Monte Tabor 2.079 mt
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Tonda elevazione della catena che separa la val Cavargna a S dalla valle Albano a N, il Monte o Mottone Tabor si trova a metà tra il Pizzo di Gino e il Monte Bregagno. Erboso d'estate, bianco panettone d'inverno, panoramico al max in tutte le stagioni. Con la neve è particolarmente apprezzata la sci-alpinistica dalla valle Albano e la salita con le ciaspole dal tranquillo versante sud, in ogni caso è una gita molto bella e raramente frequentata...
Caduta la prima neve la val Cavargna chiama: oggi rispondiamo addirittura in sei, evento da segnare in rosso sul calendario per uno che è quasi sempre in giro da solo!
Grazie ai fuoristrada arriviamo a Oggia (la strada è stata sporcata dalla nevicata di venerdì), risaliti i prati alle spalle del piccolo borgo giungiamo a Rus. Da qui un sentiero ci porta alla lunga dorsale che passando per il pizzo di Sebol, aggirato sulla sinistra, conduce direttamente in cima. Troviamo neve da 1.600mt, che diventa consistente dai 1.800, le ciaspole sono utili soprattutto nell'unico tratto ripido trovato. Giornata spettacolare con solo una leggera brezza (ma fredda) in cima, niente in confronto al ventone di sabato, e sguardo che si perde dall'Appennino al Rosa, dalle grigne al Legnone , l'Alto Lario e la Valtellina a E, poi tutta ma proprio tutta la catena dei Muncech a N e le altre cime della val Cavargna, che con la neve si rivestono di un fascino particolare: Garzirola, Vetta del Vallone, Pianchette, Tabor, Marnotto e Bregagno, tutte mete di modesto dislivello e fatica ma di grande bellezza e soddisfazione ( e di limitato rischio, il che non è poco!)
Finalmente ho avuto il piacere di camminare con Stefano, del quale seguo le avventure su Flickr da 2/3 anni, accompagnato da una banda di ragazzi che in montagna va forte e si sa divertire: li saluto tutti sicuro che questa è stata solo la prima di molte escursioni sui nostri monti.
Altre foto di questa ed altre gite su:http://www.flickr.com/photos/roveclimb/sets
Caduta la prima neve la val Cavargna chiama: oggi rispondiamo addirittura in sei, evento da segnare in rosso sul calendario per uno che è quasi sempre in giro da solo!
Grazie ai fuoristrada arriviamo a Oggia (la strada è stata sporcata dalla nevicata di venerdì), risaliti i prati alle spalle del piccolo borgo giungiamo a Rus. Da qui un sentiero ci porta alla lunga dorsale che passando per il pizzo di Sebol, aggirato sulla sinistra, conduce direttamente in cima. Troviamo neve da 1.600mt, che diventa consistente dai 1.800, le ciaspole sono utili soprattutto nell'unico tratto ripido trovato. Giornata spettacolare con solo una leggera brezza (ma fredda) in cima, niente in confronto al ventone di sabato, e sguardo che si perde dall'Appennino al Rosa, dalle grigne al Legnone , l'Alto Lario e la Valtellina a E, poi tutta ma proprio tutta la catena dei Muncech a N e le altre cime della val Cavargna, che con la neve si rivestono di un fascino particolare: Garzirola, Vetta del Vallone, Pianchette, Tabor, Marnotto e Bregagno, tutte mete di modesto dislivello e fatica ma di grande bellezza e soddisfazione ( e di limitato rischio, il che non è poco!)
Finalmente ho avuto il piacere di camminare con Stefano, del quale seguo le avventure su Flickr da 2/3 anni, accompagnato da una banda di ragazzi che in montagna va forte e si sa divertire: li saluto tutti sicuro che questa è stata solo la prima di molte escursioni sui nostri monti.
Altre foto di questa ed altre gite su:http://www.flickr.com/photos/roveclimb/sets
Tourengänger:
diego

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