Trittico del Pizzo Marcio - Val Vigezzo
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Roberto (tignoelino) dice:
Terza escursione in Val Vigezzo con Giulio, oggi particolarmente impegnativa a causa del
terreno ostico ed ai sentieri quasi per nulla segnati, tranne qualche cartello direzionale
presso gli alpeggi ( e una grande calura ).
Attraversato il ponte, proseguiamo su di un' ampio sterrato per poi prendere la bella
mulattiera che porta a Marone, bel paesino abbandonato che comincia ad evidenziare
l' incuria nel tempo. Prosegiuamo attraversando i binari della Ferrovia Vigezzina nei
pressi della bella Stazione e, per un erto sentiero, raggiungiamo I Fronti; al segnavia
seguiamo per Pizzo Marcio per una fatiscente traccia e, superato un' altro agglomerato
di baite, in direzione ovest con un lungo traverso arriviamo all' Erta ( altro segnavia ).
Subito ci rendiamo conto del toponimo dell' alpe in quanto, entrati in una bella faggeta
seguendo rari ometti e segni di vernice sulle piante, la traccia non dà un attimo di respiro.
Usciti dal bosco, troviamo il primo segnavia di Roi e ne approfittiamo per una pausa caffè.
In direzione sud, risaliamo i pratoni dell' alpe fino ad un' altro cartello direzionale: seguiamo
sempre per P. Marcio. Il sentiero fino a Sassoledo è l' unico tratto ben visibile e segnalato
( bianco/rosso) per cui ci consente di andare più spediti. Alle prime baite ci dirigiamo a est
verso l' ampio canale che porta al Pizzo Marcio poi, dove si restringe, qualche breve
arrampicata. Ci spostiamo quindi sulla destra per esili tracce e, combattendo con fitti
rododendri e bassa vegetazione, arriviamo al colle sud. Scendiamo quindi in direzione est
verso la Valle Antoliva fino ad un pianoro cosparso di pozze d' acqua e risaliamo l' ultimo
tratto fino al segnavia dei Piani del Pizzo Marcio e completiamo l' escursione con la salita
delle tre cime. Al ritorno scendiamo dal segnavia in direzione ovest per il canale che ci
permette di ritornare sulle tracce della salita. Bella giornata, alla prossima Giulio.
Buone Gite a Tutti.
Giulio (gbal) dice:
Il Pizzo Marcio doveva essere solo un obiettivo intermedio prima di raggiungere quello finale, il Monte Togano. Siamo partiti dalla Val Vigezzo, vicino al Ponte sul Melezzo sottostante la bella frazione di Marone. Purtroppo la nostra salita è stata molto faticosa, viste anche calura e umidità della giornata ma fino all’Alpe Roi siamo stati perfettamente in linea con le previsioni tempi. I problemi sono nati dopo l’Alpe Roi perché giunti all’Alpe Sassoledo il sentiero, già difficile da trovare, “evaporava” nel nulla! Ma il nulla era rappresentato non da terreno libero ma da un tappeto di rododendri e vegetazione varia che si opponeva ai nostri sforzi. Ogni metro bisognava guadagnarselo a fatica ed eravamo felici quando qualche roccia emergeva a mo’ di scoglio in un verde mare e permetteva qualche passo più accettabile. Dirigendoci sotto il Pizzo Marcio l’anfiteatro si restringeva a sx per diventare un canale roccioso che arrampicavamo con piacere per sfuggire al verde tappeto descritto. Passaggi di II grado, occhi aperti, giungevamo così ad un terrazzo sospeso, l’ultimo prima del Piano del Pizzo Marcio. Qui tornavamo a dover lottare, ognuno a modo suo e per direzioni diverse, con le difficoltà che avevamo già superato più in basso.
Finalmente approdavamo in cresta e subito ci dirigevamo a SE, nella direzione del Monte Togano che torreggiava 380m più in alto. Scoprivo qui che secondo le mie previsioni a quell’ora avremmo dovuto essere in vetta al Togano! Ragionevolmente eravamo in ritardo di un’ora sulla carta (che forse la stanchezza ci faceva valutare concretamente in almeno 1h30’). Che fare? A malincuore, preso dai miei problemi di orario, ho dovuto insistere per interrompere lì la salita mentre forse Roberto avrebbe proseguito volentieri, sia pure stanco.
Però, girandoci attorno, scoprivamo che il Pizzo Marcio era in realtà una “nidiata” di tre Pizzi, uno a Sud, uno Centrale ed uno ad Est, tutti belli e svettanti sulla cresta che li collegava. Decidevamo allora di salirli tutti visto che le difficoltà non erano proibitive ma contenute tra I e II UIAA. Così completavamo il collegamento delle tre torri e recuperata una stupenda “salle à manger” con vista spettacolare ci concedevamo un ricco spuntino (oramai è un “must”) a base di pizza, pane e salame, banana e parmigiano tutto innaffiato da un Merlot offerto da Roby se possibile ancora più buono del già ottimo vino assaggiato sul Pizzo Ragno la settimana scorsa.
Dopo il meritato relax ci accingevamo a tornare per lo stesso percorso dell’andata rintracciando un itinerario meno impegnativo tra i rododendri mentre da Sassoledo all’Alpe l’Erta facevamo pratica di sci-volate sulla ricca copertura di foglie di quercia e castagno, meravigliandoci al contempo per come avevamo salito quell’Erta china all’andata.
Ringrazio ancora Roberto per la generosità e la compagnia oltre che per le innumerevoli notizie e informazioni su natura, percorsi, usi e costumi che senza parere mi trasmette mentre si cammina assieme.
Alla prossima volta, altra zona, stesso divertimento!
Nota: La valutazione T5+ si applica al tratto da Alpe Sassoledo alle vette. Per il resto è applicabile T4. I gradi UIAA sono applicabili solo dove descritto in relazione.
I tempi (per i precisi):
Località |
Tempo parziale |
Progressivo |
Ponte sul Melezzo (auto) 575m |
0 |
0 |
Marone 650m |
0:15 |
0:15 |
Alpe l’Erta 1030m |
1:10 |
1:25 |
Alpe Roi 1532m |
0:59 |
2:24 |
Sosta |
14’ |
|
Pizzo Marcio Centrale 1923m |
1:15 |
4:39 |
Sosta |
39’ |
|
Pizzo Marcio Est 1920m & Sud 1943m |
0:29 |
5:47 |
Alpe Roi 1532m |
1:29 |
7:16 |
Alpe l’Erta 1030m |
0:30 |
7:46 |
Marone 650m |
0:55 |
8:41 |
Sosta |
12’ |
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Ponte sul Melezzo (auto) 575m |
0:12 |
9:05 |
Pillole….di sudore e di fatica:
Dislivello salita/discesa 1659m
Lunghezza totale 17,0 km
Tempo totale lordo 9h05’
Tempo totale senza soste 7h58’
Soste totali 1h06’
Pendenza media 20%
Pendenza max 34% (per 2,95 km)


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