Passo Malghera m.2542 e quota 2665: esplorazione per il Sassalbo m.2844
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Arrivati al Passo, dove sventola anche una bandiera italiana (siamo al confine con la val Poschiavo), la vista si apre sul Disgrazia e sullo Scalino; poi propongo agli amici di cercare di guadagnare la cima del Sassalbo; il sito del rif. Malghera dà infatti la cima come facile. Devo però dire che non ho preparato bene la risalita, nella veloce scorsa della sera prima su Internet ho inteso che si risale la cresta dal passo, e così facciamo. Arrivati però in un pianoro a quota 2650 circa vediamo che proseguire da quel lato sarebbe troppo rischioso; Alberto scorge poi nella valle più sotto, in territorio elvetico, un sentierino che porta verso l'attacco della cresta SW. Quindi dietro front al passo, perdiamo un centinaio di metri di quota e risaliamo sulla Costa da Sassalb sul sentierino, al termine del quale la vista è notevole; adesso abbiamo anche la visuale sula lago di Poschiavo ed il lago Bianco al Passo Bernina, e di fronte a noi il gruppo del Bernina da una angolatura insolita per chi è uso vederlo dall'Engadina o dalla Val Malenco. Breve consulto sul da farsi; Alberto decide di fermarsi, io e Gabri con Suni proviamo a risalire la cresta. Dopo un pò Gabri però si ferma e rientra con Suni; io proseguo una ventina di minuti; il sentiero non c'è, e in qualche punto occorre prestare parecchia attenzione, specie al rientro in discesa. Arrivato a quota 2820, quaranta metri sotto la bella croce di vetta, dovrei tuttavia attraversare un canalino molto franoso per provare a risalire dentro una spaccatura della roccia che non vedo bene ma penso sarebbe tutt'altro che semplice. Non vi è tempo per cercare altre vie di risalita ed allora rientro, la vetta non vale il rischio.
Ricompattatici al punto panoramico rientriamo percorrendo a ritroso il cammino dell'andata, con sosta birretta al bivacco del lago Malghera, dove un locale esperto dei posti ci illumina sulle varie montagne che vediamo e ci dice anche che la via per salire il Sassalbo prevede di lasciarsi il lago a sx (salendo) e di puntare verso una bocchetta (dalla cartina presumo sia la Fuorcla di Rosso) e poi dà li si può arrivare in vetta per cresta; il tutto comunque fuori sentiero.
Rientrati all'auto, raggiungiamo i Bikers alla locanda di Fusino, dove belli affamati iniziamo le danze intorno alle 15.30 (abbiamo giusto mangiato qualcosa di veloce lungo il percorso, più che altro frutta), e qui bisogna dire bravo al Bradipo che ha scoperto questo posto. Noi oggi ci siamo dedicati al tagliere di salumi e formaggi, ai pizzoccheri, alle torte e Max anche anche allo spiedone di carne, ma sicuramente il meù merita un'altra visita.
Vista da Alberto: Eccoci ancora una volta a fare qualcosa in zona,che soddisfi Max e Stefano (in bike) e Ivan,Gabri e il Bradipo delle Alpi: mentre i primi saliranno il famoso Mortirolo (ad essere precisi tale passo non è mai stato violato ne in bici ne in auto: non vi è strada!!!!) che in realtà è il PASSO della FOPPPA,gli escursionisti sperimenteranno il tracciato per risalire il Sassalbo. Partiamo poco dopo le 8,00,la frescura causa pioggia notturna,è di gran sollievo e in breve perveniamo al lago della Malghera dove nei pressi vi è ubicato l'omonimo lago: a parte le vacche al pascolo,nessuna anima viva. Sono valli poco conosciute (per fortuna) dove ancora regna il silenzio e non l'affollamento,nonostante la loro bellezza.
Giunti al passo Malghera dove lo spettacolo sul pizzo Scalino e Disgrazia è magnifico,riprendiamo a salire l'esile sentiero che giunto ad un grande ometto,permette di vedere un secondo laghetto: qui vi si trova una spianata,ma si vede bene che il risalire tale creste non è semplice. Guardando verso il fondovalle svizzero,noto un sentiero che pare salire più facilmente tale vetta,così giunti al passo discendiamo di 100 metri e teniamo a destra fino ad incrociare tale sentiero che giunto a quota 2620 circa,scompare: prati di stelle alpine oramai in semenza ci circondano e il panorama davanti a noi si fa ancor più spettacolare. Il lago di Poschiavo si mostra nella sua totalità con i paesi sottostanti,il pizzo Scalino,Disgrazia,Palù,lago Bianco,piz Alv e Languard nella zoan del passo Bernina: magnifico panorama.
