Gran Pilastro 3510 m
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Per sfuggire a Caronte scappiamo in Trentino per il fine settimana. Ne viene fuori un week end memorabile, dove il meteo, la voglia di camminare e la combinazione fortunata della finale di calcio la domenica sera (che tiene parecchia gente sul divano anzichè sull'A4) contribuiranno a renderlo perfetto.
Partiamo sabato mattina con destinazione Vipiteno, parecchia strada ma vorremmo provare a rifare un’escursione fatta anni e anni fa in cui non vedemmo nulla per cui è come se fosse la prima volta.
Arriviamo a Vipiteno intorno alle 7.30 fa caldo ma almeno non c’è quell’umidiccio di Milano. Doverosa sosta alla ricerca dei fantastici panini altoatesini, ottimo caffè ma a 1,20 euro e non c’era neanche il cioccolatino!
Ripartiamo per ancora 30 minuti di macchina in direzione del P.so di Vizze. Dopo le case di Sasso la strada diventa sterrata, bisogna proseguire fino al terzo tornante dove c’è il posteggio per il Rifugio Gran Pilastro.
Qui la temperatura è notevolmente più accettabile. Con moderata pendenza e qualche strappo risaliamo la lunga valle verso il Rifugio Gran Pilastro, magnifica, cosa ci eravamo persi la volta scorsa!
Poco prima del rifugio un cartello segnavia indica la salita diretta al Gran Pilastro.
Risaliamo ora ripidamente la morena, attraversiamo un nevaio, dove si sfonda alla grande e andiamo a prendere il sentiero bollato che parte dal rifugio. La salita al Gran Pilastro è una lunga camminata in quota su pietraia con qualche tratto esposto ma tutta ben segnata fino in cima. La difficoltà in questo momento è data solo dal fatto che gli ultimi 50 m di cresta sono ancora innevati, vietato scivolare e sono consigliati picca e ramponi. Lo spettacolo dalla cima è eccezionale, siamo sul confine con l’Austria, quello che vediamo ci è completamente sconosciuto ma bellissimo. Il pensiero va all’amico che aveva condiviso con noi questa salita tanti anni fa nella nebbia più totale nella speranza di rivederlo presto con gli scarponi ai piedi! Sosta in vetta per riprendere le forze, fare un miliardo di foto e poi cautamente affrontare i primi 50 m di discesa.
Al bivio deviamo verso il rifugio, dove finalmente facciamo la doverosa sosta panino e birra. Prima di scendere saliamo sul cucuzzolo accanto al rifugio e seduti sotto la croce, ammiriamo estasiati la lunga valle e la lunga discesa che ci aspetta, la voglia di scendere è praticamente nulla e continuo a ripetermi che la volta scorsa ci eravamo persi veramente molto.
La discesa come tutte le discese sarà eterna e ad ogni metro che perdiamo la calura aumenta. I colori del tramonto sono splendidi e mi fermo spesso a scattare foto, così facendo arriveremo alla macchina alle 18.00 passate e ci aspettano ancora 2,30 h di viaggio per arrivare in Val di Non. Giornata lunghissima ma stanotte dovremmo dormire bene nonostante anche qui il caldo si faccia sentire.
DATI GPS
Dislivello 1990 m e 20,3 km
Partiamo sabato mattina con destinazione Vipiteno, parecchia strada ma vorremmo provare a rifare un’escursione fatta anni e anni fa in cui non vedemmo nulla per cui è come se fosse la prima volta.
Arriviamo a Vipiteno intorno alle 7.30 fa caldo ma almeno non c’è quell’umidiccio di Milano. Doverosa sosta alla ricerca dei fantastici panini altoatesini, ottimo caffè ma a 1,20 euro e non c’era neanche il cioccolatino!
Ripartiamo per ancora 30 minuti di macchina in direzione del P.so di Vizze. Dopo le case di Sasso la strada diventa sterrata, bisogna proseguire fino al terzo tornante dove c’è il posteggio per il Rifugio Gran Pilastro.
Qui la temperatura è notevolmente più accettabile. Con moderata pendenza e qualche strappo risaliamo la lunga valle verso il Rifugio Gran Pilastro, magnifica, cosa ci eravamo persi la volta scorsa!
Poco prima del rifugio un cartello segnavia indica la salita diretta al Gran Pilastro.
Risaliamo ora ripidamente la morena, attraversiamo un nevaio, dove si sfonda alla grande e andiamo a prendere il sentiero bollato che parte dal rifugio. La salita al Gran Pilastro è una lunga camminata in quota su pietraia con qualche tratto esposto ma tutta ben segnata fino in cima. La difficoltà in questo momento è data solo dal fatto che gli ultimi 50 m di cresta sono ancora innevati, vietato scivolare e sono consigliati picca e ramponi. Lo spettacolo dalla cima è eccezionale, siamo sul confine con l’Austria, quello che vediamo ci è completamente sconosciuto ma bellissimo. Il pensiero va all’amico che aveva condiviso con noi questa salita tanti anni fa nella nebbia più totale nella speranza di rivederlo presto con gli scarponi ai piedi! Sosta in vetta per riprendere le forze, fare un miliardo di foto e poi cautamente affrontare i primi 50 m di discesa.
Al bivio deviamo verso il rifugio, dove finalmente facciamo la doverosa sosta panino e birra. Prima di scendere saliamo sul cucuzzolo accanto al rifugio e seduti sotto la croce, ammiriamo estasiati la lunga valle e la lunga discesa che ci aspetta, la voglia di scendere è praticamente nulla e continuo a ripetermi che la volta scorsa ci eravamo persi veramente molto.
La discesa come tutte le discese sarà eterna e ad ogni metro che perdiamo la calura aumenta. I colori del tramonto sono splendidi e mi fermo spesso a scattare foto, così facendo arriveremo alla macchina alle 18.00 passate e ci aspettano ancora 2,30 h di viaggio per arrivare in Val di Non. Giornata lunghissima ma stanotte dovremmo dormire bene nonostante anche qui il caldo si faccia sentire.
DATI GPS
Dislivello 1990 m e 20,3 km
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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