello il paesino di Condra, con baite ben tenute e ampi pascoli panoramici.
Dopo essere passati in mezzo alle baite ignoriamo le indicazioni per Matro di Stinchè e proseguiamo dritti, su sentiero ben evidente ma non indicato.
Si esce dal bosco e il panorama si fa sempre più interessante, fino a raggiungere, con un breve taglio nei prati, l'omone di vetta del Monte Bigorio (1 h 30).
Purtroppo il cielo è velato e tira un'arietta non forte, ma gelida, che ci invita a lasciare ben presto la vetta. L'aria comunque è limpida e il panorama non è guastato.
Percorriamo il breve crinale fino alla sottostante Alpe Moschera, dove anzichè prendere il largo sentiero che scende a destra, proseguiamo dritti, appena a destra del crinale, tagliando liberamente i prati innevati.
Con una breve discesa nel bosco di betulle raggiungiamo quindi una stradina sterrata, che imbocchiamo verso sinistra.
Non ci sono cartelli purtroppo, ma la direzione da seguire è abbastanza ovvia. Superate alcune baite la stradina inizia però a scendere, noi decidiamo quindi di tornare sul crinale per raggiungere la cimetta alla nostra sinistra, credo sia il Matro di Stinchè, e la successiva Cima di Lago, sempre tagliando liberamente tra dolci prati innevati e boschi di betulle. In questo tratto vediamo due bellissimi camosci che corrono impauriti tra gli alberi, come sempre troppo veloci per riuscire a fotografarli!
Ci fermiamo a pranzare di fianco al Monumento alla Brigata di Frontiera (2 h 25), appena sotto alla Cima di Lago.
Anche qui però ben presto l'aria gelida ci infastidisce e così riprendiamo la discesa, sempre in libera tra i prati, verso la sottostante Alpe Santa Maria (2 h 45).
Nei pressi dell'Alpe sbuchiamo su una stradina, di fianco ad una palina segnavia.
Per tornare a Bigorio si può prendere il ben indicato sentiero per Condra, oppure la stradina che prosegue a sinistra del sentiero, che però non presenta alcuna indicazione.
Noi optiamo per la stradina, sapendo che da lì si può tornare a Bigorio.
Percorriamo la stradina per poco più di un km, quindi svoltiamo a destra su un largo sentiero (anche questo senza indicazioni), che attraversando diversi gruppi di baite perde quota lentamente e ci riporta a Bigorio (4 h 00).
Da segnalare che in tutto il tratto dall'Alpe Santa Maria a Bigorio mancano totalmente le indicazioni, il sentiero è sempre larghissimo ma si incontrano alcuni bivi dove si può sbagliare. Noi ci siamo aiutati col GPS sul cellulare di mio fratello, che si è rivelato inaspettatamente utile e preciso (le mappe riportavano anche i sentieri).
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