Pizzo del Forno (2695m) e giro ad anello nella bella Val Agarina
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Risalendo la valle la mattina vediamo che ha finito di piovere da poco, ma sembra si stia mettendo al bello; e sarà davvero una gran giornata, con il sole terso che ci ha tenuto compagnia per tutto il tempo. Quindi abbiamo potuto ammirare in tutta la sua bellezza la selvaggia valle unitamente ai bei panorami dalla vetta. Oltretutto mentre stiamo salendo veniamo raggiunti da due escursionisti, e scopriamo che uno dei due è Adriano

Adriano, che è sceso da amici all'Alpe Lago per pranzare, ci dice di raggiungerlo lì per il caffè, e così facciamo. Ne approfittiamo anche per firmare una petizione contro la ventilata costruzione di un elettrodotto che davvero deturperebbe questa bellissima ed incontaminata zona.
Per il rientro passiamo dalla Cappella della Croce, sciroppandoci un centinaio di metri in faticosissima salita sotto il sole pomeridiano (anche perchè non abbiamo imboccato il sentiero esatto), poi passiamo in una zona davvero suggestiva sopra l'Alpe Loccia. Più avanti invece, nella zona dell'Alpe la Colmine, perdiamo un quarto d'ora perchè trovare il sentiero è davvero difficile in mezzo all'erba alta. Poi scorgiamo un paio di paletti piantati nel terreno che ci illuminano sulla via da seguire; da lì in poi scendiamo in picchiata su Agarina, dove arriviamo con il sole che splende ancora e davvero soddisfatti per la bella giornata.

Durante il percorso è stato un piacere aver incontrato Adriano (admiriglio).
Anche oggi la montagna e la compagnia di cari amici mi hanno regalato una giornata stupenda.
Previsioni incerte e impegni mi fanno pensare che
anche questo fine settimana starò a casa ma poi all'ultimo
visto che domenica il tempo sembra decisamente migliorare
decido che andrò in montagna e butto là la proposta
del Pizzo del Forno in Val Agarina.
Con Ivan ,Beppe e Alberto e ovviamente l'immancabile Suni
raggiungiamo Agarina in auto sfruttando la libera circolazione
sulla strada agro-silvo-pastorale di 10Km visto che oggi
è la domenica della Festa di Agarina.
Partiamo alle 7:45 e dopo aver seguito per un poco
la strada asfaltata prendiamo poi
a sx con indicazione “sentiero Balmuzzign” il sentiero che
tra erba alta bella bagnata ci porta all'alpe Nocca(1611m)
con i pantaloni belli inzuppati ma contenti perchè il sereno
avanza sempre più e il cielo è azzurro cartolina!.
All'Alpe Nocca subito a sx prendiamo il sentiero che sale nel bosco verso
l'Alpe Ratagina(1920m) dove il panorama si apre sempre più e la
spettacolare Val Agarina comincia a mostrarsi in tutta
la sua bellezza.
Poi avanti verso l'Alpe Lago quando in una breve sosta
incontriamo Adry
admiriglio che sale anche lui al Pizzo del Forno.

Gradito incontro! Quattro chiacchere e poi si sale insieme
facendo sosta all'Alpe Lago che è ben tenuta ,curata e costudita
dall'amico di Adry che ci permette di vedere pure l'interno del rifugio
e ci invita per il caffè che prenderemo al ritorno dal Pizzo.
Proseguiamo poi in salita con fantastica vista sul Lago di Matogno
tra prati e pietraie fino a raggiungere il bel sentiero che proviene dal
Passo della Forcoletta e da Aleccio e che ci porta al Passo della Fria(2499m).
La giornata è stupenda e dal passo la vista è già spettacolare!
Suni oggi è come sempre in gran forma e segue senza alcun problema.
Non resta che salire la cresta finale, facile ma con pendenze decise,
che ci porta alla vetta del Pizzo del Forno(2695m)!
Grande giornatona e grandiosa vista a 360° da questa vetta!
Pizzo Diei,Cistella,La Rossa, Cervandone, Monte Giove,
Basodino,Pizzo del Lago Gelato,Pizzo di Pioda,Pioda di Crana ,etc....
Bella e prolungata sosta in vetta con ottimo pranzo e come sempre
ottima atmosfera! Oggi finalmente c'è anche Alberto !
