Traversata Borgio Verezzi-Finale Ligure
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Su un sito ligure tempo fa avevo adocchiato un bel giro nei pressi di Finale Ligure che mi avrebbe dato la possibilità di andare a vedere quello che è definito uno dei borghi più belli d’Italia, Finalborgo. L’intero giro è dato per 13,30 ore, troppo lungo per cui guardando la cartina troviamo il modo di spezzarlo in due.
Lasciamo l’auto nei pressi della stazione di Finale Ligure e prendiamo il treno per Borgio Verezzi. Dalla stazione ci dirigiamo verso il passaggio a livello. Saliamo lungo Via Nazario Sauro e prendiamo Via della Cornice da dove parte la sterrata del Sentiero Natura che attraversa una stupenda pineta. A circa 250 m di quota svoltiamo a dx e prendiamo il sentiero a losanga. Proseguiamo con vari saliscendi fino ad arrivare in vista di Finalborgo che raggiungiamo lungo la “Strada Napoleonica”. Giunti sulla provinciale, ne percorriamo un breve tratto verso sx fino alla porta d’ingresso del centro storico di Finalborgo.
Dal centro del borgo ci portiamo in direzione del visibile Castel San Giovanni (P.za Garibaldi, Via Nicotera e Via del Municipio). All’inizio della strada lastricata troviamo il segnavia due palle rosse. La strada coincide con la “Strada della Regina”, costruita nel 1666 per rendere agevole il passaggio dell’infanta di Spagna che doveva recarsi a Vienna per sposare l’imperatore d’Austria. Poco dopo Castel San Giovanni imbocchiamo un sentiero che ci porta a Castel Gavone in ristrutturazione. Torniamo quindi sulla nostra strada lastricata e quasi in piano raggiungiamo Perti. Continuiamo lungo la strada asfaltata con traffico limitato ed entriamo nella Val Montesordo, dove si trovano numerose falesie. Giungiamo ad un colle, 250 m ca. Abbandoniamo la strada asfaltata e prendiamo un sentiero a dx che taglia la strada. Passiamo la Chiesa di S. Carlo, attraversiamo un misero torrentello e subito dopo notiamo su un sasso a dx l’indicazione un po’ sbiadita di una grotta. Abbiamo letto che la grotta Arma Pollera è un’enorme cavità naturale, tra le più interessanti della zona. Saliamo quindi per andare a curiosare, non c’è un sentiero vero e proprio o meglio ci sono parecchie tracce. Ne seguiamo una dove ogni tanto troviamo dei numeri e giungiamo ad una grotta. Con i tempi indicati nella relazione non ci siamo, siamo stati molto più veloci, e anche la foto non ci sembra la stessa per cui proseguiamo ancora, facciamo varie deviazioni ma non troviamo altro per cui pensiamo che quella che abbiamo visto sia la grotta menzionata.
Tornati sul nostro sentiero proseguiamo fino a raggiungere un bel pratone, Pian Marino. Al termine del prato vediamo l’indicazione indicata nella descrizione ma non corrispondono i bolli per cui proseguiamo diritti ancora un poco ma presto ci rendiamo conto che era la deviazione esatta. Torniamo indietro e prendiamo quindi a dx, segnavia croce. Riprendiamo a salire e raggiungiamo, facendo una deviazione a sx, la nostra massima elevazione, il Bric del Frate, ben 387 m. Ottimo punto panoramico. Torniamo alla deviazione e scendiamo verso la Valle dell’Aquila. Al termine della valle boschiva troviamo il bivio che torna a Case Valle (incontrate lungo la strada della Valle Montesordo). Continuiamo diritti e poco dopo cominciamo a scendere più ripidamente a tornanti fino a raggiungere la strada e la diroccata Cappella della Madonna delle Grazie dove pensavamo di fare sosta pranzo ma, dato che si trova sulla strada e non c’è uno straccio di spiazzo comodo e che ci aspetta l’ultima risalita posticipiamo la pausa e ricominciamo a salire. Prendiamo il sentiero a dx della cappella e ripidamente a tornanti rientriamo nel bosco, passiamo alle pendici del Bric Spaventaggi e giunti al bivio per il Bric Ciappo svoltiamo a dx per cominciare a scendere a Finale. Al bivio successivo rimaniamo a dx, al successivo ancora prendiamo a sx, va bene anche a dx ma sulla carta a sx è indicata un’area pic-nic dove vorremmo fare sosta pranzo. Purtroppo l’area pic-nic non è altro che uno spiazzetto nel bosco con uno sgangherato tavolino con due assi a terra che una volta dovevano essere le panche. Ne prendiamo una e la spostiamo vicino ad un albero che ci faccia da spalliera e ora un po’ più comodi ci dedichiamo alla pappa.
Da qui alle prime case di Finale non manca molto ma una volta raggiunte le prime ville ci vorrà ancora un’oretta circa per tornare al posteggio. Il segnavia è sempre presente e un sentiero/mulattiera taglia la strada asfaltata. Un ultima ripida scalinata porta al centro storico che noi visitiamo per poi tornare all’auto.
