Via delle Bocchette - Sentiero Attrezzato Benini e Dallagiacoma
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Andare in Brenta tra Luglio e Agosto non è mai una grande idea, specialmente il gruppo centrale, ma poiché a Settembre dovremo accompagnare un gruppo dei Cai, ci sembra il caso di andare a rivedere almeno il Sentiero Benini e Dallagiacoma che non facciamo da parecchi anni.
Anche oggi niente impianti per cui la cosa più semplice da fare è salire al Rifugio Graffer da Vallesinella. Arriviamo alle 7.30 all’entrata del Parco Adamello-Brenta e ci sono già delle macchine in fila, possibile che sia già in funzione la navetta e stanno aspettando di mettersi dietro? Chiedo info alla ragazza del Parco e mi informa che il parcheggio a Vallesinella è completo e stanno cercando di capire come fare…come fare che mi chiedo? Si sale con la navetta alle 8.30 si va a piedi, si prende l’impianto dello Spinale o si cambia giro non vedo altre soluzioni.
Informo Marco e decidiamo di salire a piedi, in fondo sono solo 3 km in piano e non essendoci macchine si può fare. Posteggiamo ma intanto medito sull’affollamento che troveremo, mai successo che il posteggio fosse completo, è vero anche che non è grandissimo, però…
Arriviamo a Vallesinella poco prima della navetta e sveliamo il mistero dell’affollamento, 1/3 del posteggio è occupato da un tendone, ci sono tante auto ma vista in quest’ottica è tutto come sempre.
Prendiamo il sentiero della Corna Rossa che sale al Rifugio Graffer in circa due ore. Al rifugio non c’è anima viva in giro, stranissimo. Piccola sosta e poi proseguiamo per il Sentiero Benini, mentre cominciano a salire le classiche nebbie del Brenta. Ci accorgiamo che questo sentiero non l’abbiamo mai fatto, un affascinante percorso su placche che la nebbia rende surreale, per fortuna i bolli sono molto evidenti. Ci raccordiamo con il sentiero che arriva dal P.so del Grostè e scopriamo che c’è ancora gente che pensa di fare il Benini. Arriviamo all’attacco e ci imbraghiamo. Anche di questa ferratina ricordo poco, ne sa qualcosa in più Marco, strano penso. Mi svela così il trucco: ha dovuto studiarsi il percorso per via di una proiezione tenuta il mese scorso.
Non si tratta di una vera e propria ferrata ma più che altro di un sentiero attrezzato e neanche tanto attrezzato. C’è qualche catena nei tratti più esposti e in un canalino che noi affrontiamo in discesa, in ogni caso è piuttosto esposta per cui non bisogna soffrire di vertigini.
Arriviamo al termine del tratto attrezzato senza neanche rendercene conto, la volta precedente avendola fatta con un gruppo era sembrata molto più lunga. La discesa verso il Sentiero Dallagiacoma è praticamente tutto su neve, veramente molto bello. So che Marco preferirebbe scendere dalla Bocca di Tuckett perché di certo è più divertente visto le condizioni della neve, ma dato che a Settembre non scenderemo da lì, andiamo a rivederci anche il Dallagiacoma. Anche al rifugio Tuckett non c’è molta gente, ci fermiamo sui tavoli all’esterno per la sosta pranzo, oggi ad un’ora più vicina al pranzo che non alla merenda come ieri!
Tanto per cambiare sentiero rispetto allo scorso anno scendiamo alla Bocchetta di Fridolin e andiamo ad incrociare il sentiero che sale al Rifugio Brentei. Svoltiamo a dx per il Rifugio Casinei, qui sì che c’è un bel marasma. Infine torniamo al Rifugio Vallesinella lungo il percorso delle cascate e lungo il Sentiero dell’Orso a Madonna di Campiglio. Tutto sommato non abbiamo trovato il temuto affollamento che lamentano in tanti sui sentieri del Brenta. Sicuramente c’è molta più gente sulle Grigne e sul Resegone.
DATI GPS
Dislivello 1707 m e 27,5 km
Anche oggi niente impianti per cui la cosa più semplice da fare è salire al Rifugio Graffer da Vallesinella. Arriviamo alle 7.30 all’entrata del Parco Adamello-Brenta e ci sono già delle macchine in fila, possibile che sia già in funzione la navetta e stanno aspettando di mettersi dietro? Chiedo info alla ragazza del Parco e mi informa che il parcheggio a Vallesinella è completo e stanno cercando di capire come fare…come fare che mi chiedo? Si sale con la navetta alle 8.30 si va a piedi, si prende l’impianto dello Spinale o si cambia giro non vedo altre soluzioni.
Informo Marco e decidiamo di salire a piedi, in fondo sono solo 3 km in piano e non essendoci macchine si può fare. Posteggiamo ma intanto medito sull’affollamento che troveremo, mai successo che il posteggio fosse completo, è vero anche che non è grandissimo, però…
Arriviamo a Vallesinella poco prima della navetta e sveliamo il mistero dell’affollamento, 1/3 del posteggio è occupato da un tendone, ci sono tante auto ma vista in quest’ottica è tutto come sempre.
Prendiamo il sentiero della Corna Rossa che sale al Rifugio Graffer in circa due ore. Al rifugio non c’è anima viva in giro, stranissimo. Piccola sosta e poi proseguiamo per il Sentiero Benini, mentre cominciano a salire le classiche nebbie del Brenta. Ci accorgiamo che questo sentiero non l’abbiamo mai fatto, un affascinante percorso su placche che la nebbia rende surreale, per fortuna i bolli sono molto evidenti. Ci raccordiamo con il sentiero che arriva dal P.so del Grostè e scopriamo che c’è ancora gente che pensa di fare il Benini. Arriviamo all’attacco e ci imbraghiamo. Anche di questa ferratina ricordo poco, ne sa qualcosa in più Marco, strano penso. Mi svela così il trucco: ha dovuto studiarsi il percorso per via di una proiezione tenuta il mese scorso.
Non si tratta di una vera e propria ferrata ma più che altro di un sentiero attrezzato e neanche tanto attrezzato. C’è qualche catena nei tratti più esposti e in un canalino che noi affrontiamo in discesa, in ogni caso è piuttosto esposta per cui non bisogna soffrire di vertigini.
Arriviamo al termine del tratto attrezzato senza neanche rendercene conto, la volta precedente avendola fatta con un gruppo era sembrata molto più lunga. La discesa verso il Sentiero Dallagiacoma è praticamente tutto su neve, veramente molto bello. So che Marco preferirebbe scendere dalla Bocca di Tuckett perché di certo è più divertente visto le condizioni della neve, ma dato che a Settembre non scenderemo da lì, andiamo a rivederci anche il Dallagiacoma. Anche al rifugio Tuckett non c’è molta gente, ci fermiamo sui tavoli all’esterno per la sosta pranzo, oggi ad un’ora più vicina al pranzo che non alla merenda come ieri!
Tanto per cambiare sentiero rispetto allo scorso anno scendiamo alla Bocchetta di Fridolin e andiamo ad incrociare il sentiero che sale al Rifugio Brentei. Svoltiamo a dx per il Rifugio Casinei, qui sì che c’è un bel marasma. Infine torniamo al Rifugio Vallesinella lungo il percorso delle cascate e lungo il Sentiero dell’Orso a Madonna di Campiglio. Tutto sommato non abbiamo trovato il temuto affollamento che lamentano in tanti sui sentieri del Brenta. Sicuramente c’è molta più gente sulle Grigne e sul Resegone.
DATI GPS
Dislivello 1707 m e 27,5 km
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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