Torniamo poi all'Alpe Lago dove ci aspetta l'ottimo caffè corretto
offerto dall'amico di Adry fuori dalla sua curatissima baita baciati
dal sole che oggi non ci lascia mai! Grazie di cuore!
Adry rimane ancora un po e allora dopo i saluti noi ripartiamo verso la Cappella della
Croce ma stiamo un po troppo bassi e ci sciroppiamo una bella salita
ammazzacaffè mentre un bel camoscio scende a tutta birra poco distante da noi!
Dalla cappella bellissimo traverso in discesa molto panoramico
Dalla cappella bellissimo traverso in discesa molto panoramico
su tutta la Val Agarina e poi dopo aver passato l'Alpe Loccia alla
palina segnavia giù a sx verso Agarina.
Qui il sentiero è all'inizio assai incerto ed è facilissimo perderlo.
Ma con un po di calma facilmente lo ritroviamo e seguendo bandierine sugli alberi e
segni andiamo giù senza problemi chiudendo il bel anello.
Tutti contenti e soddisfatti della bella giornata passata in questa bella valle
Agarina a noi ad oggi sconosciuta!
Un grazie agli amici per la piacevole compagnia e a Suni, come sempre impeccabile
compagna di escursione!
Giornata perfetta!
Altre foto nel mio sito:http://www.inmontagnacongabriesuni.it/escursione2012_40_PizzodelForno_ValAgarina.aspx
Giornata perfetta!
Altre foto nel mio sito:http://www.inmontagnacongabriesuni.it/escursione2012_40_PizzodelForno_ValAgarina.aspx
Alla prossima
Gabri
Alberto: Giovedì nessuna mail,quindi mando un messaggio al Gabri,forse che stiano pensando di stare a casa,causa maltempo? Ma è naturale: perché rischiare un temporale?
Mi chiama e mi propone in via blanda,l'eventuale salita (meteo permettendo) al Pizzo del Forno in Val Agarina: dato che vi è la festa,con l'auto si può salire senza rischiare la multa fino alla località di Agarina.
Ci troviamo a Gallarate alle 6,10 e sperando che la strada non sia dissestata,andiamo con l'auto di Ivan: propongo di usare la mia eventualmente,ma sperano che si scorri via lisci,lisci....
Giunti al paese dove si comincia a salire questa strada,ecco un cartello che da indicazioni del tipo: ore 2,30 (a piedi) per percorrere il tratto di 10 km. (asfaltati) che di norma solo i residenti possono accedervi con l'auto,tra l'altro la strada sale fino ad un certo punto,poi scende per un bel po.....pensate se bisogna farla al ritorno,in salita prima,per un bel tocco e poi in discesa.....son dolori!!!!!
Alle 7,40 partiamo,la giornata si fa spettacolare con cielo terso (forse sabato non era proprio così....però i miracoli capitano....) e con un passo da Bradipo un po più veloce della normale tradizione,si prosegue sulla strada,ATTENZIONE: parte della strada è stata seppellita da una frana (ora tolta) e quindi prosegue sterrata per un tratto (adatto ai fuoristrada) poi riprende l'asfalto per poi iniziare nuovamente ad essere sterrata e poi riprendere ad essere mulattiera.....consiglio di parcheggiare al paese.
Arrivati al bivio leggiamo il cartello che segnala 2 percorsi per salire all'Alpe Nocca,si decide (per la differenza di 5 minuti) di prendere quello che segna 0,45 al posto di 0,50: era meglio proseguire sulla nuova sterrata che poi sarebbe diventata mulattiera principale,evitando di bagnarci fino alle cosce,visto e confermato dai locali che fino alle 6,00 vi era stato un forte temporale,aver saputo di tutta quell'erba alta e inzuppata d'acqua.....
Giunti al successivo bivio,prendiamo a salire l'erto sentiero a sinistra fino a sbucare all'Alpe Nocca dove a fatica e con ricerca oculata,troviamo il tracciato che erto,erto ci fa pervenire all'Alpe Ratagina,dove lo spettacolo comincia.
Qui una giovane coppia si da all'allevamento di capre e per puro chiarimento domandiamo dove si deve proseguire per l'alpe Lago: purtroppo il cartello da una direzione non reale,comunque chi sale,dando uno sguardo a destra della baita,al di la del torrente,noterà un sentiero.....quello da percorrere.