Un’escursione un po’ diversa dal solito.
Dislivello 1128 m; km 24,20
Lasciamo l’auto nei pressi della stazione di Finale Ligure e prendiamo il treno per Borgio Verezzi. Dalla stazione ci dirigiamo verso il passaggio a livello. Saliamo lungo Via Nazario Sauro e prendiamo Via della Cornice da dove parte la sterrata del Sentiero Natura che attraversa una stupenda pineta. A circa 250 m di quota svoltiamo a dx e prendiamo il sentiero a losanga. Proseguiamo con vari saliscendi fino ad arrivare in vista di Finalborgo che raggiungiamo lungo la “Strada Napoleonica”. Giunti sulla provinciale, ne percorriamo un breve tratto verso sx fino alla porta d’ingresso del centro storico di Finalborgo.
Dal centro del borgo ci portiamo in direzione del visibile Castel San Giovanni (P.za Garibaldi, Via Nicotera e Via del Municipio). All’inizio della strada lastricata troviamo il segnavia due palle rosse. La strada coincide con la “Strada della Regina”, costruita nel 1666 per rendere agevole il passaggio dell’infanta di Spagna che doveva recarsi a Vienna per sposare l’imperatore d’Austria. Poco dopo Castel San Giovanni imbocchiamo un sentiero che ci porta a Castel Gavone in ristrutturazione. Torniamo quindi sulla nostra strada lastricata e quasi in piano raggiungiamo Perti. Continuiamo lungo la strada asfaltata con traffico limitato ed entriamo nella Val Montesordo, dove si trovano numerose falesie. Giungiamo ad un colle, 250 m ca. Abbandoniamo la strada asfaltata e prendiamo un sentiero a dx che taglia la strada. Passiamo la Chiesa di S. Carlo, attraversiamo un misero torrentello e subito dopo notiamo su un sasso a dx l’indicazione un po’ sbiadita di una grotta. Abbiamo letto che la grotta Arma Pollera è un’enorme cavità naturale, tra le più interessanti della zona. Saliamo quindi per andare a curiosare, non c’è un sentiero vero e proprio o meglio ci sono parecchie tracce. Ne seguiamo una dove ogni tanto troviamo dei numeri e giungiamo ad una grotta. Con i tempi indicati nella relazione non ci siamo, siamo stati molto più veloci, e anche la foto non ci sembra la stessa per cui proseguiamo ancora, facciamo varie deviazioni ma non troviamo altro per cui pensiamo che quella che abbiamo visto sia la grotta menzionata.
Tornati sul nostro sentiero proseguiamo fino a raggiungere un bel pratone, Pian Marino. Al termine del prato vediamo l’indicazione indicata nella descrizione ma non corrispondono i bolli per cui proseguiamo diritti ancora un poco ma presto ci rendiamo conto che era la deviazione esatta. Torniamo indietro e prendiamo quindi a dx, segnavia croce. Riprendiamo a salire e raggiungiamo, facendo una deviazione a sx, la nostra massima elevazione, il Bric del Frate, ben 387 m. Ottimo punto panoramico. Torniamo alla deviazione e scendiamo verso la Valle dell’Aquila. Al termine della valle boschiva troviamo il bivio che torna a Case Valle (incontrate lungo la strada della Valle Montesordo). Continuiamo diritti e poco dopo cominciamo a scendere più ripidamente a tornanti fino a raggiungere la strada e la diroccata Cappella della Madonna delle Grazie dove pensavamo di fare sosta pranzo ma, dato che si trova sulla strada e non c’è uno straccio di spiazzo comodo e che ci aspetta l’ultima risalita posticipiamo la pausa e ricominciamo a salire. Prendiamo il sentiero a dx della cappella e ripidamente a tornanti rientriamo nel bosco, passiamo alle pendici del Bric Spaventaggi e giunti al bivio per il Bric Ciappo svoltiamo a dx per cominciare a scendere a Finale. Al bivio successivo rimaniamo a dx, al successivo ancora prendiamo a sx, va bene anche a dx ma sulla carta a sx è indicata un’area pic-nic dove vorremmo fare sosta pranzo. Purtroppo l’area pic-nic non è altro che uno spiazzetto nel bosco con uno sgangherato tavolino con due assi a terra che una volta dovevano essere le panche. Ne prendiamo una e la spostiamo vicino ad un albero che ci faccia da spalliera e ora un po’ più comodi ci dedichiamo alla pappa.
Da qui alle prime case di Finale non manca molto ma una volta raggiunte le prime ville ci vorrà ancora un’oretta circa per tornare al posteggio. Il segnavia è sempre presente e un sentiero/mulattiera taglia la strada asfaltata. Un ultima ripida scalinata porta al centro storico che noi visitiamo per poi tornare all’auto.
Un’escursione un po’ diversa dal solito.
Dislivello 1128 m; km 24,20
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