Monte Madonnino, 2502 m.
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Finalmente le previsioni danno tempo stabile sulla Val Brembana, ma non sarà cosi; solo sabato mattina, quando parto per tornare a Milano, il tempo è bello.
Il problema principale, per oggi, è arrivare in tempo a Carona per riuscire a parcheggiare; alle 7,30 qualche buco si trova ancora.
Oggi seguo la strada sterrata fino al rifugio, senza fare varianti; il traffico di escursionisti non è ancora intenso, però un maggior numero di veicoli mi fà respirare polvere e gas di scarico.
Arrivato al rifugio con calma, 2 ore e 20 minuti da Carona, faccio una lunga sosta, poi riparto per il Monte Madonnino.
Questa montagna l'ho sempre trascurata, le descrizioni davano un percorso ripido su sfasciumi, che in discesa non è l'ideale per le mie ginocchia.
Recentemente ho letto che la discesa sul lato opposto è su facile sentiero, per cui mi sono deciso a salire anche questa cima.
Mi incammino verso il Passo della Portula; il cielo si stà rannuvolando, ma questo è il clima normale della zona; arrivato alla Portula, prendo il sentiero di destra che mi porta al Portulino, e qui inizia la ripida salita su sfasciumi scivolosi fino alla cima, dove arrivo dopo 1 ora e 35 minuti dal rifugio.
L'atmosfera verso la Val Brembana è ancora limpida, la Val Seriana invece è nascosta da una densa foschia, rapidamente sostituita dalle nuvole.
Una sosta per mangiare, poi inizio la discesa verso la Val Seriana, su sentiero ripido ma comodo, fermandomi spesso a chiacchierare con i vari escursionisti che incontro.
Raggiungo il sentiero che sale dalla Baita Cernello che mi riporta al Portulino, poi da qui al Passo Portula dove faccio un'altra sosta e un'altra chiacchierata con un escursionista.
Quindi ritorno al Calvi, approssimativamente 1 ora e 35 minuti, escluse soste e chiacchierate.
Poi come al solito vago nei dintorni del rifugio per tirare l'ora di cena, non mi piace l'ozio.
Domani, proverò a salire il Pizzo del Diavolo di Tenda.
Ciao
Stefano
Il problema principale, per oggi, è arrivare in tempo a Carona per riuscire a parcheggiare; alle 7,30 qualche buco si trova ancora.
Oggi seguo la strada sterrata fino al rifugio, senza fare varianti; il traffico di escursionisti non è ancora intenso, però un maggior numero di veicoli mi fà respirare polvere e gas di scarico.
Arrivato al rifugio con calma, 2 ore e 20 minuti da Carona, faccio una lunga sosta, poi riparto per il Monte Madonnino.
Questa montagna l'ho sempre trascurata, le descrizioni davano un percorso ripido su sfasciumi, che in discesa non è l'ideale per le mie ginocchia.
Recentemente ho letto che la discesa sul lato opposto è su facile sentiero, per cui mi sono deciso a salire anche questa cima.
Mi incammino verso il Passo della Portula; il cielo si stà rannuvolando, ma questo è il clima normale della zona; arrivato alla Portula, prendo il sentiero di destra che mi porta al Portulino, e qui inizia la ripida salita su sfasciumi scivolosi fino alla cima, dove arrivo dopo 1 ora e 35 minuti dal rifugio.
L'atmosfera verso la Val Brembana è ancora limpida, la Val Seriana invece è nascosta da una densa foschia, rapidamente sostituita dalle nuvole.
Una sosta per mangiare, poi inizio la discesa verso la Val Seriana, su sentiero ripido ma comodo, fermandomi spesso a chiacchierare con i vari escursionisti che incontro.
Raggiungo il sentiero che sale dalla Baita Cernello che mi riporta al Portulino, poi da qui al Passo Portula dove faccio un'altra sosta e un'altra chiacchierata con un escursionista.
Quindi ritorno al Calvi, approssimativamente 1 ora e 35 minuti, escluse soste e chiacchierate.
Poi come al solito vago nei dintorni del rifugio per tirare l'ora di cena, non mi piace l'ozio.
Domani, proverò a salire il Pizzo del Diavolo di Tenda.
Ciao
Stefano
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stefano58

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