Nel frattempo veniamo raggiunti da......"Adrimiglio" (Adriano) ....(sembra quasi tutto organizzato a pennello dal Gabri he he he) che ho avuto il piacere di conoscerli e proseguiamo insieme fino all'Alpe lago dove vi è il bel rifugio-bivacco in autogestione.
Dopo circa 10 minuti di sosta ripartiamo tutti per la sospirata cima,ancora lunga da raggiungere e mentre saliamo notiamo il bel laghetto di Matogno: la sentieristica lascia molto a desiderare e quindi si sale alla meglio tra i pascoli fino ad arrivare al bel sentiero,percorso dai "runner" (oggi si è tenuta una gara) che saliva dalla valle opposta,esattamente da Crodo. Il sentiero da qui prende a tagliare verso destra il versante franoso (la bella mulattiera che un tempo lo percorreva è smontata a valle) fino a raggiungere il Passo della Fria per poi prendere a sinistra e salire per la lunga cresta erbosa, (sentiero specifico),giungendo in vetta alle 11,40 (con un dislivello di 1492 m.: cosa da Bradipi piuttosto veloci,sicuramente c'è chi ci mette molto meno,ma a me basta e avanza stando alla tabella Cai) dalla quale il godimento per il fantastico e superbo panorama ci stava regalando.
Consumato qualche cibaria per tenere in piedi il "sacco" e aver riposato il dovuto,decidiamo di scendere per consumare un caffé in compagnia di Adriano,.....e compagnia bella!
Poi,chieste le dovute informazioni,alle quali con estrema chiarezza Adriano ci ha fornito (ma gli amici non devono aver capito....) ripartiamo e subito noto che non stiamo salendo come mi aveva indicato,ma stiamo a livello,prendendo un sentiero che si rivela errato ma,prima di ciò,io vedevo degli escursionisti a monte di noi e probabilmente erano sul sentiero che avremmo dovuto fare.....ma la sfiga è sempre nei dintorni ed eccoci ad arrancare per prendere un sentiero più a monte del primo,ma non basta.
Il sentiero finisce.....capita,ogni tanto....e cominciamo ad arrancare per un futuristico e immaginario sentiero forse in un futuro lontano migliaia di anni luce,percorso possibile.....se attrezzati di zappa,piccone e pala è meglio!!!!
Raggiunta la cappelletta.......ta taaaaaaaa.....eccolo il sentiero che avremmo dovuto fare che come ci è stato detto,sarebbe giunto sin qui quasi in piano (a volte mi domando: perchè facciamo domante per poi fare al contrario delle plausibili risposte? Distrazione,stanchezza....abitudine a perdere tracciati? he he he) E va be,comunque siamo sopravvissuti......anzi,SONO SOPRAVISSUTO anche a questa: breve sosta e cominciamo la discesa su una bella mulattiera (caspita,sembra un sogno!) che poi svanisce,come pure di riuscire a tornare a casa.....
Ci viene detto di seguire le striscioline attaccate agli alberi dato che la marcatura nel terreno è scomparsa e la segnaletica a vernice...pure: fortuna che in un punto dove non ci si raccapezzava,il Bradipo decide di ritornare sui propri passi e controllare bene: purtroppo il "galaxxsiano" non ha ancora capito bene come leggere il galaxxxxxxxxi (deve fare ancora rodaggio.....se poi lo fa da solo è meglio,cosi se la fortuna ci assiste lo perdiamo per sempre e risolviamo un problema he he he).
Tornati indietro fino a vedere l'ultima bandierina,notiamo un prato e sia al nostro livello che poco in basso ecco due pali (che possono sembrare più a due alberi segati) che pare indichino il percorso e poco sotto ecco riprendere le striscioline appese ai rami e un fantomatico sentiero.....giunti ad una bella baita ci si poneva dove andasse ora il sentiero: avvisai a destra visto che da sopra vedevo queste striscioline argentate e giustamente con tanto di cartina,veniva confermato ciò che dicevo.....anche se.....troppo presto si prendeva a sinistra,ma poco male,sopra le nostre teste il ben visibile tracciato,appariva come un miracolo e da quel momento,finalmente riusciamo a giungere all'auto.
Il rischio di andae a incasinarsi,era vicino,ma con la dovuta calma e senza la frenesia e la caparbietà nell'ostinarsi a sbagliare,riusciamo a portare a valle le nostre chiappe: fermarsi qualche minuto in più,ragionando sulla base delle carte e ritornando sui propri passi,prima o poi se ne viene fuori,come dice un proverbio: ERRARE È UMANO, perseverare nell'errore È DIABOLICO!
