Toblacher Pfannhorn / Corno di Fana di Dobbiaco (2663 m)
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Dopo la bellissima passeggiata di ieri oggi decidiamo di aumentare il dislivello e l'impegno fisico e di puntare al famoso Corno di Fana di Dobbiaco o Toblacher Pfannhorn.
Si tratta della cima più alta nella breve cresta che separa l'Alta Pusteria dalla valle austriaca di Villgraten, quindi gode di un superbo panorama a 360°, che spazia dalle vicine Dolomiti fino al Grossglockner, la vetta più alta d'Austria.
Da Candelle seguiamo per un pò la stradina che continua dopo il parcheggio, prima asfaltata poi sterrata, fino ad incontrare nei pressi di un ponte sul torrente il bivio dove inizia il nostro anello. Il Pfannhorn è indicato solo a destra (sentiero n°25) ma sappiamo che si può raggiungere anche da sinistra, transitando per la Bergalm e il Pfanntorl, indicati dal cartello.
Svoltiamo quindi a sinistra e prendiamo il sentiero n°25a, che anch'esso assomiglia più ad una stradina che ad un sentiero.
La pendenza però è notevole, si sale in linea retta nel bosco costeggiando l'impetuoso torrente, fino ad arrivare ad un cancelletto per il bestiame, dove finalmente il sentiero spiana leggermente.
Non ci sono comunque pause nella salita ed in breve si raggiungono le baite della Bergalm (1 h 00), dove si esce definitivamente dal bosco.
Dietro la seconda baita si svolta a destra e poi a sinistra, ignorando il bivio per la Bonnerhutte, e si prosegue sul sentiero 25a, ora finalmente un vero sentiero e non una stradina!
Si sale sempre con pendenza costante ma non eccessiva fino a raggiungere il Pfanntorl (1 h 50), la bocchetta posta tra il Gaishorndl e la nostra meta.
Il sentiero segue la cresta (che segna il confine tra Italia e Austria), tenendosi ora sulla destra, ora sulla sinistra, ora sul filo. Non ci sono difficoltà, solo qualche breve tratto un pò ripido su pietre e sfasciumi ma davvero nulla di insidioso; il sentiero è sempre largo e non presenta punti esposti.
In pochi minuti raggiungiamo quindi la vetta del Toblacher Pfannhorn (2 h 05). Siamo un bel pò in anticipo rispetto ai tempi previsti, siamo saliti davvero ad un ottimo ritmo.
La cima di per sè non è un granchè, è larga e pianeggiante ed è un pò rovinata da una croce di dimensioni spropositate e da una piccola costruzione metallica di cui non so la funzione.
Il panorama però è davvero superbo, come detto spazia dalle vicine Dolomiti di Sesto e di Braies ai grandi ghiacciai austriaci del Grossglockner e del Grossvenediger. Un pannello ci consente di riconoscere tutte le cime che si posono ammirare da quassù.
Terminata la solita pausa contemplativa prendiamo il sentiero che scende alla Bonnerhutte, già ben visibile sotto di noi dalla vetta.
Raggiunto il Rifugio (2 h 40) ci fermiamo per il pranzo, che stavolta sarà un pò deludente, sulla bellissima terrazza panoramica.
Quindi riprendiamo il cammino, sul sentiero che da qui si trasforma di nuovo in un'autostrada sterrata. Si perde quota molto rapidamente, scendendo a tornanti tra i prati fino ad un cancelletto per il bestiame. Superato il cancelletto ignoriamo la stradina che prosegue dritta e svoltiamo a destra sul largo sentiero che si tuffa nel bosco.
Finita la ripida discesa ci si immette quindi sulla sterrata che torna a Candelle, si ripassa per il bivio dell'andata e si torna in breve alla macchina (4 h 00)
Si tratta della cima più alta nella breve cresta che separa l'Alta Pusteria dalla valle austriaca di Villgraten, quindi gode di un superbo panorama a 360°, che spazia dalle vicine Dolomiti fino al Grossglockner, la vetta più alta d'Austria.
Da Candelle seguiamo per un pò la stradina che continua dopo il parcheggio, prima asfaltata poi sterrata, fino ad incontrare nei pressi di un ponte sul torrente il bivio dove inizia il nostro anello. Il Pfannhorn è indicato solo a destra (sentiero n°25) ma sappiamo che si può raggiungere anche da sinistra, transitando per la Bergalm e il Pfanntorl, indicati dal cartello.
Svoltiamo quindi a sinistra e prendiamo il sentiero n°25a, che anch'esso assomiglia più ad una stradina che ad un sentiero.
La pendenza però è notevole, si sale in linea retta nel bosco costeggiando l'impetuoso torrente, fino ad arrivare ad un cancelletto per il bestiame, dove finalmente il sentiero spiana leggermente.
Non ci sono comunque pause nella salita ed in breve si raggiungono le baite della Bergalm (1 h 00), dove si esce definitivamente dal bosco.
Dietro la seconda baita si svolta a destra e poi a sinistra, ignorando il bivio per la Bonnerhutte, e si prosegue sul sentiero 25a, ora finalmente un vero sentiero e non una stradina!
Si sale sempre con pendenza costante ma non eccessiva fino a raggiungere il Pfanntorl (1 h 50), la bocchetta posta tra il Gaishorndl e la nostra meta.
Il sentiero segue la cresta (che segna il confine tra Italia e Austria), tenendosi ora sulla destra, ora sulla sinistra, ora sul filo. Non ci sono difficoltà, solo qualche breve tratto un pò ripido su pietre e sfasciumi ma davvero nulla di insidioso; il sentiero è sempre largo e non presenta punti esposti.
In pochi minuti raggiungiamo quindi la vetta del Toblacher Pfannhorn (2 h 05). Siamo un bel pò in anticipo rispetto ai tempi previsti, siamo saliti davvero ad un ottimo ritmo.
La cima di per sè non è un granchè, è larga e pianeggiante ed è un pò rovinata da una croce di dimensioni spropositate e da una piccola costruzione metallica di cui non so la funzione.
Il panorama però è davvero superbo, come detto spazia dalle vicine Dolomiti di Sesto e di Braies ai grandi ghiacciai austriaci del Grossglockner e del Grossvenediger. Un pannello ci consente di riconoscere tutte le cime che si posono ammirare da quassù.
Terminata la solita pausa contemplativa prendiamo il sentiero che scende alla Bonnerhutte, già ben visibile sotto di noi dalla vetta.
Raggiunto il Rifugio (2 h 40) ci fermiamo per il pranzo, che stavolta sarà un pò deludente, sulla bellissima terrazza panoramica.
Quindi riprendiamo il cammino, sul sentiero che da qui si trasforma di nuovo in un'autostrada sterrata. Si perde quota molto rapidamente, scendendo a tornanti tra i prati fino ad un cancelletto per il bestiame. Superato il cancelletto ignoriamo la stradina che prosegue dritta e svoltiamo a destra sul largo sentiero che si tuffa nel bosco.
Finita la ripida discesa ci si immette quindi sulla sterrata che torna a Candelle, si ripassa per il bivio dell'andata e si torna in breve alla macchina (4 h 00)
Tourengänger:
peter86
Communities: Hikr in italiano
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