Pedalando all'ombra dei Corni di Canzo: Rifugio SEV
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Altra perla da aggiungere nella ricca collezione di quest’anno molto proficuo:
RIFUGIO SEV di PIANEZZO …….. che salita al limite del disumano.
Parto alle 7.45 da Merone e salgo fino a Valbrona dalla strada principale costeggiando le sponde del lago del Segrino, oltrepassato la chiesa principale di Valbrona, scendo per circa 500m. in direzione Onno dove trovo la chiesetta di San Rocco, svolta a dx direzione Oneda – Corni di Canzo. Primo tratto di 500m. con salita abbastanza tranquilla, d’ora in avanti ci sarà da tirare fuori maroni e contromaroni e poi non sarà sufficiente. I 4 Km asfaltati che portano all’imbocco del tratto cementato dove vi è anche un piccolo parcheggio sono tosti, pendenze fra il10 e il 20% ma li supero senza eccessiva fatica visto l’ottimo stato di allenamento e la giornata di grazia…. le gambe girano che è una meraviglia. Tratto cementato di 1,5 Km = UN INCUBO, le pendenze si attestano fra il 20 e il 30%, il fondo è perfetto, barcollo e stavolta mollo, metto piede a terra per ben 5 volte spingendo la bike per alcune centinaia di metri; va bene lo stato di grazia, va bene tenere il sedere sulla punta della sella per non ribaltarsi, ma il buon Dio non mi ha dato la dote di sfidare la legge di gravità soprattutto con i miei 90 Kg., comunque TEST INFARTO superato.
Giunto al rifugio mi viene servito un pasto poco gradito: “acido lattico in salsa di sudore”, 10 minuti di siesta per riprendere fiato 4 foto e via per la discesa, tratto cementato da affrontarsi con molta cautela, rischio capottamento in avanti e fare molta attenzione ai profondi intagli per lo scolo dell’acqua. Durante i 6 Km di discesa devo fermarmi per ben due volte per sciogliere le mani che sono troppo impegnate nel tirare le leve dei freni.
Ritorno per la strada d’andata facendo la parte interna del lago del Segrino, per le 11.30 sono di nuovo a Merone, casa, doccia, pappa e per finire purtroppo lavoro.
P.S. Escursione vivamente sconsigliata da fare a piedi….. una rottura di cogl…….; e per chi vuole salire in bike attenzione ha chi ha problemi di cuore, potrebbe essere letale.
RIEPILOGO:
SVILUPPO PERCORSO: 44 Km ( 93% asfalto – 7% cementato )
DISLIVELLO DI SALITA: 1000m. circa
DISLIVELLO DI DISCESA: 1000m. circa
TEMPO IMPIEGATO: 3h 45’ comprese le soste
VELOCITA’ MEDIA TRATTO CEMENTATO: 3,5 Km/h
RIFUGIO SEV di PIANEZZO …….. che salita al limite del disumano.
Parto alle 7.45 da Merone e salgo fino a Valbrona dalla strada principale costeggiando le sponde del lago del Segrino, oltrepassato la chiesa principale di Valbrona, scendo per circa 500m. in direzione Onno dove trovo la chiesetta di San Rocco, svolta a dx direzione Oneda – Corni di Canzo. Primo tratto di 500m. con salita abbastanza tranquilla, d’ora in avanti ci sarà da tirare fuori maroni e contromaroni e poi non sarà sufficiente. I 4 Km asfaltati che portano all’imbocco del tratto cementato dove vi è anche un piccolo parcheggio sono tosti, pendenze fra il10 e il 20% ma li supero senza eccessiva fatica visto l’ottimo stato di allenamento e la giornata di grazia…. le gambe girano che è una meraviglia. Tratto cementato di 1,5 Km = UN INCUBO, le pendenze si attestano fra il 20 e il 30%, il fondo è perfetto, barcollo e stavolta mollo, metto piede a terra per ben 5 volte spingendo la bike per alcune centinaia di metri; va bene lo stato di grazia, va bene tenere il sedere sulla punta della sella per non ribaltarsi, ma il buon Dio non mi ha dato la dote di sfidare la legge di gravità soprattutto con i miei 90 Kg., comunque TEST INFARTO superato.
Giunto al rifugio mi viene servito un pasto poco gradito: “acido lattico in salsa di sudore”, 10 minuti di siesta per riprendere fiato 4 foto e via per la discesa, tratto cementato da affrontarsi con molta cautela, rischio capottamento in avanti e fare molta attenzione ai profondi intagli per lo scolo dell’acqua. Durante i 6 Km di discesa devo fermarmi per ben due volte per sciogliere le mani che sono troppo impegnate nel tirare le leve dei freni.
Ritorno per la strada d’andata facendo la parte interna del lago del Segrino, per le 11.30 sono di nuovo a Merone, casa, doccia, pappa e per finire purtroppo lavoro.
P.S. Escursione vivamente sconsigliata da fare a piedi….. una rottura di cogl…….; e per chi vuole salire in bike attenzione ha chi ha problemi di cuore, potrebbe essere letale.
RIEPILOGO:
SVILUPPO PERCORSO: 44 Km ( 93% asfalto – 7% cementato )
DISLIVELLO DI SALITA: 1000m. circa
DISLIVELLO DI DISCESA: 1000m. circa
TEMPO IMPIEGATO: 3h 45’ comprese le soste
VELOCITA’ MEDIA TRATTO CEMENTATO: 3,5 Km/h
Tourengänger:
Massimo

Communities: Hikr in italiano, Ul Lâch püsè bel del mund
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (13)