Bene,ovviamente la giornata è stata allietata dalla simpatica combricola che si è divertita a spararle di cotte e di crude,ma anche il piacere di condividere la giornata in compagnia di Adriano, conoscitore di queste valli .
Ovviamente il Bradiposki ne ha risentito dell'allungo (passo troppo veloce) e quindi lunedì e martedì non sono mancati i dolori muscolari a quadricipidi,cosa che non avviene con il ritmo standard: pazienza,la prossima volta cercherò di essere più cauto,non tanto in salita ma nella discesa!
Nel frattempo,colgo l'occasione per AUGURARE BUONE FERIE A TUTTI!
Grazie a tutti e alla prossima,ciao!.....mi sembra di essere stato breve.....strano ma vero he he he!

Mi chiama e mi propone in via blanda,l'eventuale salita (meteo permettendo) al Pizzo del Forno in Val Agarina: dato che vi è la festa,con l'auto si può salire senza rischiare la multa fino alla località di Agarina.
Ci troviamo a Gallarate alle 6,10 e sperando che la strada non sia dissestata,andiamo con l'auto di Ivan: propongo di usare la mia eventualmente,ma sperano che si scorri via lisci,lisci....
Giunti al paese dove si comincia a salire questa strada,ecco un cartello che da indicazioni del tipo: ore 2,30 (a piedi) per percorrere il tratto di 10 km. (asfaltati) che di norma solo i residenti possono accedervi con l'auto,tra l'altro la strada sale fino ad un certo punto,poi scende per un bel po.....pensate se bisogna farla al ritorno,in salita prima,per un bel tocco e poi in discesa.....son dolori!!!!!
Alle 7,40 partiamo,la giornata si fa spettacolare con cielo terso (forse sabato non era proprio così....però i miracoli capitano....) e con un passo da Bradipo un po più veloce della normale tradizione,si prosegue sulla strada,ATTENZIONE: parte della strada è stata seppellita da una frana (ora tolta) e quindi prosegue sterrata per un tratto (adatto ai fuoristrada) poi riprende l'asfalto per poi iniziare nuovamente ad essere sterrata e poi riprendere ad essere mulattiera.....consiglio di parcheggiare al paese.
Arrivati al bivio leggiamo il cartello che segnala 2 percorsi per salire all'Alpe Nocca,si decide (per la differenza di 5 minuti) di prendere quello che segna 0,45 al posto di 0,50: era meglio proseguire sulla nuova sterrata che poi sarebbe diventata mulattiera principale,evitando di bagnarci fino alle cosce,visto e confermato dai locali che fino alle 6,00 vi era stato un forte temporale,aver saputo di tutta quell'erba alta e inzuppata d'acqua.....
Giunti al successivo bivio,prendiamo a salire l'erto sentiero a sinistra fino a sbucare all'Alpe Nocca dove a fatica e con ricerca oculata,troviamo il tracciato che erto,erto ci fa pervenire all'Alpe Ratagina,dove lo spettacolo comincia.
Qui una giovane coppia si da all'allevamento di capre e per puro chiarimento domandiamo dove si deve proseguire per l'alpe Lago: purtroppo il cartello da una direzione non reale,comunque chi sale,dando uno sguardo a destra della baita,al di la del torrente,noterà un sentiero.....quello da percorrere.
Nel frattempo veniamo raggiunti da......"Adrimiglio" (Adriano) ....(sembra quasi tutto organizzato a pennello dal Gabri he he he) che ho avuto il piacere di conoscerli e proseguiamo insieme fino all'Alpe lago dove vi è il bel rifugio-bivacco in autogestione.
Dopo circa 10 minuti di sosta ripartiamo tutti per la sospirata cima,ancora lunga da raggiungere e mentre saliamo notiamo il bel laghetto di Matogno: la sentieristica lascia molto a desiderare e quindi si sale alla meglio tra i pascoli fino ad arrivare al bel sentiero,percorso dai "runner" (oggi si è tenuta una gara) che saliva dalla valle opposta,esattamente da Crodo. Il sentiero da qui prende a tagliare verso destra il versante franoso (la bella mulattiera che un tempo lo percorreva è smontata a valle) fino a raggiungere il Passo della Fria per poi prendere a sinistra e salire per la lunga cresta erbosa, (sentiero specifico),giungendo in vetta alle 11,40 (con un dislivello di 1492 m.: cosa da Bradipi piuttosto veloci,sicuramente c'è chi ci mette molto meno,ma a me basta e avanza stando alla tabella Cai) dalla quale il godimento per il fantastico e superbo panorama ci stava regalando.