Ivan decide di tentare e lo segue Gabriele,io mi fermo: calcolo le tempistiche e dato che una sostina al bivacco ci vuole e per le 15/15,30 dobbiamo essere a Fusino,meglio lasciar perdere. Poco dopo ecco rientrare Gabriele,impacciato nella discesa,mentre la Suni,raggiuntami,lo attende sdraiata per almeno 15 minuti: capita a volte di trovare qualcuno più lento del bradipo,sono eccezioni ma fanno bene all'umorismo he he he! (il video ne documenta la sua particolarità).
Ecco Ivan,anche lui rinuncia a pochi metri dalla cima,dato che era solo e una parte della salita era da stare in campana: facciamo un pasto veloce e riprendiamo il cammino verso il ritorno e giunti al bivacco Malghera,troviamo con sorpresa tre birre a temperatura ambiente.....calde,ma hanno soddisfatto il momento. Qui,sono l'unico che riesce a contattare Max per capire come sono messi: il cellulare del Bradipo,nonostante sia dell'era remota,è funzionante,mentre il Galaxxiano deve accettare lo smacco,incassare e magari acquistare al mercatino dell'usato uno di questi cellulari.....funzionanti he he he!!!!!! Nel frattempo un locale ci indica le varie cime della zona,alcune possono allettare la curiosità dei molti alpinisti,altre gli escursionisti,oltre a spiegarci come risalire la tentata cima.....a me pare che la via più semplice è quella svizzera,bisognerà probabilmente aggirare gli ultimi 200 metri,è da provare. A breve siamo all'auto e alle 15,15 a Fusino e dopo aver percorso circa 12 km. eccoci a Fusino per la "merendina": Chiedo se possono fare un piatto di pizzoccheri (per il Gabri,pozzo senza fondo),mentre degustiamo gli affettati e stranamente manca il lardo eccezionale di cui ne faccio richiesta ma.....è finitooooooooo!!!!!!
Pazienza,nel frattempo la paderona,ci chiede se gradiamo i pizzoccheri,ci avvisa che sono riscaldati,ma accettiamo......pensavo un assaggino,ma i piatti enormi contenevano una porzione notevole ed erano buoni,nonostante fossero riscaldati. Arrivano una serie di torte,ma prima,l'Elefante delle Alpi si vuole soddisfare con lo SPIEDONE,lo avviso che non è il solito spiedino a cui siamo abituati,io ho già mangiato tale piatto,ottimo ma esageratamente fuori dalla normalità,ma lui.....TRANQUILLO ghe pensi mi!!!! Cosi portano pure questo spiedone di cui rimangono allibiti gli amici,avviso Max che ora lo deve mangiare TUTTO,mentre noi rimaniamo tranquilli a digerire.
La carne (solo carne) ben cotta esternamente,risultava rosa al suo interno,e si vedeva bene che era morbida,cosa confermata da Max che ne rimane pienamente soddisfatto: lasciatolo digerire un poco,riprendiamo con le torte....FANTASTICHE!!!!!!!,il caffè e poi ci portano una bottiglia di genepì fatto in casa......la vita ti sorprende,in particolare quando vedi un fratello che si scola 2 o 3 bicchierini che a casa manco a saperne,un Max che da un suo giudizio mediocre,ma che ne scola altrettanti,come pure un Gabri......non ho fatto caso a Ivan,ma tutti abbiam fatto caso a un tizio che bazzicava i tavoli per scolarsi tale bevanda,già sbarellato di per se tant'è vero che lo scambiava per limoncello.....dopo averlo bevuto e se non facevamo sparire la mezza bottiglia rimasta,se l'avrebbe tracannata tutta.
Dopo ben 1 ora e 30 nel fare questa piccola "merendina" ci avviamo a casa: Max lamentava DI ESSERE PROPRIO PIENO,oltre alla soddisfazione per aver integrato le energie disperse nella salita del Mortirolo (e a Fusino) anche se secondo me,avrà assimilato almeno il triplo di quello consumato hi hi hi!!!!!
Ringrazio per la bella e affiatata compagnia,inoltre per aver gradito la mitica "merenda".
Ciao a tutti e alla prossima!
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