P.zo Tre Signori 2554 m + Rif. Benigni 2222 m
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Finalmente un fine settimana come si deve, ci siamo giocati la primavera, speriamo che l’estate vada meglio!
Tanta voglia di andare nella bergamasca ma per il giro che avevamo in mente ci dicono che è ancora presto, troppa neve e con il caldo previsto sarebbe un massacro.
Visto che lo scorso inverno il Pizzo Tre Signori ci ha respinto, riproviamo oggi.
Da Ornica risaliamo la verdissima Val di Inferno, il caldo paventato non lo sentiamo e senza accorgercene arriviamo al bivio per il rifugio Grassi, prendiamo quella direzione per salire al Pizzo dal canalino che è un po’ di anni che non facciamo.
Il canalino è ora in buone condizioni, per il momento non c’è ghiaccio, solo neve e si sale benissimo. In cima poche persone ancora, ma, molte ne stanno arrivando. E’ presto, facciamo una pausa non banana ma schifezze (finalmente diamo la morte alle noci con il miele che sono mesi che porto dietro).
Proseguiamo il giro scendendo alla Bocchetta d’Inferno, in pratica quasi tutta su neve che nonostante il sole porta benissimo per cui scendiamo velocemente. Alla Bocchetta notiamo l’indicazione per il rifugio Benigni a 1,15 min mi chiedo come sia possibile visto che il cartello dell’Alta Via più in basso lo dà a 1,30 h, pensiamo ad un errore, e non al fatto che poteva esserci un sentiero più alto che ci avrebbe evitato la perdita di quota.
Per cui scendiamo sull’Alta Via e questa volta la prendiamo nel senso opposto, verso il rifugio Benigni. Risalendo sveliamo il mistero del cartello poiché troviamo l’indicazione per il Pizzo Tre Signori. Al rifugio ci confermeranno l’esistenza di quel sentiero, però non ne sanno molto. Continuiamo quindi per la nostra strada e arriviamo al P.so Bocchetta di Trona. Proseguendo sull’Alta Via si aggira la cima Valpianella o Piazzotti, ma, essendo solo 100 m più alta del rifugio prendiamo la traccia che la risale e velocemente siamo in cima e ne è valsa proprio la pena. Per la prima volta siamo qui e vediamo il panorama che c’è attorno, da un lato il Pizzo, e una corona infinita di cime, poco sotto numerosi laghetti ancora semi ghiacciati, il rifugio non più così minuscolo, ma tanto carino. Buffo incontro/scontro con uno stambecco scendendo al rifugio dove finalmente facciamo festa al panino!
Dopo una bella pausa affrontiamo la lunga ma non noiosa discesa verso Ornica.
DATI GPS
Dislivello 2195 m e km 20,1
Tanta voglia di andare nella bergamasca ma per il giro che avevamo in mente ci dicono che è ancora presto, troppa neve e con il caldo previsto sarebbe un massacro.
Visto che lo scorso inverno il Pizzo Tre Signori ci ha respinto, riproviamo oggi.
Da Ornica risaliamo la verdissima Val di Inferno, il caldo paventato non lo sentiamo e senza accorgercene arriviamo al bivio per il rifugio Grassi, prendiamo quella direzione per salire al Pizzo dal canalino che è un po’ di anni che non facciamo.
Il canalino è ora in buone condizioni, per il momento non c’è ghiaccio, solo neve e si sale benissimo. In cima poche persone ancora, ma, molte ne stanno arrivando. E’ presto, facciamo una pausa non banana ma schifezze (finalmente diamo la morte alle noci con il miele che sono mesi che porto dietro).
Proseguiamo il giro scendendo alla Bocchetta d’Inferno, in pratica quasi tutta su neve che nonostante il sole porta benissimo per cui scendiamo velocemente. Alla Bocchetta notiamo l’indicazione per il rifugio Benigni a 1,15 min mi chiedo come sia possibile visto che il cartello dell’Alta Via più in basso lo dà a 1,30 h, pensiamo ad un errore, e non al fatto che poteva esserci un sentiero più alto che ci avrebbe evitato la perdita di quota.
Per cui scendiamo sull’Alta Via e questa volta la prendiamo nel senso opposto, verso il rifugio Benigni. Risalendo sveliamo il mistero del cartello poiché troviamo l’indicazione per il Pizzo Tre Signori. Al rifugio ci confermeranno l’esistenza di quel sentiero, però non ne sanno molto. Continuiamo quindi per la nostra strada e arriviamo al P.so Bocchetta di Trona. Proseguendo sull’Alta Via si aggira la cima Valpianella o Piazzotti, ma, essendo solo 100 m più alta del rifugio prendiamo la traccia che la risale e velocemente siamo in cima e ne è valsa proprio la pena. Per la prima volta siamo qui e vediamo il panorama che c’è attorno, da un lato il Pizzo, e una corona infinita di cime, poco sotto numerosi laghetti ancora semi ghiacciati, il rifugio non più così minuscolo, ma tanto carino. Buffo incontro/scontro con uno stambecco scendendo al rifugio dove finalmente facciamo festa al panino!
Dopo una bella pausa affrontiamo la lunga ma non noiosa discesa verso Ornica.
DATI GPS
Dislivello 2195 m e km 20,1
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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