Monte Peller 2319 m
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6.20 dopo il rintocco del campanile, suona ogni quarto d’ora giorno e notte, senza alzarmi cerco di capire se sta già piovendo, silenzio, qualche uccellino che canta, ma quelli lo fanno sempre per cui non fanno testo, Marco è sepolto sotto la coperta e di alzarsi per primo proprio non se ne parla, quando mai…do’ un’occhiata dai buchi delle persiane, non piove, è già qualcosa…sbrando Marco che si trascina in bagno e intanto comincio le operazioni di chiusura casa. Non sappiamo ancora che cosa stia facendo fuori, a parte non piovere, per cui quando mettiamo il naso in strada e vediamo il sole non ci sembra vero. Saliamo in macchina e mo’, dove andiamo? Avevamo previsto un giro con ombrello in una giornata uggiosa, ma così…salta fuori il Peller, bella salita anche senza arrivare in cima ma fermandosi al rifugio, potremmo fare un bell’anello se il tempo lo permetterà, aggiudicato.
Trasferimento a Malè, località Regazzini. Con bel sentiero che taglia più volta una sterrata/ciclabile saliamo al bivacco Mezzol dove dei baldi giovani hanno fatto bisboccia e nel pomeriggio se ne aggiungeranno altri.
Proseguiamo ora per sentiero, adocchiamo due bei caprioli e arriviamo al rifugio Peller, ancora chiuso.
Il tempo regge per cui saliamo in cima da dove potremo vedere le condizioni di parte del percorso di discesa. Alla croce del Peller mettiamo la firma sul libro e proseguiamo per la cima vera e propria. Ci sono numerose pernici che passeggiano sulla cima tra erba e chiazze di neve, stanno cambiando veste, sono veramente buffe con quell’andamento ciondolante, ogni tanto una zampetta sprofonda nella neve e perdono l’equilibrio, provo a fotografarne una, ma per vederla ci vuole il microscopio!
In cima ci fermiamo giusto il tempo di qualche biscotto, il tempo sta cambiando e l’aria dà molto fastidio. Torniamo alla croce e prendiamo la traccia che scende a Malga Tassulla dove facciamo pausa pranzo. Panorama ottimo sul Brenta peccato che la pace sia rotta dai continui rimbrotti: “non toccare questo, non bagnarti, non pestare la neve ecc ecc” dei genitori di tre bimbetti alle prese con tutto ciò che a casa non c’è! Per fortuna vanno via quasi subito per cui il silenzio torna sovrano. Ci godiamo il panorama, il panino fino a quando un nuvolone più minaccioso dei suoi fratelli arriva a rompere l’incanto. Ricomponiamo gli zaini, puntiamo al P.so della Forcola, scendiamo verso Malga Clesera senza raggiungerla, andando a prendere il sentiero che torna al bivacco Mezzol e quindi alla località Regazzini.
Solo nell’ultima oretta di discesa ci toccherà usare gli ombrellini, il vero acquazzone si scatenerà in autostrada!
DATI GPS
Dislivello 1634 m – 27,14 km
Trasferimento a Malè, località Regazzini. Con bel sentiero che taglia più volta una sterrata/ciclabile saliamo al bivacco Mezzol dove dei baldi giovani hanno fatto bisboccia e nel pomeriggio se ne aggiungeranno altri.
Proseguiamo ora per sentiero, adocchiamo due bei caprioli e arriviamo al rifugio Peller, ancora chiuso.
Il tempo regge per cui saliamo in cima da dove potremo vedere le condizioni di parte del percorso di discesa. Alla croce del Peller mettiamo la firma sul libro e proseguiamo per la cima vera e propria. Ci sono numerose pernici che passeggiano sulla cima tra erba e chiazze di neve, stanno cambiando veste, sono veramente buffe con quell’andamento ciondolante, ogni tanto una zampetta sprofonda nella neve e perdono l’equilibrio, provo a fotografarne una, ma per vederla ci vuole il microscopio!
In cima ci fermiamo giusto il tempo di qualche biscotto, il tempo sta cambiando e l’aria dà molto fastidio. Torniamo alla croce e prendiamo la traccia che scende a Malga Tassulla dove facciamo pausa pranzo. Panorama ottimo sul Brenta peccato che la pace sia rotta dai continui rimbrotti: “non toccare questo, non bagnarti, non pestare la neve ecc ecc” dei genitori di tre bimbetti alle prese con tutto ciò che a casa non c’è! Per fortuna vanno via quasi subito per cui il silenzio torna sovrano. Ci godiamo il panorama, il panino fino a quando un nuvolone più minaccioso dei suoi fratelli arriva a rompere l’incanto. Ricomponiamo gli zaini, puntiamo al P.so della Forcola, scendiamo verso Malga Clesera senza raggiungerla, andando a prendere il sentiero che torna al bivacco Mezzol e quindi alla località Regazzini.
Solo nell’ultima oretta di discesa ci toccherà usare gli ombrellini, il vero acquazzone si scatenerà in autostrada!
DATI GPS
Dislivello 1634 m – 27,14 km
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