Consumato qualche cibaria per tenere in piedi il "sacco" e aver riposato il dovuto,decidiamo di scendere per consumare un caffé in compagnia di Adriano,.....e compagnia bella!
Poi,chieste le dovute informazioni,alle quali con estrema chiarezza Adriano ci ha fornito (ma gli amici non devono aver capito....) ripartiamo e subito noto che non stiamo salendo come mi aveva indicato,ma stiamo a livello,prendendo un sentiero che si rivela errato ma,prima di ciò,io vedevo degli escursionisti a monte di noi e probabilmente erano sul sentiero che avremmo dovuto fare.....ma la sfiga è sempre nei dintorni ed eccoci ad arrancare per prendere un sentiero più a monte del primo,ma non basta.
Il sentiero finisce.....capita,ogni tanto....e cominciamo ad arrancare per un futuristico e immaginario sentiero forse in un futuro lontano migliaia di anni luce,percorso possibile.....se attrezzati di zappa,piccone e pala è meglio!!!!
Raggiunta la cappelletta.......ta taaaaaaaa.....eccolo il sentiero che avremmo dovuto fare che come ci è stato detto,sarebbe giunto sin qui quasi in piano (a volte mi domando: perchè facciamo domante per poi fare al contrario delle plausibili risposte? Distrazione,stanchezza....abitudine a perdere tracciati? he he he) E va be,comunque siamo sopravvissuti......anzi,SONO SOPRAVISSUTO anche a questa: breve sosta e cominciamo la discesa su una bella mulattiera (caspita,sembra un sogno!) che poi svanisce,come pure di riuscire a tornare a casa.....
Ci viene detto di seguire le striscioline attaccate agli alberi dato che la marcatura nel terreno è scomparsa e la segnaletica a vernice...pure: fortuna che in un punto dove non ci si raccapezzava,il Bradipo decide di ritornare sui propri passi e controllare bene: purtroppo il "galaxxsiano" non ha ancora capito bene come leggere il galaxxxxxxxxi (deve fare ancora rodaggio.....se poi lo fa da solo è meglio,cosi se la fortuna ci assiste lo perdiamo per sempre e risolviamo un problema he he he).
Tornati indietro fino a vedere l'ultima bandierina,notiamo un prato e sia al nostro livello che poco in basso ecco due pali (che possono sembrare più a due alberi segati) che pare indichino il percorso e poco sotto ecco riprendere le striscioline appese ai rami e un fantomatico sentiero.....giunti ad una bella baita ci si poneva dove andasse ora il sentiero: avvisai a destra visto che da sopra vedevo queste striscioline argentate e giustamente con tanto di cartina,veniva confermato ciò che dicevo.....anche se.....troppo presto si prendeva a sinistra,ma poco male,sopra le nostre teste il ben visibile tracciato,appariva come un miracolo e da quel momento,finalmente riusciamo a giungere all'auto.
Il rischio di andae a incasinarsi,era vicino,ma con la dovuta calma e senza la frenesia e la caparbietà nell'ostinarsi a sbagliare,riusciamo a portare a valle le nostre chiappe: fermarsi qualche minuto in più,ragionando sulla base delle carte e ritornando sui propri passi,prima o poi se ne viene fuori,come dice un proverbio: ERRARE È UMANO, perseverare nell'errore È DIABOLICO!
Bene,ovviamente la giornata è stata allietata dalla simpatica combricola che si è divertita a spararle di cotte e di crude,ma anche il piacere di condividere la giornata in compagnia di Adriano, conoscitore di queste valli .
Ovviamente il Bradiposki ne ha risentito dell'allungo (passo troppo veloce) e quindi lunedì e martedì non sono mancati i dolori muscolari a quadricipidi,cosa che non avviene con il ritmo standard: pazienza,la prossima volta cercherò di essere più cauto,non tanto in salita ma nella discesa!
Nel frattempo,colgo l'occasione per AUGURARE BUONE FERIE A TUTTI!
Grazie a tutti e alla prossima,ciao!.....mi sembra di essere stato breve.....strano ma vero he he he!
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